Di questa generazione tutto si può dire, ma non che siano mancati gli FPS. A mancare, invece, è stata l’innovazione del genere, con uno affollamento di sparatutto in prima persona uno uguale all’altro. Ben pochi titoli della categoria possono vantarsi di aver offerto qualcosa di diverso e unico. La serie di BioShock rientra a pieno in questa ristrettissima fascia. Per alleggerire l’attesa di BioShock Infinite, abbiamo quindi deciso, con questa retrospettiva, di riscoprire i due capitoli che hanno consacrato la città sommersa di Rapture.
BioShockIn origine esclusiva PC e Xbox 360, BioShock viene pubblicato nel 2007 ricevendo un’accoglienza calorosa tanto dalla critica quanto dal pubblico. Le meccaniche FPS accostate ad alcuni elementi RPG, infatti, crearono un “ibrido” particolare, dando vita a un gameplay più complesso e strategico rispetto alla maggioranza degli sparatutto in prima persona presenti sul mercato. Inaspettatamente, dopo poco più di un anno dalla sua uscita, BioShock fu trasportato anche su PlayStation 3, permettendo all’utenza Sony di godere del lavoro svolto da Irrational Games.A sancire il successo della produzione, però, non è stata solo una giocabilità insolita (e per questo non apprezzabile da tutti), ma soprattutto un intreccio narrativo appassionante e un’ambientazione estremamente evocativa e storicamente caratterizzata ad hoc. La magnificente città sottomarina di Rapture conquistò da subito il cuore di una moltitudine di videogiocatori con la sua aria sinistra, cupa e devastata dalla guerra civile, dalla follia dei suoi abitanti, i quali, a seguito di mutazioni genetiche, si sono trasformati in violenti selvaggi, perdendo la loro umanità.Le azioni del giocatore seguono quindi di pari passo le vicende della metropoli, che piano piano svela i suoi segreti e il suo background, anche tramite innumerevoli registrazioni audio collezionabili. Al di là della trama, sorretta da un cast di personaggi memorabili, su tutti il visionario creatore di Rapture, Andrew Ryan, il gameplay spicca per alcuni elementi decisamente interessanti. Impossibile non citare le scelte morali legate alle innocenti sorelline e fondamentali per il raggiungimento di uno o l’altro finale della storia. Salvare o prosciugare le bambine fa infatti la differenza.
Giocabilità diversaVi sono poi le dinamiche dei combattimenti contro i ricombinanti, le quali non si limitano a una semplice visione lineare e diretta tipica del genere, con scontri a fuoco dal grilletto facile. In BioShock il tutto è impreziosito dai plasmidi e i tonici. Grazie ai primi il giocatore può alterare la sua genetica per acquisire “poteri sovrannaturali”, come la telecinesi o la possibilità di sparare scariche elettriche o palle di fuoco direttamente dalle mani, mentre con i secondi può potenziare alcuni aspetti di queste abilità. Si crea così un sistema di crescita e personalizzazione del personaggio, che dona tatticismo e profondità alle battaglie. D’altronde, affrontare alcune tipologie nemiche a viso aperto può rivelarsi fatale, come nel caso dei pericolosissimi Big Daddy, i veri “cattivi” del gioco. Il loro peculiare design e la loro forza fisica e visiva li rende uno degli elementi distintivi di BioShock.A contornare l’offerta, troviamo altre piccole, ma gradevoli aggiunte, quali l’opportunità di aggirare torrette, telecamere e robot perché ci diano sostegno in battaglia e la presenza di distributori in cui spendere denaro allo scopo di rifornirsi di risorse e munizioni. A distinguere BioShock dalle altre produzioni del genere è poi la componente estetica, curata soprattutto sotto il profilo della direzione artistica, con uno stile immediatamente riconoscibile. Grande attenzione è stata posta anche per quel che concerne il comparto audio, graziato da una colonna sonora efficace, effetti sonori perlopiù convincenti e un doppiaggio in italiano di rara qualità.BioShock, insomma, si dimostrò un titolo capace di distinguersi dalla massa.
