Rift: Planes of Telara

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a cura di FireZdragon

Valutare un MMO non è mai un compito semplice, i titoli di questo genere sono in continua evoluzione ed i team di sviluppo che seguono i vari progetti lavorano dietro le quinte giorno dopo giorno per poter offrire ai propri utenti nuove sfide e nuove battaglie con l’uscita di ogni patch, in modo da mantenerne sempre vivo l’interesse. Trion World ha deciso di gettarsi nell’affollato mondo dei giochi di ruolo massivi con RIFT: Planes of Telara e noi vogliamo, attraverso questo speciale, offrirvi una panoramica sulle meccaniche di gioco e permettervi di farvi un’idea generale su quello che vi aspetta una volta messo piede nel regno di Telara, in attesa di testare approfonditamente l’end game e poter giudicare per intero il titolo con cognizione di causa.

Un alter ego è per sempreUna gloriosa e adrenalinica cinematica iniziale ci darà il benvenuto in questa nuova avventura e ci introdurrà alla creazione del nostro primo personaggio. Una volta deciso il server nel quale andare a giocare, uno tra gli oltre trenta a disposizione, suddivisi tra PvP, PvE e RP, dovremo scegliere se schierarci nella fazione dei Guardians, guardiani scelti dagli stessi dei per difendere il mondo dalla corruzione dei draghi malvagi, o in quella dei Defiants, combattenti in grado di manipolare le più potenti tecnologie per far volgere gli scontri in loro favore. Sebbene queste due fazioni condividano lo stesso scopo, ovvero eliminare la minaccia proveniente dal dio della morte Regulos, i mezzi da loro utilizzati per giungere all’obiettivo ultimo differiranno a tal punto da mettere gli uni contro gli altri in un conflitto intestino. Scelto lo schieramento da spalleggiare arriverà il momento di decidere quale delle tre specie presenti impersonare: l’originalità in questo caso è stata completamente accantonata dagli sviluppatori, mettendo sul piatto una razza umana ed una elfica per parte, i nani come esclusiva per la fazione dei Guardians mentre massicci umanoidi chiamati Bahmi per quella dei Defiants. Avendo a disposizione un intero mondo originale e, conseguentemente, la possibilità di creare infiniti generi di creature la volontà di inserirne un numero così esiguo ci ha lasciato veramente spiazzati, soprattutto considerando il bassissimo carisma di cui queste sono dotate e la più che discreta varietà che offrono i titoli concorrenti. A fare da contraltare a questa carenza ci sarà tuttavia un ricchissimo editor del personaggio, grazie al quale potremo dare un tocco veramente unico al nostro alter ego. Sono stati presi in esame tutti i più classici parametri come la forma del viso, le sembianze facciali e le colorazioni di capelli, pelle ed occhi, ognuna completamente slegata dalle altre opzioni ed in grado di regalarci un eroe esattamente come lo vogliamo.

Ci vuole classe, tre sono meglioRIFT introduce un concetto originale per quanto riguarda le classi interpretabili. Come base di partenza ci saranno quattro archetipi maggiori: Mage, Warrior, Cleric e Rogue; ognuno di questi garantirà a sua volta la possibilità di scegliere successivamente tre tra le otto diverse specializzazioni presenti nel gioco. Nella zona di partenza, diversa a seconda della fazione da noi scelta ma condivisa tra tutte le razze, la prima quest che ci verrà assegnata darà proprio la possibilità di imparare la prima Soul. Queste sottoclassi si presentano come banali rami di talenti ma possono essere mischiate tra di loro senza alcuna limitazione, andando a creare così una gamma vastissima di classi uniche e specializzazioni differenti. Sarà possibile quindi dare vita ad assassini in grado di colpire l’avversario con rapide pugnalate, cacciatori abili nel tiro con l’arco ed in grado di evocare animali ma anche unire le due cose sperimentando così qualcosa di completamente nuovo. Con l’avanzare di ogni livello verranno assegnati i classici punti talento da spendere nei rami e potremo distribuirli a nostro piacimento sia in quello principale sia nei due secondari. Ogni punto così investito sbloccherà le abilità relative e, a seconda della quantità spesa in un’unica sezione, ne guadagneremo ulteriori. Il problema più grosso che questa particolarità si trascina dietro è la confusione causata da una serie di mosse molto simili tra loro, sia come effetti che come danni, che potrebbero mettere in difficoltà i giocatori meno avvezzi al genere. Quelli più esperti invece, sapranno scegliere con cura cosa tenere e cosa scartare evidenziando l’inutilità di molte delle abilità base, ridondanti tra loro ed accomunate dall’utilizzo dello stesso cooldown.

