Sony Digital Showcase

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a cura di Pregianza

Con lo sviluppo dei titoli tripla A sempre più difficile e longevo, e la difficoltà dimostrata a mantenere le line up delle nuove console nutrite e aggressive per tutto l’anno, il gaming digitale ha acquistato un’importanza mai avuta prima per i produttori di hardware. Sony sta coccolando da molto tempo gli sviluppatori indie per poter fare affidamento su un flusso continuo di progetti minori di alta qualità e anche quest’anno ha dunque dedicato un evento a questi team minori, impegnati ad arricchire l’esperienza Playstation con i loro originali progetti. Volati a Londra per la prova diretta, abbiamo potuto osservarli più o meno tutti e oggi ve ne descriveremo buona parte in questo articolo riassuntivo, non mancando di dedicare anteprime complete ai progetti più interessanti visti nella capitale inglese.
XDEV
Non un gioco, bensì l’External Development Studio Europe di Sony, che collabora con svariate software house per offrire prodotti di qualità su PS4. Gli XDEV hanno scoperto molti talenti in Europa, e anche a loro si devono le collaborazioni con Ovosonico, Housemarque ed Heavy Spectrum. A introdurre la lineup ci ha pensato Usama Al Qassab, che ha ribadito come Sony desideri supportare il più possibile gli sviluppatori indipendenti e aprire PSN a tutti i programmatori volenterosi. Concluso il suo breve discorso, si è passati quasi subito alla presentazione dei giochi veri e propri, e in seguito alle prove dirette. Partiremo con i titoli principali in esclusiva, trattati rapidamente poiché avranno anteprime dedicate, per poi passare alle descrizioni più dettagliate degli altri lavori presenti.
ALIENATION
Partiamo col progetto di Housemarque, ma saremo brevi, poiché Alienation è uno di quei giochi che copriremo con un’anteprima dedicata. Si tratta di un twin stick shooter con una certa enfasi sulla cooperativa (noi lo abbiamo testato con altri tre giocatori). La Co-op è drop in drop out, e Housemarque sembra volerlo rendere diverso dalla massa con l’ausilio di marcati elementi gdr, come la presenza di loot e classi. È stato definito un misto tra Resogun e Dead Nation, anche se fatichiamo a cogliere l’appaiamento a Resogun, in verità.
EVERYBODY’S GONE TO THE RAPTURE
Il misterioso progetto di The Chinese Room è al momento difficile da analizzare. Di certo ha atmosfera da vendere, ma il suo approccio alla narrativa funzionerà? Ne abbiamo parlato più nel dettaglio nell’anteprima dedicata. 
SHADOW OF THE BEAST
Altro gioco di cui non si parlava da tempo, Shadow of the Beast è il ritorno di un vecchio classico a scorrimento, che ripropone la stessa ambientazione ma rinnova profondamente il gameplay dei predecessori. Non ci ha stupito come avremmo voluto, ma può ancora migliorarsi e abbiamo comunque solo raschiato la superficie. Anche per questo c’è un’anteprima a parte.
ZOMBIE VIKINGS
Quasi ignorato durante la presentazione, questo picchiaduro a scorrimento creato dagli sviluppatori di Stick it to the Man si è invece rivelato la sorpresa dell’evento, conquistandoci con il suo stile particolarissimo (molto vicino a quello del gioco precedente) e con le sue meccaniche semplici ma ben inserite nell’insieme. 
Fondamentalmente, si usa uno tra vari vichinghi non morti, e si affronta un’epica campagna infarcita di boss e nemici allo scopo di recuperare l’occhio perduto di Odino. Ci ha impressionato abbastanza da meritarsi un articolo dedicato. 
VOLUME
Presentato sul palco dal programmatore Mike Bithell (lo stesso di Thomas Was Alone), Volume è un curioso stealth game con visuale dall’alto e personaggi multipli. La campagna è strutturata a missioni di difficoltà crescente, mentre il gameplay risulta semplice ma non privo di profondità, e gira attorno all’interazione con l’ambiente per distrarre le guardie, e a gadget variabili con cui creare ologrammi, piazzare trappole e via così. Nessuna uccisione, è uno stealth puro e ci è sembrato un progetto molto interessante. Non è un videogame pensato per essere hardcore, sia chiaro, Bithell ha precisato che i checkpoint sono posizionati in modo da non frustrare, mentre i giocatori più esperti punteranno sul completamento rapido delle missioni. 
JOURNEY COLLECTION
Pronta ad arrivare su PS4, la Journey Collection è un lavoro già fin troppo conosciuto. Dal test la versione PS4 dei lavori di Thatgamecompany pare ancor più splendida, e la poesia del principale tra questi resta inalterata sulla nuova console. Se non avete mai provato Journey questa è un’ottima occasione per rifarvi.
ASSAULT ANDROID CACTUS
Un velocissimo twin stick shooter sviluppato dai Witch Beam, Assault Android Cactus ci ha sorpreso con la sua velocità e l’enfasi sui punteggi nelle varie missioni. Il gioco permette di utilizzare vari androidi pucciosissimi e armati fino al collo, in mappe limitate dove si affrontano ondate continue di nemici e si tenta di mantenere il più alto possibile il moltiplicatore a catena del punteggio. Vari power up compaiono durante i livelli e permettono di muoversi rapidamente o di potenziare per qualche secondo lo sparo. Ogni personaggio è peraltro dotato di una possente arma secondaria, ma non può abusarne o la vedrà surriscaldarsi in poco tempo. Basilare, ma funziona benone.
