Uno dei motivi per cui Skyrim è stato elogiato in lungo e in largo è l’incredibile libertà d’azione che lascia al giocatore. Nulla è precluso al Dovahkiin, e non c’è barriera morale che costringa l’utente a mantenere un comportamento eroico per tutta l’avventura. Per un roleplayer tale struttura è il paradiso, poiché permette di immergersi totalmente nell’azione e di modificare a piacere il mondo di gioco. Con cotante possibilità a disposizione, vedere che nell’opera di Bethesda le opzioni di personalizzazione dedicate a minuzie come la casa del protagonista o la creazione di un nucleo famigliare sono estremamente limitate deve aver scontentato più di una persona. In soccorso a costoro oggi arriva Hearthfire, secondo DLC ufficiale che vi darà finalmente la possibilità di costruire la casa dei vostri sogni, o almeno questo è quello che è stato spacciato per vero dagli sviluppatori. Sarà del “fai da te” virtuale degno di una puntata su Realtime?
Skyrim cribs
Hearthfire comincia nel più semplice dei modi: teletrasportatevi da qualche parte, o fatevi un pisolino e verrete magicamente approcciati da un messaggero, con una lettera scritta dall’aiutante di uno degli Jarl di Skyrim. Sul foglio di carta una semplice richiesta, quella di adottare un povero orfanello e di piazzarlo in una dimora stabile. Occuparsi di un bambino dovrebbe essere una passeggiata per un uccisore di draghi, ma essere il Dovahkiin purtroppo non vi esenterà dal dover pagare un terreno su cui costruire la succitata casetta con 5000 bei pezzettoni d’oro. Comprato il lembo di terra in una di tre diverse zone, potrete cominciare a costruire il vostro quartier generale grazie a un comodo tavolo da lavoro, dove sarà possibile trasformare materiali grezzi in componenti per l’abitazione. Ottenere le risorse necessarie non è certo difficile, visto che il gioco garantisce miniere dalle vene illimitate nelle vicinanze, segherie per lavorare la legna, e un sacco di negozi generalisti per comprare i restanti componenti.
Tutto molto bello sulla carta, ma il DLC concede in realtà scelte più limitate del previsto. Spendendo altri soldoni la casa può venire rapidamente allargata con stanze extra e un enorme salone, che vanno però obbligatoriamente posizionate in luoghi prestabiliti. Volete una torre del mago al centro del vostro villone? Spiacenti, la torre è disponibile solo nell’ala ovest della struttura. La stessa cosa vale per armerie, serre, librerie e quant’altro, che non potranno venir piazzate a piacere. Vedere il proprio rifugio crescere esponenzialmente è sempre piacevole, ma ci sarebbe piaciuta un po’ di libertà in più nella sua formazione. In Heartfire è difficile percepire realmente la casa come una propria creazione, è sempre evidente il fatto di trovarsi in un edificio virtuale già pianificato e strutturato, con la sola possibilità di fargli raggiungere il massimo dello splendore. Queste limitazioni si estendono purtroppo persino alle decorazioni interne che, una volta acquistate, si piazzano automaticamente nelle stanze. La chance di mettere svariati trofei in bella mostra è indubbiamente piacevole e ruberà parecchie ore ai fanatici della personalizzazione, ma anche in questo caso si poteva fare di meglio.
Voglio la villetta a schiera, e mi frego pure il marmocchio. Tiè
Contenutisticamente Hearthfire non naviga in acque migliori rispetto alla componente da “carpentiere”. Una volta costruita la casa vi capiterà di dover affrontare qualche quest minore, come un’invasione di enormi topi o un attacco di rapitori. Un’altra opzione dovrebbe essere quella di trasferire la propria moglie e il figlioli adottivi nella nuova magione, tuttavia come avrete notato stiamo usando il condizionale. Bethesda a quanto pare non è in grado di eliminare i bug nemmeno da un’espansione così limitata, e i possessori di altre abitazioni potrebbero ritrovarsi con moglie e figli trasferiti definitivamente in una delle case minori, senza possibilità alcuna di spostarli. Gli stessi bambini risultano essere poco più di piccoli automi, che iniziano a seguire pattern prestabiliti una volta selezionate determinate opzioni di dialogo.
Forse è un bene che le opzioni di Hearthfire siano così poche. Visto il casino che sono in grado di fare gli sviluppatori di Bethesda quando ritoccano il motore di gioco, un DLC più complesso avrebbe potuto combinare un disastro.
Passiamo all’ultima piccola nota dolente del download, il prezzo. 400 Microsoft Points potranno sembrare pochissimi ai più, ma diventano fin troppi quando si calcola che gli utenti PC hanno a disposizione mod gratutite qualitativamente migliori con opzioni di personalizzazione più curate quando si tratta di costruire un edificio (vedere ad esempio la mod “Build your Own Home”).
Spreco di denaro o ottimo DLC? Nè l’uno nè l’altro. Per gli utenti Xbox desiderosi di poter personalizzare più accuratamente il proprio rifugio, Hearthfire è indubbiamente una gradita aggiunta, anche se difficilmente potrà offrire molte ore di gioco extra nelle lande di Skyrim. Per PC l’espansione non è invece ancora disponibile, ma risulta praticamente inutile, visto che ci sono mod gratuite che già la superano. Per Ps3… campa cavallo.