Rogue One

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a cura di Ezekiele2517

Rogue One è nelle sale. Dopo articoli, riflessioni e teorie varie è arrivato finalmente il momento di parlarne concretamente. La pellicola è potente, sontuosa, sporca e cattiva. Regala momenti di rara intensità visiva e soprattutto emoziona riuscendo a toccare tutte le corde della sfera emotiva sia del fan più sfegatato che dell’amante del buon vecchio Cinema (la C maiuscola  è assolutamente voluta).
RO centra in pieno l’obiettivo che Disney si era prefissata con la creazione di Star Wars Anthology, raccontare le storie che fanno da corollario alla passate trilogie, creare nuovi affascinanti personaggi, dare ancora più spessore e background a quelli già esistenti e naturalmente fare felici tutti i fan della saga.
Ora analizziamo uno per uno ed in ordine assolutamente sparso quali sono i 3 motivi che lo rendono un film imperdibile 
Tecnicamente perfetto
Il montaggio del film è stellare. Letteralmente. Tutto scorre sotto i nostri occhi con estrema fluidità, senza mai creare il minimo dubbio nella mente dello spettatore. Il ritmo delle scene è al completo servizio del lavoro degli sceneggiatori. Gli ultimi 40 minuti del film sono l’atto finale più epico che la galassia lontana lontana abbia mai visto. Il crescendo emotivo è scandito dal susseguirsi delle scene, realizzato con precisione chirurgica ed una maestria rara nelle pellicole moderne. 
L’editing audio è terrificante. RO è un racconto di guerra e niente fa paura come i suoni della guerra. Dalle schermaglie  terrestri ai dogfight nello spazio lo spettatore è inondato da effetti sonori che lo mettono al centro dall’azione, senza mai essere invasivi o eccessivi. I suoni di Guerre Stellari sono veri e propri marchi di fabbrica e ogni rumore provoca un’emozione particolare.
I costumi. Il vecchio e il nuovo viene fuso con una coerenza incredibile. L’impero è sempre assolutamente riconoscibile: le armature bianche degli stormtrooper tornano protagoniste e vengono affiancate da plotoni di nuove classi di soldati che entrano dirette nell’immaginario di milioni di cosplayer.
La resistenza aggiunge alle sue fila le uniformi e i caschi degli Squadroni Oro, Bianco e Blu. Nuove nei dettagli e nei fregi, ma sempre iconiche e riconoscibili. I colori che da quasi 40 anni distinguono le due fazioni sono sempre distinguibili e sono curati in ogni minimo dettaglio rendendo, attraverso i costumi, lo scenario sempre familiare allo spettatore. 
Il potere della singolarità 
RO è un prodotto nuovo nel mondo di Guerre Stellari, un mondo creato da saghe dal lungo respiro narrativo in cui ogni film che compone le trilogie lascia sempre qualcosa da scoprire alla spettatore, lo costringe sempre ad attendere il prossimo episodio per scoprire la fine, l’atto finale. RO ha inizio e una fine. Un arco narrativo di 2 ore e 15 minuti, netto e distinto con un’alpha e un’omega che appaga e convince. Un grande film nella sua potente singolarità.
Può sembrare semplice e banale. Non lo è. Lo capirete.
Un Pantheon rispettato, citato ed arricchito.
Quello creato da Lucas è un vero proprio Pantheon fatto di personaggi umani, mitologici e mondi alieni. Estremamente vasto sia dal punto di visto dello spazio che del tempo. Rogue One trova il suo posto. La storia viene raccontata allo spettatore in modo talmente coerente, rispettoso ed intelligente, che nessuna domanda o perplessità attanaglia la mente di chi guarda, sia esso fanboy o semplice cinefilo. Edwards rispetta il mondo in cui si ritrova a lavorare e lo plasma in un modo tutto suo, nuovo. Anzi lo arricchisce, finalmente, con visioni nuove e coraggiose e regala citazioni al passato (e futuro) di questo pantheon in modo geniale. Personaggi vecchi e nuovi interagiscono tra loro e sono amalgamati nella storia in modo perfetto. Quasi da sembrare parte della storia da sempre, dall’inizio storico della saga.

Rogue One è tutto quello che volevamo da Guerre Stellari. Andatelo a vedere e innamoratevi anche voi di Jyn e del suo manipolo di eroi.

Sono tutt’uno con la forza. La forza è con loro….

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