Il lancio di Switch è stato per Nintendo un vero e proprio successo sotto tutti i punti di vista. Il pubblico ha accolto bene il nuovo concept di una console ibrida e ha dimostrato tutto l’apprezzamento e la fiducia verso la casa di Kyoto acquistandone unità su unità, tanto da “costringere” la stessa Nintendo a raddoppiare la produzione prevista nel breve periodo, per la gioia dei rivenditori e di tutti i pubblisher che – attenti nell’ombra come dei rapaci – siamo certi abbiano seguito la scena con particolare interesse. Dal punto di vista della critica, d’altro canto, praticamente chiunque ha riconosciuto come i pregi superino i limiti di questo nuovo e curioso device, spinto in alto soprattutto grazie a un capolavoro indiscusso quale The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Anche solo un mese prima del lancio della console, non era per nulla facile o scontato pronosticare un inizio così scoppiettante, tantomeno lo potrà essere guardando al futuro prossimo. Noi ci vogliamo provare, sia per imbastire una riflessione con voi lettori che poterci eventualmente fregiare un domani con un bel cartellone che recita “SpazioGames ve lo aveva detto”!
I giochi prima di tuttoRiprendendo un attimo la premessa iniziale, possiamo già da qui fare una prima valutazione: Nintendo Switch ha venduto bene e grandi meriti sono stati senz’altro dell’ultimo capitolo di Zelda. Giustissimo e innegabile. Ma altrettanto giusto e altrettanto innegabile è che questo non è un gioco in esclusiva e, benché molti non aspettassero che un pretesto per dimenticarsi della sua esistenza, bisogna ricordarsi che Zelda è uscito anche su Wii U. Questo ci porta quindi a credere che tutti i videogiocatori che hanno comprato Switch non l’abbiano fatto, come molti detrattori amano dire, “per un solo gioco” ma almeno uno di altri due motivi. Il primo è una fiducia (forse rinata) verso la Grande N e verso l’hardware del device stesso. Una console un po’ fissa e un po’ portatile, un po’ postazione di gioco e un po’ tablet, alla fine ha ingolosito già milioni di persone. Molte di queste hanno aperto i propri portafogli mentre molte altre vacillano in attesa, già conquistati dall’idea ma ancora non abbastanza coraggiosi da fare quel grande passo. È proprio a queste persone che Nintendo deve puntare, poiché sono i futuri acquirenti che potrebbero contribuire in maniera decisa a questo nuovo progetto. La libreria a disposizione è assolutamente la chiave di tutto e già quest’anno, per essere il primo, c’è da dire che qualcosa di frizzante già ci sarà. Non bastassero i giochi usciti al lancio, né Mario Kart 8 Deluxe o Splatoon 2 (due mezzi sequel di due titoli Wii U ottimi), una gran scossa la darà Mario Odyssey entro la fine dell’anno. Non di meno bisogna sottovalutare il potere che hanno titoli più casual come 1-2-Switch o Arms su una grossa fetta di pubblico che a suo tempo fece le fortune di Wii.Oggi Nintendo non ha scusanti e forse nemmeno ne ha bisogno. Ha una nuova console sul mercato, apprezzata da tutti e con una base installata già discreta, un “fresh start” per rimettersi in gioco e sfoderare il suo arsenale migliore. Mario e Zelda saranno anche le due icone più rappresentative del brand Nintendo ma Donkey Kong, Metroid, Smash, Pikmin, Luigi e Kirby hanno ancora altro da offrire ai fan, senza contare che forse Pokémon potrebbe essere il vero “top player” di questa generazione. I mostriciattoli tascabili vengono da un’annata in cui tutto il mondo ne ha parlato, sia per Sole/Luna che ha deliziato i possessori di 3DS, sia soprattutto grazie ad un successo mediatico incredibile con Pokémon GO. Pensare un nuovo capitolo principale della serie Pokémon su Switch può segnare una vera e propria rivoluzione per la saga. Questo ci conduce di fatto a un altro aspetto importante, la natura anche portatile di Switch che può – almeno potenzialmente – prendere un’eredità pesantissima e di enorme successo come quella delle ultime console dual screen.Resta però l’incognita dei third party, che apre al suo interno un altro delicato discorso, che però non ci sentiamo di approfondire del tutto in questa sede. Da una parte è innegabile che Nintendo ha bisogno che anche le altre case di sviluppo esterne abbiano voglia di investire in nuovi progetti da portare sulla neonata console, dall’altra ci sembra difficile pensare a Switch come una naturale alternativa su cui giocare, con uguali fruibilità e godibilità, ai cosiddetti giochi multipiattaforma. Non tutti, almeno. Ci pare improbabile pensare di giocare al prossimo The Elder Scroll VI, L’Ombra della Guerra, un nuovo Assassin’s Creed o Red Dead Redemption 2 con i joycon in mano. Certamente questo rappresenta un grosso limite, dettato dalla potenza dell’hardware, ma non può e non deve essere questo l’ago della bilancia, poiché la storia (di Wii, per l’appunto) ci ha insegnato che non sono una necessità imprescindibile. In ottica di competizione può perdere qualcosa con le alternative di Sony (PS4 e PS4 Pro) e di Microsoft (Xbox One, Scorpio e PC) ma ha il dovere di valorizzare sé stessa grazie a i prodotti che solo Nintendo è in grado di offrire, con la qualità e la cura a cui tutti sono abituati da anni e che pare abbiano solo recentemente riscoperto proprio grazie a Zelda.