BioShock 2Visto il successo del primo capitolo, un sequel era inevitabile. Tuttavia, BioShock 2 non fu sviluppato dal team creatore dell’originale, ma venne affidato a 2K Marin. Il titolo, ormai multipiattaforma, uscì su PC, Xbox 360 e PlayStation 3 agli inizi del 2010, ricevendo giudizi contrastanti. Malgrado l’apprezzamento generale della stampa specializzata, vennero mosse molte critiche a causa dell’eccessiva somiglianza con il primo episodio. L’effetto novità ormai svanito e la mancanza di reali cambiamenti alla formula di gioco, non permisero a BioShock 2 di bissare il successo del predecessore. Gran parte dell’utenza, infatti, rimase delusa da questo seconda avventura ambientata nelle profondità di Rapture. Una sorte meritata? A nostro parere no. BioShock 2 è un’altra esperienza coinvolgente e appagante, che mantiene la serie su uno standard qualitativo assolutamente dignitoso. La vicenda narrata è priva della genialità del capostipite, ma i temi trattati riescono comunque a colpire emotivamente e il finale si dimostra ancora una volta toccante e appropriato, oltre che variabile a seconda delle scelte attuate dal giocatore, più incisive che in passato.Inoltre, il protagonista questa volta è un Big Daddy. Dal punto di vista ludico, è vero, non si evidenziano significativi miglioramenti. In ogni caso, però, l’avventura ripropone adeguatamente il gameplay tipico di BioShock, in un’avventura soddisfacente e più varia grazie ad alcune aggiunte come le Big Sister, veloci e letali nemici che prendono il posto dei Big Daddy in quanto a pericolosità, più scelte morali o le passeggiate sul fondale marino, purtroppo lineari e, a conti fatti, del tutto trascurabili.La vera novità di BioShock 2 risiede nella inedita modalità multiplayer online, accolta con poco entusiasmo dai fan. Il multigiocatore, pur non proponendo nulla di particolarmente significativo e imperdibile, apparve un gradevole passatempo, ma non riuscì comunque a ottenere considerazioni elevate.Tecnicamente, inoltre, l’opera iniziava a mostrare il fianco a diversi rimproveri. In questo senso, qualcosa in più si poteva fare.
CuriositàOltre ai due capitoli principali e all’ormai prossimo Infinite, nel 2011 era stato annunciato per PlayStation Vita un esclusivo episodio di BioShock. Sfortunatamente, lo sviluppo è stato bloccato (o forse non è mai veramente iniziato) ed è molto probabile che il progetto venga definitivamente abbandonato.Per quanto riguarda la “contaminazione” di altri media, la serie può contare su i CD della colonna sonora, tra l’altro nella special edition di BioShock 2 presente non solo in compact disc, ma anche come disco in vinile (per restare coerenti con il periodo storico del gioco), un Art Book contenente illustrazioni di vario genere e un romanzo, intitolato BioShock: Rapture, che racconta la storia del rispettivo titolo approfondendone alcuni aspetti.Come spesso accade in questi casi, si è poi vociferato più volte di una trasposizione cinematografica, ma a causa di problemi e intoppi lo sviluppo non è mai realmente iniziato e secondo recenti dichiarazioni il film di BioShock è stato infine cancellato.
Il primo BioShock ha saputo colpire la grande famiglia dei videogiocatori grazie a una trama matura e coinvolgente, e un gameplay solido e decisamente più profondo della concorrenza. Nonostante la buona qualità, il secondo capitolo non ha ottenuto il medesimo successo, soprattutto a causa delle alte aspettative e dell’effetto novità ormai svanito. Ora, dopo due episodi, la serie sta per tornare con BioShock Infinite, che abbandona la fredda e umida città di Rapture per portarci sulla soleggiata metropoli volante di Columbia. Noi non vediamo l’ora di gettarci in questa nuova avventura, la quale si preannuncia decisamente appassionante, e voi?