Razer BlackWidow Ultimate

Avatar

a cura di Ctekcop

Razer è una marca che ha puntato forte sui videogiocatori creando un certo feeling tribale, un vero e proprio senso di appartenenza a una comunità, puntando spesso a realizzare prodotti di una certa qualità indirizzati al mondo del pro-gaming e degli appassionati più incalliti.

Non ci siamo lasciati sfuggire  la possibilità di testare approfonditamente l’ultima revisione della tastiera quasi top di gamma, la BlackWidow Ultimate 2013, disponibile da poco anche sugli scaffali di alcune grosse catene italiane dell’elettronica di consumo. Il prezzo ufficiale è di 139,00€.
For gamers by gamers
Il packaging, come di consueto per l’azienda americana, punta ad attirare lo sguardo dei potenziali clienti sui suoi colori distintivi ovvero il verde e il nero. Da notare come, nel caso di acquisto in un negozio fisico, a scanso di equivoci troneggi imponente un adesivo che sottolinea il layout americano della tastiera in questione. Un peccato veniale la mancanza dell’italiano nello spec sheet posto sul lato posteriore della scatola.
Apprezzabile la possibilità di toccare con mano mediante un’apposita feritoia i quattro tasti freccia. L’imballaggio si rivela non solo efficace e a prova di corriere ma pure elegante e di classe nell’organizzare in appositi scomparti la cavetteria. Incluse nella confezione anche una quick start guide, una master guide, altri due foglietti di benvenuto e l’immancabile paio di adesivi che Razer fornisce assieme ad ogni sua periferica.
Una volta estratta la tastiera si rivela estremamente solida e resistente alle torsioni, costituita di una plastica di qualità molto piacevole al tatto. Il design è senza dubbio affascinante. Il cavo che la collega al PC esce in posizione centrale e posteriore, creando anche un certo ingombro non essendo rimovibile, ed è rivestito di una corda utile ad evitare il formarsi di nodi. Si sfruttano quindi due prese usb e i jack di cuffia e microfono, placcati in oro. Proprio così: oltre a collegare un headset audio nei due jack replicati sulla tastiera, la seconda presa USB serve ad alimentare l’ingresso utile per ricaricare al volo i nostri device portatili. Peccato per l’aver posizionato tutto nell’infelice posizione del lato destro col rischio di dare serio fastidio durante l’utilizzo del mouse.
A livello di ergonomia si nota istantaneamente la mancanza di un poggiapolsi separato tradizionale. In realtà, un po’ a sorpresa, la BlackWidow Ultimate 2013 si rivela comodissima così com’è riuscendo a fornire un supporto adeguato per i polsi contenendo sensibilmente le dimensioni complessive. Grazie ai due piedini posteriori si può inoltre inclinare ulteriormente. Abbastanza grave, considerando il prezzo a cui il prodotto viene proposto, la tendenza della tastiera a scivolare e spostarsi con una certa facilità senza dover applicare troppa forza: i pad di gomma su cui poggia non fanno a dovere il loro lavoro.
The Power of cloud
Il tratto saliente, nonchè probabilmente strepitoso selling-point, è rappresentato dal software e la sua integrazione con il cloud, abbracciato completamente. La tastiera funziona perfettamente anche out of the box ma una volta installato il Razer Synapse 2.0 si apre un nuovo mondo. Un programma realizzato in maniera encomiabile dall’ interfaccia pulita, semplice, intuitiva e accattivante. L’unico requisito è una connessione a internet e la relativa creazione di un account personale. Basterà loggarsi con quest’ultimo, magari da un altro pc o da una tastiera che non sia la propria, per ritrovare tutte le nostre personalizzazioni.
Si possono creare quanti profili si voglia anche se solo dieci sono poi selezionabili direttamente tramite la tastiera stessa. Si può regolare l’intensità della retroilluminazione verde, sempre piacevole e uniforme, come meglio si preferisce, passando in maniera estremamente graduale, da una luminosità quasi nulla a una quasi abbagliante, potendo optare in alternativa anche per un effetto pulsante. Peccato che per quel che riguarda i tasti funzione non sia in alcun modo possibile illuminare i loro comandi secondari multimediali.
Attivando la modalità gaming si disattivano il tasto Windows e letali combo come Alt-F4 o alt-Tab. Si possono registrare le macro al volo, ma solo relativamente ai cinque tasti dedicati, semplicemente premendo Alt e il tasto Fn, registrare e ripremerli per poi assegnare la macro appena creata al tasto di competenza desiderata. Passando attraverso il programma si possono assegnare macro a qualsiasi tasto andando anche a definire quelli che sono i delay tra un input e l’altro. Una regolazione certosina sempre effettuabile con una semplicità e una chiarezza disarmante grazie al layout virtuale della tastiera. Degna di nota anche la possibilità di assegnare ai tasti dedicati alle macro la possibilità di lanciare un programma.
Non manca un sistema di anti-ghosting che permette il roll-over di un massimo di 10 tasti.
Per quel che riguarda invece i tasti veri e propri la scelta da parte di Razer di realizzare una tastiera meccanica dedicata al gaming utilizzando gli Switch Cherry Mx Blue si rivela tanto curiosa quanto azzeccata in quanto spesso più apprezzati per la scrittura. Leggerissimi, solo 50g di pressione richiesta, e con punto di attivazione di attivazione esattamente a metà corsa, ovvero 2mm, si rivelano capaci di garantire un ottimo feedback, sia tattile che acustico. La rumorisità è infatti una caratteristica tipica di questa tastiera: per chi è alla ricerca di quiete e silenzio Razer mette a disposizione come alternativa, al medesimo prezzo, la BlackWidow Stealth 2013.

La Razer BlackWidow Ultimate è senza dubbio una valida tastiera in grado di vantare ottime features, sopratutto grazie all’eccellente software complementare, di fattura ma che scivola su alcuni piccoli particolari che per qualcuno potrebbero essere trascurabili, per altri no. Il vero problema, se così si può definire, è il premium price richiesto rispetto alla concorrenza di pari livello che la rende un acquisto da ponderare adeguatamente.

Leggi altri articoli