Quando durante la conferenza di Apple Shigeru Miyamoto è salito sul palco per parlare di Super Mario Run per iPhone, le reazioni sono state contrastanti. Da una parte, c’era chi ha accolto la novità con gran piacere; dall’altra c’erano invece molti dei fan storici di Nintendo che hanno visto questa “deriva” come una mossa preoccupante, l’inizio di una nuova gestione distante dalla filosofia classica e conservatrice di Nintendo. Poco importa se la declinazione di un franchise universale come Super Mario sia stata in chiave mobile e attraverso un genere modesto, abusato e già in declino come quello dei cosiddetti endless run: si tratta comunque di un passo epocale. E i motivi, beninteso, sono una diretta conseguenza dell’accordo stilato con DeNA all’inizio del 2015, che faceva già intendere un’importante apertura verso il mercato mobile.
DeNA chi?
Le mire espansionistiche di Nintendo, per il prossimo futuro, sono verso il settore mobile. Ma attenzione: questo non significa che l’azienda giapponese voglia abbandonare o dare minore rilevanza al mercato casalingo o a quello sempre florido delle portatili, di cui Nintendo è regina incontrastata. Al contrario, si vuole puntare a una possibile coesistenza, a una fetta di mercato che – e i numeri di Pokémon Go lo dimostrano – può generare degli introiti da capogiro, da reinvestire per introdurre innovazioni che possano favorire la crescita della compagnia.
In Giappone, quello raggiunto con DeNA viene definito un accordo cruciale per la stabilità e il futuro dell’azienda, una partnership di enorme importanza. Il motivo è semplice: DeNA è uno dei più grandi colossi nipponici con interessi nel settore mobile, potenzialmente capace di accrescere i ricavi della grande N.
L’accordo iniziale, che in caso di successo nei mercati asiatici e internazionali potrebbe essere rinnovato, prevedeva cinque app free-to-play (ora diventate quattro) supportate da microtransazioni e da far uscire entro la chiusura del prossimo anno fiscale (marzo 2017). Miitomo è stata la prima; la seconda – che è anche la più rilevante, considerato il valore del marchio – è Super Mario Run; le altre due, già annunciate ma senza un nome definitivo, sono legate a Fire Emblem e ad Animal Crossing. Quest’ultime arriveranno nel primo trimestre del prossimo anno e sono state rinviate proprio per fare spazio a Super Mario Run.
Una volta raccolti i frutti del proprio lavoro e aver valutato con attenzione il successo di questi quattro progetti, Nintendo tirerà le somme e preparerà le prossime strategie; ma visto l’andazzo, è assai probabile che anche altre prestigiose IP possano seguire la stessa strada appena intrapresa.
Il possibile futuro
Al di là questi dati, che dovrebbero finalmente far chiarezza nelle menti di chi è rimasto sorpreso dall’annuncio fatto durante la conferenza Apple, rimane tutta da definire la situazione di NX, tuttora avvolta dal mistero più totale. I rumor sulla prossima console di Nintendo continuano ancora a proliferare, con presunte funzionalità mai viste finora in un dispositivo casalingo, il supporto (disco o cartucce?) su cui si fantastica per un clamoroso ritorno al passato, la natura stessa della macchina che potrebbe rivoluzionare il modo di intendere le console da salotto, e via dicendo. Se dovessimo però fare un salto sul campo delle speculazioni, immaginando dunque un futuro dove il mercato mobile assume per Nintendo le dimensioni di una grande fonte di guadagno, non è così peregrino pensare ad hardware che in qualche modo siano in costante contatto tra i due mondi, creando un ecosistema speculare a quello che Sony, e soprattutto Microsoft, stanno tentando di costruire.
Mentre le due aziende rivali stanno puntando tutto sulla potenza e sulla rincorsa tecnologica per certi versi fine a se stessa, Nintendo potrebbe disinteressarsi totalmente a questo testa a testa controverso e molto confusionario per sondare un terreno diverso. Differente, ma non meno interessante, che possa essere fertile per quelle fasce di mercato che di effetti grafici, nitidezza dell’immagine, risoluzioni e costosi compromessi non ne vuole minimamente sentir parlare.
Oltre a essere al momento solo una speculazione, questo è soprattutto un auspicio; è la speranza di chi vorrebbe un nuovo equilibrio, diverse priorità e una sana scossa al mercato, che sta andando verso una strada che sul lungo termine potrebbe indispettire e far innervosire gran parte dell’utenza, non sempre propensa ad assecondare con denari sonanti tutti i capricci della tecnologia.
I fan di Nintendo possono al momento stare assolutamente tranquilli: Super Mario Run non è l’inizio di una nuova tendenza che darà un colpo di spugna al modo di intendere i videogiochi tipico di Nintendo: è solo il frutto di un accordo con una grande compagnia asiatica che, assieme al clamoroso successo di Pokémon Go, tenterà di far espandere il colosso giapponese verso il settore mobile. Se l’operazione andrà in porto e si tradurrà in ottimi risultati fra qualche anno, non è un azzardo pensare a futuri hardware in grado di essere un punto di riferimento per le fette di mercato che Nintendo ha tutta l’intenzione di conquistare.