Speciale Old Gen Vol. 4: Super Nintendo

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a cura di Mauro.Cat

Sul finire degli anni Ottanta cominciò a vacillare il successo del NES a causa dell’arrivo di un agguerrito rivale. Il Sega Megadrive, forte di una campagna pubblicitaria aggressiva e di un comparto tecnico superiore, riuscì a conquistare un’importante porzione di mercato. Nintendo annunciò pertanto un hardware a 16-bit che, fin dalle premesse, appariva rivoluzionario. La nuova console giunse sul finire del 1990 in Giappone con il nome di Super Famicom e nei successivi due anni venne commercializzata anche nel resto del mondo come Super Nintendo Entertainment System (spesso abbreviato in SNES). L’accoglienza della critica, che contestava una velocità del processore inferiore a quella del rivale targato Sega, non fu propriamente entusiastica. Il pubblico premiò invece la macchina, con risultati di vendita impressionanti in Giappone fin dai primi giorni dopo il lancio. Pur non raggiungendo le vendite totali del NES, anche a causa di una maggiore concorrenza, il Super Nintendo è tuttora considerato uno dei migliori sistemi da gioco mai prodotti, soprattutto grazie ad un parco titoli sopra la media sia in termini qualitativi che quantitativi.

Differenze e versioniEsistono diverse versioni della console Nintendo. Stilisticamente la versione giapponese ed europea sono facilmente distinguibili da quella americano sia nella forma dell’hardware che delle cartucce. Oltre a queste esiste una terza versione più snella (Super Famicom Jr.) lanciata per il mercato giapponese quando ormai la console era stata quasi del tutto soppiantata dagli hardware di successiva generazione. L’aspetto squadrato della versione USA è sicuramente meno gradevole e un po’ troppo serioso. L’unico punto di forza è legato ai tasti del joypad che, grazie ad una differente concavità, possono essere più facilmente riconoscibili al tatto.Il joypad è stato uno dei punti di forza dello SNES. Nintendo, per adeguarsi ad un mercato che imponeva titoli sempre più complessi, lanciò un controller con la croce direzionale, quattro tasti principali, due dorsali ed i canonici Start e Select riservati alle varie opzioni di gioco.Una scelta di questo tipo, sebbene non sempre i tasti venissero utilizzati al completo, si rivelò vincente specialmente per i picchiaduro alla Street Fighter II. Il titolo Capcom, grazie anche alla superiorità rispetto alle versioni della concorrenza, si rivelò una delle vere killer application della console.

Chip ed effetti specialiTecnicamente il 16-bit Nintendo superò Megadrive e PC Engine grazie all’utilizzo di alcuni effetti ed all’aggiunta di diversi chip specificatamente creati all’interno delle cartucce. Proprio tali accorgimenti, mestamente famosi per chi utilizzava cartucce import dovendo ricorrere a differenti versioni degli adattatori, sono legati ad alcuni titoli di rilievo. L’indimenticabile FX di Starwing, che permetteva la gestione di mondi poligonali tridimensionali, ed il suo seguito, che poteva aumentare la velocità del processore, divennero decisamente famosi. Non va però dimenticato, tra gli altri, il C4 utilizzato in Mega Man X2 e X3 allo scopo di migliorare gli effetti di trasparenza. Proprio i fondali trasparenti sono da considerarsi uno dei punti di forza a livello estetico; graficamente il Super Nintendo rendeva però il massimo grazie ad eccellenti effetti di rotazione, di scaling e all’originale Mode 7. Questa particolarità, che permetteva di ruotare alcuni fondali piani dando una credibile illusione di tridimensionalità, permise la nascita di alcuni immortali capolavori quali F-Zero, PilotWings e soprattutto Super Mario Kart.

