Dopo avervi illustrato la genesi del fenomeno Silent Hill nella prima parte della nostra retrospettiva, passiamo all’analisi del raggiungimento della maturità del brand, segnata dal passaggio a sviluppatori occidentali, qualche svista e notevoli spinte innovative.
Silent Hill 4: The Room – 2004Il quarto capitolo della saga rappresenta in pieno la volontà del Team Silent di proporre qualcosa di completamente nuovo, al punto che The Room non è ambientato, almeno apparentemente, nella familiare cittadina avvolta dalla nebbia: l’appartamento nel quale Harry Townshend si trova chiuso, e dal quale può uscire solo tramite uno squarcio nel muro del bagno, si trova infatti nei dintorni di Ashfield, una nuova città immaginaria. Il gameplay mostra diverse nuove idee, tra cui una navigazione della “stanza” in prima persona e la necessità di tornarvi per salvare e rigenerare la salute (almeno nella prima metà dell’esperienza). Una volta invece passati all’altra dimensione, ritorna il classico mix di esplorazione e combattimento, seppure con una completa sparizione dei complessi puzzle in favore della ricerca di oggetti. Anche il combattimento mostra qualche differenza, tra una generale tendenza delle armi a rovinarsi con l’utilizzo e la possibilità di caricare i colpi inferti.Un plot interessante, ma caratterizzato da pochi elementi in comune con la continuità della saga, portò a pareri contrastanti al momento del rilascio: la storia fu perlopiù lodata, ma alcune scelte a livello di gameplay, come la necessità di tornare alla stanza, la scomparsa dei puzzle e i controlli non al passo con i tempi identificarono il quarto capitolo come un esperimento riuscito solo a metà, segnando definitivamente il destino del Team Silent.
Silent Hill – Il FilmNel 2006 il regista Cristophe Gans e lo sceneggiatore Roger Avary uniscono le forze per portare sul grande schermo la complessa proprietà intellettuale, con grandi contributi del compositore Akira Yamaoka: il risultato è una produzione non eccezionale dal punto di vista cinematografico, ma senza dubbio in grado di trasporre efficacemente i capisaldi narrativi del videogame, tanto dal punto di vista grafico e di design quanto da quello narrativo. Apprezzata dalla maggior parte dei fan, la pellicola ha il merito di rappresentare una delle pochissime trasposizioni cinematografiche di un videogioco di buona qualità e soprattutto fedele al materiale di ispirazione, senza dubbio da non perdere per tutti i fan della saga.
Silent Hill: OriginsDopo tre anni di “pausa riflessiva”, nel corso dei quali il Team Silent venne definitivamente smantellato, Konami decise di tornare alla collina silenziosa con Origins, esclusiva PSP poi convertita anche per Playstation 2. Sviluppato da Climax Studios, il prequel torna decisamente alle origini, riportando in auge le atmosfere dei capostipiti. Esplorazione, combattimento, puzzle, radio e torcia fanno il loro ritorno, insieme ad una storia in linea con i predecessori, che vede il protagonista Travis Grady mettersi sulle tracce di una misteriosa ragazza per le vie della nebbiosa cittadina, come sempre viaggiando tra un universo parallelo e l’altro.Nonostante le notevoli difficoltà nello sviluppo, il titolo ricevette un discreto consenso: le critiche principali furono comprensibilmente mosse all’eccessiva aderenza ai capisaldi della serie, nel contesto della quale Origins non è riuscito a proporre alcun elemento innovativo.
Silent Hill: HomecomingEvidentemente convinta dei metodi di sviluppo occidentali, Konami affidò nuovamente il brand Silent Hill a una casa d’oltreoceano. Nel 2008 Double Helix Games portò sugli schermi Homecoming. Il protagonista Alex Shepherd fa ritorno a nel borgo di Shepherd’s Glen, confinante con Silent Hill, dopo aver servito in guerra, solo per trovare la madre in stato di catatonia e il fratello minore misteriosamente scomparso. Comincia così una ricerca che porterà il giocatore ancora una volta tra le nebbie e le aberrazioni di Silent Hill, con un gameplay che riprende i capisaldi della saga, apportando tuttavia qualche sostanziale modifica.Innanzitutto, l’addestramento militare del protagonista apre ad una maggiore enfasi sul combattimento, peraltro non supportata da una sufficiente rifinitura dei controlli, con risultati controversi. Furono inoltre aggiunti i dialoghi a scelta multipla, in grado di influire sul finale della storia.Infine, diversi effetti grafici, come la transizione tra una realtà e l’altra, furono ripresi direttamente dalla pellicola dinematografica di Gans, dimostrando l’ottimo lavoro figurativo svolto dal regista francese.I consensi di critica e pubblico non furono in ogni caso entusiastici, limitandosi a lodare l’opera per l’atmosfera ben riproposta, con il consueto contributo di Yamaoka, ma riconoscendo come il trasferimento dei lavori in occidente avesse cambiato il modo in cui la paura veniva veicolata nel giocatore, e criticando ampiamente il level design e i controlli, nel complesso poco rifiniti.
Silent Hill: Shattered MemoriesNel 2009 i Climax Studios tornarono all’opera con una riproposizione del capostipite della saga, reimmaginato enfatizzando gli elementi psicologici della trama e adattando i controlli al Wii, piattaforma principe per la trasposizione.Nonostante una componente horror decisamente ridimensionata rispetto al passato, il titolo fu perlopiù lodato per la sua capacità di trasformare alcuni elementi chiave della storia in base alle scelte del giocatore e per l’introduzione di strumenti originali, come il telefono cellulare multiuso, utilizzato anche per analizzare l’ambiente.Le principali critiche furono invece mosse alla completa snaturazione dell’elemento survival tipico della serie, all’eccessiva facilità del gameplay e alla durata molto ridotta.Rimane comunque un interessante tassello della saga, degno di attenzione in particolare da parte dei fan più dedicati.
Futuro nebulosoDopo aver ripercorso una storia fatta di un inizio costellato di idee eccezionali e di una successiva maturità macchiata da diversi passi falsi, per Silent Hill è tempo di guardare al futuro, già delineato ma indubbiamente incerto.Il tassello più importante è senza dubbio Downpour, sviluppato dai Vatra Games: in uscita a metà marzo, il titolo metterà i giocatori nei panni di Murphy Pendleton, un prigioniero in trasferimento che rimane isolato a Silent Hill in seguito ad un incidente. Diverse indiscrezioni hanno già rivelato che la storia prenderà le distanze dai plot originali, concentrandosi più sul personaggio principale, e che l’ambientazione interesserà parti della città mai viste prima. Molto diverso invece l’approccio scelto da Wayforward Technolgies per Book of Memories, spin-off esclusivo Playstation Vita che pone enfasi su una cooperativa per quattro giocatori e introduce unìinedita visuale isometrica.Al futuro videoludico si affianca anche quello cinematografico, con il sequel Revelation 3D diretto da Michael J. Basset attualmente in post produzione.