AMPLITUDE
Questo curioso rhytm game di Harmonix vi vede ai comandi di un’astronave, su binari ricchi di gemme che corrispondono alle note dei rhytm game classici e permettono anche di venir messe in serie per ottenere effetti variabili. Interessante in particolare la possibilità di giocare in locale con altri tre amici, per una sfida al punteggio migliore. Venti le canzoni totali presenti. Si tratta a tutti gli effetti di un reboot di un acclamato titolo del 2003 per Playstation 2, che punta sul fatto di essere semplice da giocare ma difficilissimo da padroneggiare in toto.
NOM NOM GALAXY
Gioco che di primo acchitto può ricordare Terraria, visto che si tratta di un titolo in 2D dove il proprio alter ego può modificare liberamente la mappa prendendo blocchi di terreno, ma qui lo scopo è creare la più deliziosa zuppa della galassia, in una complessa fabbrica zeppa di robottini che va gestita e controllata dal giocatore. Siamo davanti a un sandbox ben più complesso di quanto appare, dove già dal tutorial siamo stati sommersi dalle informazioni. Gestire la fabbrica e raccogliere i materiali necessari a farla funzionare non è una cosa così intuitiva come si potrebbe pensare, e vi ci vorrà tempo a capire come far funzionare il tutto. Tempo che purtroppo, durante la nostra breve prova, non abbiamo avuto a disposizione. 
THE TALOS PRINCIPLE
Nulla da dire sul brillante puzzle game di Croteam che non sia stato detto nella nostra recensione, a parte che su PS4 il titolo pare fluido e stabile. Buone notizie insomma per gli amanti del genere.
GALAK Z
Opera dei 17 Bit, questo roguelike spaziale è tutt’altro che facile, e il suo schema di controllo a “spinta” basato sulla gestione dei reattori dell’astronave e frenato da una forte inerzia va compreso con costanza e pazienza. Si vaga per il cosmo completando svariate missioni, potenziando la propria nave e raccogliendo materiali utili, finché non arriva qualche nemico troppo forte e si è costretti a fuggire per tornare una volta cresciuti a dovere. Tutta la mappa galattica inoltre è generata proceduralmente. Un videogame poco conosciuto e sicuramente stimolante.
N++
Questo platform del tutto skill based è il seguito di N+, arriverà su PS4, e punta su un gameplay impegnativo e soddisfacente, tra enigmi e balzi da eseguire alla perfezione per non perire malamente.
Se amate il level design creativo, la difficoltà elevata ma non frustrante, e i sistemi di controllo precisi al millimetro, questo gioco fa per voi.
GUNS UP!
Un free to play stavolta, ad opera dei San Diego Studios, Guns Up! è una sorta di strategico in cui bisogna costruire una base e controllare un’armata dominando quella avversaria a forza di granate, azioni di supporto e ordini diretti. Le azioni e gli oggetti si ottengono combattendo e abbiamo apprezzato il look colorato e cartoonesco del gioco. Bisognerà vedere se il sistema sarà pay to win oppure avremo a che fare con un titolo ben bilanciato per tutti gli utenti.
KILL STRAIN E DRAWN TO DEATH
Nessuno di questi due titoli era giocabile all’evento, ma si tratta comunque di prodotti in arrivo. Drawn to Death è l’ultima opera di Jaffe, esagerata e dotata di un look assolutamente inusuale, che pare disegnato a matita da un ragazzino dalla fantasia malata. Kill Strain invece non è uno shooter in terza persona come il lavoro del buon Jaffe, bensì un gioco multiplayer con visuale dall’alto e asimmetrico. Si usa un mutante, reso invisibile da certe zone della mappa, che può infettare gradualmente un gruppo di umani impegnati a trovarlo ed eliminarlo. Vi diremo di più di entrambi appena ci metteremo sopra le mani. 
HOLLOWPOINT
Altro gioco molto interessante, Hollowpoint ha riconfermato le buone impressioni lasciate a Tommaso durante i Paradox Days. 
Questo furbo sparatutto mescola i titoli a scorrimento con giochi più classici alla Cabal, gettando però nel mix un cover system, uno sviluppo del personaggio, gadget numerosi, una interessante cooperativa e armi multiple. Unendo due giochi molto semplici, in pratica, i Ruffian hanno creato uno shooter complicato e frenetico, nel quale è obbligatorio tenere d’occhio nemici che arrivano da ogni direzione, gestire furbescamente i gadget per sopravvivere all’assalto delle truppe più potenti, sostituire i soldati caduti con classi di altro tipo e collaborare a dovere. Un digital da tenere sicuramente d’occhio.

Moltissimi titoli quelli in arrivo per le piattaforme Sony, e in particolare PS4, quest’anno. Non abbiamo visto giochi capaci di farci balzare dalla sedia durante lo showcase, ma i videogame interessanti non sono mancati e tra questi piccoli progetti crediamo che potrà spuntare qualche gemma degna di essere spolpata. Presto per dare una valutazione su tutto ciò che abbiamo visto, anche a causa del tempo limitato delle nostre prove singole, ma è evidente che Sony ha un’armata di sviluppatori indie pronta a supportarla, e ciò è cosa buona e giusta.

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