PlayStation 4 Pro

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a cura di Redazione SpazioGames

Quando si parla di rivoluzione non sempre ci è facile capire il senso di questa parola. Ci si aspetta sempre qualcosa di eclatante, un cambiamento epocale, un ribaltamento delle nostre idee: come se passassimo dall’ustione al congelamento, come se i nostri occhi all’improvviso guardassero da un lato verso l’America e dall’altro verso l’Asia. Eppure il concetto di rivoluzione è così semplice e immediato che spesso cozza con quello che è ciò che propone la rivoluzione stessa: è uno stravolgimento delle abitudini, quelle che da anni condizionano il mercato videoludico, che lascia che il susseguirsi delle console avvenga in maniera molto più lenta, diverso da come Sony ha pensato di fare stavolta. PlayStation 4 Pro è la rivoluzione che la software house nipponica ha portato nel mercato videoludico, perché dopo appena tre anni ha prodotto due rivisitazioni della precedente console: non solo una più sottile come fatto negli ultimi vent’anni, ma anche una di gran lunga più potente. Ha stravolto un’abitudine che apparteneva a tutte le produttrici di hardware nel mondo videoludico: è stata in effetti la prima a rivoluzionare il modo delle console di proporsi al mercato.
PS4 Pro vista da fuoriPlayStation 4 Pro chiaramente va a potenziare quella che era l’infrastruttura di PlayStation 4, ma cambia anche dal punto di vista del design e del modo di presentarsi esteticamente. Partiamo dal peso: chiaramente la nuova versione della console Sony è più pesante, ma non tanto quanto potessimo pensare: se la Slim, sorella minore da poco arrivata sul mercato, ha abbassato da 2,8 kg a 2,1 kg l’insistenza sui piani della console, la Pro l’ha aumentata a 3,3 kg. Precisamente mezzo chilo in più, un peso che qualsiasi ripiano può tranquillamente sopportare: appoggiatela pure sullo stesso tavolino o mobile sul quale avevate posizionato il precedente monolite nero, perché non c’è alcun tipo di variazione, al massimo state attenti al calore, come vi diremo dopo. Se poi il vostro timore è legato per lo più alle dimensioni, l’unica reale differenza risiede in pochissimi centimetri: la Pro è di 295 x 55 x 327 mm, contro i 275 x 53 x 305 mm della PlayStation 4. Gli ingressi, invece, che restano comunque un aspetto che va a inficiare sul mostrarsi appariscenti o meno, sono diventati tre, chiaramente USB 3.1, così come la precedente versione che però ne aveva soltanto due; un ingresso AUX e uno HDMI sono ugualmente riproposti, con il secondo però che adesso supporta il 4K e l’HDR 10, cosa che farà anche la PlayStation 4, dopo adeguato update. Il supporto Ottico è presente, mentre non ci sarà sulla versione Slim.
E ora tutti dentro la console
Ora volgiamo uno sguardo non più a quella che è l’estetica e l’apparenza di PS4 Pro, ma al motore del prodotto che ora è in grado di fornire una potenza ben diversa di quella di PS4. 4.2 TFLOPS di capacità di calcolo per la GPU sono, a conti fatti, il 228% di potenza in più rispetto alla versione originale della console di casa Sony. Veramente tanto a fronte di un esborso economico che da listino è poco superiore ai 100euro. Sempre continuando sui numeri, se considerassimo gli 1.84 TFLOPS come il valore in grado di sostenere un flusso video a 1080p30fps, sarebbero necessari ben 7,36 TFLOPS per calcolare il quadruplo dei Pixel del 4K. Su questa diatriba, sia Microsoft che Sony hanno ampiamente detto la loro e su questo non ci piove. Quello che però è evidente è che prendere i titoli della line-up di Sony e farli girare in 4K, previo ottimizzazioni, richiederebbe circa quella potenza di calcolo. Tra 4.2 e 7.36 ne passa di acqua sotto i ponti, per cui in cuor nostro già sappiamo che l’esperienza di PS4 Pro non potrà mai essere un reale 4K renderizzato (per la maggioranza dei giochi), quello che però sappiamo è che PS4 Pro è in grado di coprire tutte le carenze dell’attuale PS4, dal mancato raggiungimento del 1080p, o dei 60FPS, e fornire qualche apprezzata miglioria in ottica 4K così da rendere ancora più felici coloro che magari voglio sfruttare il loro nuovo televisore UltraHD, in arrivo in concomitanza di un sempre più universale Black Friday. La scheda tecnica cita il solito Chip AMD Jaguar da 8 cores, per l’occasione clockato a 2,1Ghz così da “stare al passo” della nuova GPU Radeon. Il design di quest’ultima è stato definito come l’accostamento di due GPU di PS4, di sicuro dalle frequenze maggiorate. 8GB di memoria GDDR5 a 210GB/s e 1GB di DDR3 utilizzato per lo swap tra le applicazioni del sistema operativo e quelle di gioco vero e proprio. 