Ora di cambiare ariaGiunti al sesto livello, la storyline ci costringerà ad abbandonare la zona iniziale e finalmente entreremo nel vivo dell’azione. La fase di livellamento a questo punto sarà caratterizzata dal classico PvE a base di quest, incapace purtroppo di distinguersi dal solito cliché ed assillandoci con le più banali richieste dedite allo sterminio dei lupi del bosco o alla raccolta di funghi allucinogeni. Le missioni vengono assegnate in modo lineare: una volta interpellati tutti gli NPC in una zona sarà semplicemente necessario recarsi nelle aree indicate sulla cartina e completare gli obiettivi richiesti, riportarle al villaggio e procedere verso l’hub successivo. In soccorso ad un gameplay che sembrerebbe quanto di più piatto e scontato ci sia arriveranno gli eventi Rift, portali che si apriranno casualmente sulla mappa di gioco e dai quali usciranno ondate su ondate di nemici controllati dall’IA e che dovremo ricacciare nel loro universo. La gestione di questi eventi è strutturata né più né meno come le quest pubbliche di Warhammer Online Age of Reckoning, con la possibilità di entrare in gruppi pubblici ed ottenere ricompense in base all’apporto dato alla battaglia. Le reward più comuni saranno le Planar Essence, pietre utili a comprare dai mercanti oggetti ed equipaggiamenti rari del proprio livello, di grande aiuto per accelerare la fase di livellamento. Giunti al decimo verrà data la possibilità di gettarsi in PvP, mettendosi in coda per l’unico warfront messo a disposizione nel range di livelli 10-19. Lo scopo del battleground sarà quello di entrare in possesso di un cristallo posto al centro dell’arena e mantenerne il controllo fino al raggiungimento necessario dei punti per vincere la partita. Ancora una volta le meccaniche non presentano nulla di nuovo ma gli scontri PvP riescono comunque a divertire sin dai livelli bassi e offrono la possibilità di acquisire ulteriori equipaggiamenti a partire dal livello dodici. Le due fazioni avranno occasione di incontrarsi in BG e durante sporadiche invasioni dato che fino a livello 20 le zone di exping saranno separate. Questo significa inoltre che la prima istanza, fruibile a partire dal livello 18, sarà differente in base allo schieramento scelto. I dungeon sono studiati bene, presentano combattimenti semplici da affrontare e buone ricompense, manca tuttavia un elemento importantissimo inserito già da Word of Warcraft da un paio di patch ovvero un sistema per cercare in automatico compagni di avventura, difetto che si farà sentire in maniera pesante e l’abbandono del party da parte di un tank o di un curatore a metà avventura potrebbero compromettere del tutto l’esperienza di gioco, obbligando gli altri membri rimasti ad uscire dal dungeon per cercare qualcuno o, nei peggiori dei casi, abbandonare definitivamente il gruppo. Per un prodotto che denota grosse influenze dal titolo di casa Blizzard questa ci pare un’enorme mancanza e speriamo che nelle prossime patch venga aggiunto quantomeno un meccanismo similare.

Gotta Catch’em all!Oltre al classico trantran di uccisioni e combattimenti, RIFT: Planes of Telara permette di cimentarsi in alcune skill di crafting dal meccanismo semplice. Durante i primi livelli non si andrà oltre al “raccogli 10 pietre e crea un’armatura”, senza la benché minima necessità di utilizzare risorse alternative o comprare ulteriori materiali dagli altri giocatori. La possibilità inoltre di avere fino a tre skill lavorative vi renderà piuttosto autosufficienti e vi permetterà di avere un equipaggiamento sempre adeguato al vostro livello, evitandovi così il grinding forsennato nella speranza di ottenere qualche drop meritevole delle vostre attenzioni.Sparsi qua e là per tutto il regno si potranno trovare inoltre preziosi artefatti, questi oggetti di valore saranno solitamente nascosti sotto alberi abbattuti o pietre smosse e collezionarli vi garantirà la possibilità di acquistare, una volta giunti in capitale, alcuni pet da compagnia rari o altri oggetti dalle funzionalità puramente estetiche. Rimanendo in tema di estetica il RIFT offrirà inoltre la possibilità di colorare singolarmente ogni pezzo della vostra armatura e darvi un look finalmente diverso da quello di tutti gli altri.

Il motore fa scintille!L’interfaccia che ci troveremo davanti al nostro primo ingresso nel mondo di Telara sarà di facile lettura grazie anche al suo forte classicismo: la parte inferiore dello schermo e quella laterale destra saranno adibite al posizionamento di quattro barre per le abilità mentre nell’angolo destro presenzierà il ritratto del nostro personaggio e quello dell’eventuale party/raid. Il design delle armi e delle armature è leggero e particolarmente sobrio, con ottimi modelli per l’equipaggiamento che non sforano mai nell’eccessività come solitamente accade in questi casi. Decisamente belle le zone iniziali con ampie praterie e texture a risaltare la buona qualità delle ambientazioni. Anche le cavalcature, acquistabili appena si avrà la somma di denaro necessaria, hanno degli ottimi modelli e dei buoni movimenti, ad eccezion fatta dell’Ancient Tartagon Mount data in omaggio ai fortunati possessori di una collector’s edition che presenta alcune animazioni solamente abbozzate e dei movimenti poco fluidi. Splendidi gli effetti di luce ma eccessivi, soprattutto durante le sessioni PvP dove scintille, fulmini e palle di fuoco illumineranno costantemente lo schermo affaticando eccessivamente un motore grafico che già di per sé è tutt’altro che leggero.

RIFT: Planes of Telara è un prodotto con grandi potenzialità e tutto quello che offre, sebbene non sia nulla di originale, è curato con dovizia e non presenta eccessivi difetti. La fase di lancio è stata un successo ed i server hanno risposto in maniera efficace all’ondata di utenti che vi si è riversata sopra. Il titolo dunque è in grado di offrire sicuramente una valida alternativa al blasonato World of Warcraft sebbene quest’ultimo risulti ancora qualche gradino superiore. Ci teniamo a precisare tuttavia che RIFT ha appena iniziato il suo percorso e siamo curiosi e ansiosi di capire dove potrà arrivare, viste le buone basi su cui è fondato. L’appuntamento con il verdetto arriverà dopo un’attenta analisi dell’end game, fulcro essenziale di ogni MMO che si rispetti.

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