The Last of Us: Part 2, considerazioni e ipotesi post-trailer

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Quando la conferenza della Paris Games Week 2017 si è chiusa col nuovo trailer di The Last of Us: Part 2, nessuno aveva capito davvero che si trattasse del gioco in questione fino alla schermata che mostrava il titolo. Naughty Dog ha voluto giocare con lo spettatore fino alla fine, gli ha voluto mostrare un’altra faccia dell’opera che verrà, nascondendogli gli elementi immediatamente riconducibili a questo attesissimo seguito. 
È soprattutto una dimostrazione di forza, la forza di una software house che può permettersi con disinvoltura di sperimentare anche con la narrativa, di occultare completamente i due personaggi chiave che hanno decretato il successo del primo capitolo. Un capitolo, per l’appunto, che si apre a delle novità non da poco, che già da adesso fanno correre la fantasia di fan e addetti ai lavori.
Part 2
Il trailer in questione vuole innanzitutto ribadire che la violenza e la brutalità non sono due opzioni, ma degli imperativi a cui chi vuole sopravvivere e resistere non può sottrarsi. Mentre una frangia oltranzista di “giornaliste” d’assalto si espongono al pubblico ludibrio, esibendosi in crociate pseudo-femministe che vorrebbero mettere alla gogna scene da loro considerate inaccettabili, Naughty Dog sembra quasi bearsi della propria libertà creativa, plasmando con ancor più precisione un immaginario capace di veicolare emozioni in contrasto tra loro, accompagnandole a immagini crude ed esplicite. La tentata impiccagione, le osse delle braccia frantumate con un martello, la lotta disperata per non farsi soggiogare e annientare: questo è The Last of Us: Part 2, un seguito che ha capito bene come far intendere all’utente che in quel luogo presumibilmente nuovo, da qualche parte che ancora non conosciamo, la speranza è morta davvero.
Non sappiamo ancora quali saranno le novità a livello di gameplay, perché il gioco è entrato in piena produzione solo adesso e bisogna essere molto pazienti prima di avere il prodotto finito tra le mani. D’altra parte, lo stesso trailer dimostrava in modo palese lo stato arretrato dei lavori, con una qualità complessiva ben distante rispetto a quella che avremo al momento dell’uscita. 
Non c’è però da preoccuparsi, perché anche il primo The Last of Us, durante le prime apparizioni, aveva bisogno di un lavoro di cosmesi non indifferente. Tuttavia la maestria con la quale sono girate e realizzate le scene, e il perfezionamento della tecnologia dietro a questo nuovo capitolo lascia già capire quanto The Last of Us: Part 2 sia pronto a esplodere in maniera selvaggia, come i terribili gli atti mostrati nel filmato che abbiamo visto durante la Paris Games Week. Lo ha spiegato anche Neil Druckmann: “Qui vedrete l’evoluzione del nostro engine per quanto riguarda l’illuminazione, la pioggia, il realismo dei personaggi, la resa dei loro volti“. E tutto sembra già spettacolare, magnifico, crudo e crudele.
Gli ultimi rimasti
Sono tante e diverse le teorie che in queste ore stanno fioccando su internet; potrebbero essere tutte valide, e anche Naughty Dog vuole che al momento siano i fan a farsi delle domande e a lanciarsi in speculazioni. Lo facciamo anche noi sotto suggerimento di Neil Druckmann, che con i suoi blandi indizi non sembra escludere dei salti temporali che aprirebbero le porte ad alcune sezioni in grado di aprire uno squarcio nel passato. Druckmann spiega che saranno dei personaggi importanti e che sono di fatto dei “pezzi del puzzle“con cui creare delle connessioni.
Chi sono questi personaggi? Quali sono i loro conflitti? Dove avviene tutto ciò e quando?“, domanda Druckmann durante l’intervista andata in onda poco dopo la chiusure della conferenza. 
Abbiamo visto due personaggi asiatici, una donna spietata coi suoi sgherri e lei, una donna nerboruta che in molti stanno già ipotizzando essere la madre di Ellie. Se la sezione mostrata fosse ambientata nel passato, le probabilità potrebbero essere elevate. Quando la sadica Emily le punta il coltello al basso ventre, sembra proprio volerle negare anzitempo la maternità, ma ripetiamo che sono solo elucubrazioni mentali e che è di fatto troppo presto per avere conferme o smentite. Atteniamoci dunque ai fatti, perlomeno a uno, che trapela chiaramente dal trailer. Quando il giovane ragazzo asiatico (Lev) le salva da morte certa e si avvicina alla sua compagna, quest’ultima gli intima di salvare la donna misteriosa con ancora il cappio attorno al collo. Lui è reticente e dice: “Ma è una di loro“; poi, dopo aver tergiversato, la libera. 
Una di loro” potrebbe in sostanza significare solo due cose: un membro delle Luci o un’infetta, ma in quella donna tonica e in forma non ci sono tracce d’infezione né indizi visibili che possano far sospettare di un imminente aggravamento delle sue condizioni psicofisiche. 
Siamo molto curiosi, almeno quanto voi, ma anche contenti che The Last of Us: Part 2 dimostri avere coraggio e gran carattere, non adagiandosi troppo sugli allori e battendo altre vie che potrebbero ampliare la scala del progetto e la sua splendida narrativa.

Promettente, brutale e in linea con le alte aspettative del pubblico, The Last of Us: Part 2 potrebbe riservare non poche sorprese per quanto riguarda la trama. In attesa di scoprire se ci saranno delle evoluzioni a livello di gameplay e quali situazioni dovremo affrontare, ci piacerebbe che anche voi ci faceste sapere quali sono le vostre ipotesi dopo aver visto il trailer della Paris Games Week 2017.

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