Guardarsi in casa propria e un po’ di numeriArchiviato l’argomento predominante che riguarda la ciccia vera, passiamo invece dal software all’hardware. Gli ingegnieri della Grande N non staranno nel frattempo con le mani in mano e il lavoro da fare non manca. Prima di tutto ci sarà da perfezionare alcune situazioni nel processo produttivo per eliminare alcune problematiche minori di cui abbiamo sentito parlare un po’ ovunque (joycon sinistro e batteria su tutti), anche se pare abbia coinvolto una percentuale molto bassa di giocatori e che siano pronti a risolvere sin da subito con il loro servizio di assistenza. Molti sforzi da parte del team Nintendo che dovrà anche lavorare attentamente sugli aggiornamenti del firmware, per garantire a tutti gli utenti una fruizione della dashboard ancora migliore, ma soprattutto ricca di opzioni che, in tutta onestà, al momento mancano. Basti pensare alla lista amici, che allo stato attuale non solo non permette di creare né una chat vocale né tantomeno un call-party, ma addirittura non permette neppure l’invio di semplici brevi messaggi di testo. Funzioni che, nel 2017, chiunque è abituato ad avere e, molto presto, la loro assenza potrà causare un po’ di malcontento tra gli utenti.L’altra grande priorità, almeno secondo il nostro punto di vista, deve essere l’ottimizzazione dei costi di produzione, in modo tale da poter aggredire il mercato con un rinnovato peso commerciale, tradotto in un semplice ma mai banale taglio di prezzo. Già pensando ai soli rivenditori, ci sembra abbastanza facile pensare che qualcuno, già nel prossimo periodo estivo o natalizio al più, possa proporre la console liscia intorno ai 299€ o bundle con uno o due giochi a 350€ o poco meno. L’ideale sarebbe, entro circa 12-18 mesi da oggi, riuscire a portare Nintendo Switch ad un prezzo consigliato non superiore ai 249€ per la versione liscia e sotto i 299€ per un bundle, se non altro per cercare di adeguarsi alla concorrenza che già oggi riesce a proporre offerte ancora più allettanti.Il fattore economico non è un aspetto che può essere trattato con leggerezza, anche se noi come videogiocatori abbiamo imparato ormai a capire molto delle politiche della casa di Kyoto, basti pensare a come tutelino i propri videogiochi con prezzi costanti che praticamente mai vedono abbassarsi di prezzo anche a distanza di anni. Discorso che su questi può essere comprensibile e anche condivisibile, ma per le console il discorso cambia e cambia per tutti, anche per Nintendo. Wii ha vissuto un successo strepitoso, anche grazie al prezzo sempre adeguato alle situazioni di mercato ed è così che dovrebbe continuare anche per Switch. Il prezzo attuale (329€) ha comunque frenato una bella fetta di pubblico dall’acquisto, compreso chi vi scrive. Qualcuno ha poi ceduto dopo poche settimane (compreso chi vi scrive, appunto), altri hanno promesso a sé stessi di aspettare almeno fino al gioco X per essere sicuri, ma tanti altri stanno aspettando soltanto un calo di prezzo e, se Nintendo ha davvero intenzione di tornare a colpire quella fascia più casual, ci sembra altamente improbabile che riescano a farlo finché restano ancorati ad una fascia di prezzo del genere.
Se il buongiorno si vede dal mattino, auguriamo a Switch di avere un futuro radioso e ricco di soddisfazioni e capolavori. Nel mondo reale però, si sa, i proverbi lasciano il tempo che trovano e solo il duro lavoro, fatto a regola d’arte con passione e dedizione, può riuscire a coronare le proprie aspirazioni. Qualcosa andrà fatto per migliorare il processo produttivo, sia sotto il profilo economico che quello prettamente tecnico, ma è indubbio che la vera partita si giocherà sul parco titoli, che per ora brilla per qualità ma scarseggia in quantità. Voi invece che idea vi siete fatti dopo questo primo mesetto di Nintendo Switch? E come credete che evolverà la situazione nel prossimo futuro? Fateci sapere le vostre considerazioni nei commenti e, nel frattempo, buono gioco a tutti!