1TB di HDD a 7200RPM, quindi una capienza maggiorata, anche se nel tempo abbiamo avuto modo di vedere modelli da 1TB anche sulla versione normale o Slim della console. Lettore Combo BluRay/Dvd e ben 3 porte USB 3.1 al posto di 2. Forse l’unico passo indietro che fa la console è constatabile nei 310W di consumo massimo, dovuti all’aumento di potenza senza una sostanziale evoluzione generazionale dei componenti. (Ricordiamo che la precedente girava con 165W di potenza nei periodi di maggior carico). Nella prova pratica, indipendentemente dai benefici grafici che questo HW è in grado di fornire e che analizzeremo in un’altra sede, questo si traduce in un rumore delle ventole ora udibile e a tratti fastidioso in una stanza silenziosa e in una dispersione di calore attorno PS4 Pro elevato. Consigliamo pertanto di tenerla in posti ben aerati, se possibile non in mobili TV molto compatti. Ovviamente niente che possa pregiudicare così tanto la valutazione della console, che anzi dal punto di vista del raffreddamento ha fatto grandi passi avanti. Parlando di funzionalità di networking siamo esattamente dov’eravamo arrivati con PS4 Slim, ovvero l’introduzione del segnale a 5Ghz per il Wi-Fi, che in ambienti chiusi e poco dispersivi riesce davvero a migliorare la qualità della connessione, non particolarmente peggiore di una via cavo a una distanza di poco meno di sette metri da router. Passando al segnale video, il cavo fornito con la confezione è un HDMI 2.0 che è il primo di questa tecnologia a supportare la risoluzione 4K a 60fps. Ricordiamo comunque che contenuti gaming a questo dettaglio sarà difficile averne dato che la maggior parte, qualora si raggiunga l’agognata risoluzione, girerebbero a un massimo di 30FPS, nell’incessante tiro alla coperta tra dettaglio e fluidità.
Ma nella pratica com’è l’esperienza di PS4 Pro?
L’esperienza di PS4 Pro è molto simile a quella di PS4. In nessun modo questa revisione della console ha deciso di diventare la nuova generazione. L’interfaccia è esattamente la stessa, i giochi funzionano nella stessa maniera, con upgrade grafici, più o meno tangenti, ma che non sono mai simili a quelli tipici di una buona “Remastered” del gioco originale. Risoluzione, filtri, qualche texture non vanno a impattare modelli o fisica. Si hanno 2.3 TFLOPS in più, ma mai realmente questi sono sfruttati per cambiare l’esperienza dell’ecosistema Playstation. Non neghiamo di essere stati molto contenti di questo approccio soprattutto perché va a favore dell’utenza: il bene prima di tutto è per il possessore della versione originale, che, avendo a che fare con una PS4 Pro di un amico, non arriva a rimpiangere la propria console. Ovviamente a patto che questo non si tramuti in un disinteresse verso questa piattaforma in termini di obiettivi di sviluppo e rimanga solo una questione di filtri o risoluzione; data la base installata dubitiamo però che ciò possa accadere. 
La PS4 Pro invece è un ottimo step in avanti per chi ancora l’attuale generazione non l’ha provata e per cento euro in più può sfruttare le ultime tecnologie sul mercato che citano il nome di 4K e HDR. Su cosa sia meglio puntare, tra Slim e Pro, lo analizzeremo anche nel breve futuro con un articolo dedicato proprio a quale sia la versione più adatta a voi. Intanto riassumiamo il tutto in una semplice differenza di impatto grafico, godibile solo a patto di possedere tutta la strumentazione che è necessaria per poterne godere.
La VR merita un piccolo discorso a parte, dato che i miglioramenti, anche con le patch riservate a PS4 Pro, sono per il momento minimi e riguardano soprattutto la definizione dell’immagine e stabilizzazione del framerate. E’ anche vero però che ogni tipo di miglioramento anche marginale a questi elementi potrebbe influire in maniera importante sulla nostra capacità di digerire questa tecnologia, e con essa il possibile effetto di “motion-sickness” (parola fin troppo abusata ultimamente). Per ciò se siete possessori della VR, l’upgrade a PS4 PRO potrebbe essere caldeggiato più dal vostro stomaco che dal vostro portafoglio. 
Volutamente nell’articolo non ci siamo soffermati sui benefici dell’HDR che già abbiamo indagato in altra sede perchè questa è una funzione che è diventata comune a tutto l’hardware PS4, e la resa grafica ne beneficia indipendentemente dalla versione della console utilizzata. Ci teniamo comunque a dire, che dal punto di vista pratico la bontà dei colori dell’immagine viene esaltata molto dall’HDR che è una funzionalità sempre più apprezzata dai consumatori.

Playstation 4 Pro è la rivisitazione, in chiave più potente, della console casalinga più diffusa dell’attuale generazione. Nel suo mantenere intatta tutta l’esperienza fornita dall’ecosistema Playstation 4, rivoluziona il mercato delle console introducendo un vero e proprio boost alle performance all’interno dello stesso parco titoli. Prima d’ora l’upgrade, se così lo possiamo definire, era appannaggio esclusivo del mondo PC. Ovviamente questa versione parla ai possessori di un televisore UltraHD con HDR che vogliono il meglio dal loro televisore, o a chi vuole entrare nel mondo PS4 senza compromessi. La direzione intrapresa sembra dunque non danneggiare i possessori della versione originale della console, che hanno tra le mani un hardware che può ancora dire la sua fino alla fine di questa generazione: speriamo di non essere smentiti.

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