È sempre tempo di Pokémon. Il fascino, l’affetto verso alcuni di essi, la capacità di essere sempre al passo con i tempi ha reso il brand, nel mondo dei videogiochi ampiamente sfruttato da Nintendo, un successo transmediale. Stavolta, però, non parliamo di videogiochi, bensì del gioco di carte collezionabili. È un territorio sì saturo, oramai, perché PC o piattaforma mobile alla mano è Hearthstone che domina la scena, mentre dal punto di vista cartaceo è indubbio lo strapotere di Magic; eppure Pokémon sa dire la sua, perché il Gioco di Carte Collezionabili è sempre sulla bocca di tutti e in Italia continua ad avere un acclarato successo. Per provare, quindi, le novità offerte dall’ultima espansione, Sole e Luna – Guardiani Nascenti, siamo stati ospiti di Gedis, il publisher italiano delle carte fisiche, per un’immersione in tutte le novità.
Tuffo nella storiaGedis ha una storia alla quale, molto probabilmente, non è mai stata data la giusta rilevanza. Camminare all’interno del loro studio fissando le numerose bacheche e vetrine sulle quali sono esposte le più disparate iterazioni dei Pokémon fa scaturire inevitabilmente tantissime domande: tra prodotti che non vennero mai distribuiti, tra altri che invece hanno visto la luce, ma sono stati poi censurati in Italia a causa della loro forma ritenuta pericolosa per i bambini, arriviamo addirittura a scoprire che anni fa in Europa Gedis provò a commercializzare una versione fisica di Pokémon Duel, il titolo per mobile che da qualche mese ha raggiunto il mercato americano e parte di quello europeo. In questo scenario ci siamo immersi in tutte le novità riguardanti Pokémon Sole e Luna, mentre alle spalle della nostra sfidante, la campionessa italiana Martina Canto, gli schermi ci deliziavano con delle proiezioni in loop in tutti i prodotti che fanno capo a Gedis, da Yo-Kai Watch a My Little Pony fino ai prodotti per i più piccoli come Masha e Orso. Le novità che riguardano Sole e Luna, come d’altronde accaduto già nel titolo pubblicato su Nintendo 3DS lo scorso autunno, si concentrano sulle nuove forme di Alola, che hanno in parte riscritto i Pokémon della prima generazione per come li conoscevamo noi. D’altronde nella nuova regione è giusto che vi sia una diversità data dai colori e a volte anche dalla forma fisica stessa dei pocket monster: pertanto alcune carte replicano queste nuove forme, così come impongono nuove regole dal punto di vista dell’evoluzione, perché una forma Alola non potrà ovviamente evolversi in una forma originale. Queste nuove versioni fanno pertanto la propria apparizione nel gioco di carte, in questa espansione che è ambientata completamente nella nuova regione: tantissime le carte inedite, che nei mazzi tematici che abbiamo provato abbiamo potuto anche ritrovare. Tra le nostre mani, le mie e quelle di Martina, c’erano due nuovi mazzi da 60 carte, con protagonisti i Pokémon leggendari Solgaleo e Lunala: l’espansione completa, al di fuori dei mazzi precostruiti, è composta da 140 carte, che non abbiamo potuto chiaramente scoprire in un’unica soluzione: tra questi sono inclusi i 12 nuovi Pokémon-GX e tre carte Aiuto con un’illustrazione completamente nuova, che vi permetteranno di avere un nuovo supporto nel corso della vostra partita, quando necessario. I Pokèmon GX (potrete trovare Kommo-o, Lycanroo, Sylveon e tanti altri) hanno una limitazione per le loro mosse, che potranno essere utilizzate soltanto una volta nel corso della partita, proprio a causa della loro sbaragliante forza.
Una sconfitta moderataVeniamo adesso alla cronaca della partita. Non c’è spazio per vantarsi o per fare i bulletti di quartiere in questa nostra disamina, ma avendo dinanzi a noi una campionessa del GCC di Pokémon ed essendo io un giocatore amatoriale di qualunque gioco di carte – Magic escluso, perché troppo complesso per un amatore – mi aspettavo una sconfitta molto più schiacciante. Invece dopo pochi minuti, complice la sfortuna di Martina nel non riuscire a pescare dei Pokémon base da poter schierare sul terreno di gioco e l’essere costretta a usare un mazzo tematico, ero anche pronto a sferrare il mio colpo letale. Non eravamo lì per vincere una competizione, in ogni caso, ma per testare le novità dell’espansione, per questo il letal è stato missato e abbiamo proseguito, fino all’inevitabile vittoria da parte di Martina. Ci siamo difesi bene, in ogni caso, tenendo fede alla nostra figura di amatori con le carte tra le mani. Le regole, d’altronde, non hanno subito alcun tipo di variazione e il gioco continua a essere lo stesso di sempre, con chiaramente delle novità dal punto di vista delle carte: dopo averne pescate sette e aver scelto il proprio Pokémon base da schierare, la battaglia entra subito nel vivo. Tra lanci di monete, che spesso possono decidere le sorti di una gara, e status alterati che vi costringeranno a capovolgere o a mettere di traverso il vostro Pokémon attivo, la vittoria può essere sancita in due diversi momenti: il primo è quello che abbiamo già citato poc’anzi e nel quale si era imbattuta Martina, ossia l’impossibilità da parte dell’avversario di schierare un Pokémon base in posizione attiva, il che comporta la sconfitta da parte dell’allenatore; il secondo è, invece, legato allo sconfiggere sei pocket monster dell’avversario, così da ritirare le sei carte premio che vengono scelte a inizio partita. La sfida è durata quasi un’ora, tra strategie e ripensamenti, tra rimorsi e azioni compiute in maniera sregolata: a venirci incontro ci sono sempre le carte Strumento e Aiuto, che ci permettono di pescare, di cercare una carta che ci serve e di organizzare anche la nostra panchina, preparando i Pokémon che attendono mentre l’attivo è mandato al macello, magari come scudo per guadagnare tempo.
Il gioco di carte collezionabili dei Pokémon resta forse l’entry level più immediato per un giocatore, così come lo fu ai suoi tempi Yu-Gi-Oh. Così come vale per molti videogiochi anche il prodotto distribuito da Gedis è facile da giocare, ma difficile da padroneggiare: potersi sedere e provare a imbastire una strategia è abbastanza immediato, ma poter competere ad alti livelli è chiaramente un altro sport. Intanto, però, per chiunque avesse la passione dei Pokémon e ne sentisse già la mancanza visti i mesi trascorsi da Sole e Luna e l’oramai non più diffusissimo Pokémon Go, Guardiani Nascenti può essere l’ottima scelta per tornare in campo. Gotta catch’em all!