Premessa – I rumor sulle possibili console next-generation hanno invaso la rete ormai da qualche tempo. Dalla concreta Wii U e dalle informazioni sulla futura macchina Microsoft, era ovvio che, presto o tardi, sarebbero giunte notizie anche su di un’ipotetica PlayStation 4. Il mondo di Internet, però, seppur capace di “sputare fuori” ad una velocità e tempestività impressionante novità o comunicazioni di qualsiasi genere, è altresì in grado di diffondere globalmente e in pochi secondi informazioni spesso rivelatesi assolutamente prive di qualsiasi fondamento. Nonostante le news che vi stiamo per riportare sembrino arrivare da fonti attendibili, invitiamo ugualmente a prendere con le dovute cautele tutto ciò che diremo in questo articolo, consci delle alte probabilità di come quanto scritto potrebbe venir etichettato a “semplice voce da corridoio” e, successivamente, smentito. Inoltre, anche se tali notizie si dimostrassero attendibili, non sarebbe il primo caso in cui eventuali cambi in corso d’opera andassero a modificare sensibilmente quanto finora si sa (o si presume) sulla nuova piattaforma casalinga di Sony.
Nome in codice: OrbisAll’avvio di ogni progetto, in questo caso di una nuova console, è convenzione assegnare nomi in codice, quasi sempre suscettibili a opportune modifiche prima dell’effettivo rilascio al pubblico. Non si tratta di una console qualunque, bensì dell’erede di PlayStation 3 e prossimo orgoglio della casa giapponese Sony. La macchina next-gen, attualmente denominata PlayStation Orbis, sarebbe attesa per la fine dell’anno prossimo, più precisamente nel periodo delle vacanze natalizie del 2013: ottimo momento per assicurarsi vendite in occasione delle festività. Ovviamente non sappiamo se e con quanto ritardo Orbis raggiungerà i nostri lidi rispetto, ad esempio, al suolo nipponico. La data appare comunque plausibile e coerente con altre passate notizie che davano l’inizio della prossima generazione per fine 2013 – inizio 2014. Tuttavia, più interessante risulta essere l’accostamento di PlayStation Orbis a PlayStation Vita. Infatti, dando per scontato che il nome della futura figlia di Sony rimanga immutato, nascerebbe una curiosa simbiosi con quello della piccola pargola portatile. Orbis, infatti, può significare circolo. Ora, mettendo a fianco Orbis e Vita, sorge spontaneo tradurre il tutto con: Circolo della Vita. Se si tratta di un’ ipotesi valida o delle classiche teorie “contorsionistiche” (ma stavolta nemmeno tanto), non è dato saperlo. Se così fosse, non è certo da escludere la più che probabile compatibilità, di qualsiasi genere, tra le due console. Immaginare un collegamento tra Orbis e Vita, per l’appunto, appare una congettura plausibile anche senza ricorrere a pseudo spiegazioni che tirino in ballo nomi, quindi ci sentiamo di dare credito a queste specifiche affermazioni.Concentrandosi, poi, sul singolo appellativo di PlayStation 4, è possibile azzardare altre supposizioni, traducendo, ad esempio, Orbis in Orbita. Rimane tuttavia tedioso avanzare idee a conti fatti inutili e fuorvianti. Per evitare di dilungarci in discorsi senza capo né coda preferiamo concentrarci ad analizzare dati più concreti.
Potenza prima di tuttoPer quel che ci è dato sapere, l’hardware di PlayStation Orbis sarà basato su una CPU AMD, così come la GPU, sempre AMD di serie Southern Islands. Ciò si tradurrà in una risoluzione di 4096×2160 pixel. Un ottimo risultato, capace di superare quello delle moderne TV Full HD. La ciliegina sulla torta? La possibilità di visionare titoli in 3D a 1080p. Ricordiamo che attualmente la PlayStation 3 è in grado di far girare giochi in 3D a “soli” 720p.A quanto pare alcuni team selezionati hanno ricevuto i dev-kit di sviluppo già dall’inizio dell’anno. Altri kit dovrebbero essere distribuiti nel corso del 2012. Si viene inoltre a conoscenza dell’eventualità che Orbis non offrirà la retro compatibilità con PlayStation 3. Notizia che se dovesse trovare conferma non farà certamente piacere alla maggioranza del popolo di videogiocatori, costituendo, quindi, un possibile fattore di rischio. Tuttavia, considerando le diverse versione dell’attuale PlayStation casalinga, anch’essa poco propensa sotto questo aspetto, è un’eventualità assai verosimile.