E noi come ci divertiamo?Il catalogo titoli del 16-bit Nintendo è molto ricco, ma al tempo stesso rovinato da una lentezza nelle conversioni dal mercato giapponese che produsse un’impennata nelle vendite di giochi import.Questa fu l’ultima console da salotto Nintendo a poter vantare killer application praticamente in tutti i generi. Un catalogo di oltre mille titoli riusciva a soddisfare tutti i palati. La strettissima collaborazione con Capcom, Konami, Square, Rare, Enix ed altre note software house di rilievo portò nelle case dei giocatori Giochi di Ruolo senza tempo ed action game che ancora oggi rappresentano l’apice dei titoli bidimensionali. Quasi tutte le serie ed i titoli che hanno un’origine meno recente e molti capolavori arcade godono di una conversione per la straordinaria console Nintendo. Zelda: A Link to the Past, Chrono Trigger, Secret of Mana, Super Mario RPG, Breath of Fire II e le serie di Final Fantasy II e Dragon Quest sono solo alcuni dei giochi di ruolo più noti. Super Mario World, Yoshi’s Island, Super Castlevania IV, Street Fighter II, F-Zero, Super Mario Kart, Mega Man X, Actraiser, International Superstar Soccer, Ganbare Goemon, i tre Parodius e molti altri sono tra i più grandi capolavori videoludici di sempre. Non è compito di questo speciale analizzare nel dettaglio i giochi, visto che occorrerebbero vari articoli per ogni genere, ma solo ricordare questo magico momento di creatività da parte degli sviluppatori. Molti titoli dello SNES sono stati anche riproposti su Virtual Console, su Game Boy Advance od in altri remake ottenendo, anche dopo diversi anni un ampio consenso di critica e specialmente di pubblico.

Periferiche e storie nascoste Nintendo limitò le idee rischiose e, rispetto al NES, lanciò meno accessori. Il più noto è certamente il Super Scope, vero divoratore di batterie, che però non riuscì a sostituire la ben più pratica Zapper nel cuore degli appassionati. A questo si aggiungono un mouse studiato per Mario Paint, un Multitap per i titoli a quattro giocatori e l’interessante Super Game Boy ideato per utilizzare i titoli del Game Boy sul televisore di casa. Curiosa è, invece, la periferica “only Japan” denominata Satellaview. Questa sorta di scatola nella quale inserire il Super Famicom era una sorta di modem progenitore del moderno gioco online e soprattutto del digital delivery. Lanciato nel 1995 il Satellaview, benché quasi ignoto fuori dal Giappone, ottenne comunque un risultato di iscritti e di vendite discreto.Una storia che unisce leggenda e realtà è invece legata al tentativo da parte di Nintendo di creare una sorta di espansione su CD per la propria console, seguendo le orme del Mega CD. Questo lancio non avvenne e la collaborazione con Sony, che rappresentava un buon partner Nintendo a livello di software, si interruppe bruscamente. Alcuni anni più tardi la stessa Sony si lanciò nel mercato dei videogame con quella PlayStation che oggi ben conosciamo. Sebbene voci e smentite si siano rincorse è legittimo pensare che Sony senza quella rottura non si sarebbe mai avventurata nell’insidioso mercato hardware. Forse proprio dalle ceneri di quel progetto venne tratto qualche spunto per l’ideazione della nuova macchina da gioco, ma queste sono solo supposizioni senza conferma alcuna.

Numerosi sondaggi svolti nel corso degli anni tra gli appassionati indicano come il Super Nintendo sia uno degli hardware più amati di sempre. I motivi di questo successo sono da ricercarsi nell’incredibile catalogo ricco di esclusive e capolavori senza tempo. Pur non raggiungendo le cinquanta milioni di unità vendute, la console Nintendo riuscì a superare il pur ottimo Sega Megadrive e l’interessante TurboGrafx-16 di NEC avendo la meglio in una della Console War più appassionanti della storia videoludica. Il Super Nintendo ha sconfitto le rivali unendo, caso raro nella storia delle console, una evidente superiorità tecnica alla forza trainante delle esclusive.

Se qualcuno non sa da dove cominciare una retrocollezione non sbaglierà acquistando un Super Nintendo. I titoli imperdibili sono davvero molti e con un buon adattatore si possono facilmente utilizzare anche quelli del mercato import americano o giapponese, che talvolta sono reperibili a prezzi più abbordabili. Il nostro unico consiglio è quello di non collegare questa vecchia console ad un televisore ad alta definizione, ma di utilizzare i modelli di tv standard, che rendono maggiore giustizia ai titoli concepiti nelle passate generazioni.

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