L’usato: la rovina dell’umanitàUn’altra caratteristica decisamente discutibile e, indubbiamente, quella che maggiormente scatenerà la furia dei consumatori, riguarda le contromisure che la console pare adotterà per “difendersi” dal nemico più spietato del momento: il mercato dell’usato. Sempre più software-house e programmatori, infatti, dichiarano di come l’usato, a loro parere, stia lentamente rovinando l’industria. Prendendo atto della generale insofferenza che di questi tempi ha convinto sempre più case di sviluppo a correre ai ripari, soprattutto con metodi quali gli odiati pass-online, senza i quali è impossibile accedere ai contenuti di rete se non si è in possesso di un gioco nuovo, non ci sorprenderebbe se nella prossima generazione di console il mercato dell’usato divenisse sostanzialmente una via impraticabile. Sorvolando su quanto sia giusta o sbagliata l’imposizione di acquisire prodotti nuovi per garantire un sano divertimento all’utente, PlayStation Orbis vanterebbe due tipologie di videogiochi next-gen: quelli comunemente definiti retail, ovvero presenti in copia fisica su disco Blu-Ray e i titoli digital delivery, da scaricare tramite il servizio PSN. Ciò che però appare strano è che una volta comprato il nostro bel disco sarà necessario “sbloccarlo” tramite Internet, in modo di poter accedere ai contenuti, da scaricare successivamente sul proprio Hard Disk. In parole semplici scordatevi di poter giocare se sprovvisti di una buona connessione alla rete, poiché, tra le altre cose, sarà obbligatorio possedere un account PSN. Una visione semplicemente raccapricciante che speriamo non si concretizzi, almeno non da un anno a questa parte. Chi per qualsiasi ragione non potesse usufruire della banda larga sarà letteralmente tagliato fuori dai giochi. Vedendo come il nostro Paese mal se la cavi a livello di copertura del territorio nazionale e soprattutto verificando la dubbia qualità delle connessioni, troviamo tale condizione limitante e non attuabile in un così breve periodo. Rivendere i titoli acquistati sembra sarà possibile, ma le produzioni usate verranno vendute incomplete, richiedendo un ulteriore esborso (sempre tramite Internet) per sbloccare tutti i contenuti. Quanto detto, ovviamente, rimane solo un’ipotesi, malgrado ciò, tali dichiarazioni sono sufficienti a sollevare moltissime polemiche e perplessità assolutamente giustificabili.
Nel modo in cui ribadito in apertura, sottolineiamo nuovamente come le notizie sopra riportate non rappresentino in alcuna maniera ciò che sarà la nuova PlayStation di Sony, ma solamente ciò che potrebbe essere. Ad ogni modo, si sa ancora troppo poco per tuffarsi in giudizi o teorie. Se i rumor dovessero dimostrarsi fondati ci troveremmo con una console dal grande potenziale hardware, ma limitante sotto la caratteristica fondamentale di una console: il gaming. La continua lotta contro l’usato portata avanti dalle personalità del settore alimenta la veridicità, e soprattutto le paure, di come le prossime piattaforme potrebbero non permettere a chi comprerà giochi usati di godere di un’esperienza completa, con la sola conseguenza di imporre agli utenti l’acquisto di prodotti nuovi. Se così fosse, il mondo dell’intrattenimento interattivo passerà un periodo difficile da prevedere, ma senza dubbio ciò che non tarderà a farsi sentire sarà la voce degli appassionati, sicuramente uniti contro questa politica. Sarebbe la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova era: che i Maya avessero ragione?