PSP GO!

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Il biennio 2007-2008 per Sony è stato un incubo. Letteralmente. Dopo gli inizi incoraggianti, i dati di vendita di PlaystationPortable, il sistema d’intrattenimento portatile più potente mai uscito, erano sconfortanti, soprattutto se paragonati a quelli del concorrente Nintendo DS, nettamente meno performante, ma dotato di un parco titolo invidiabile che annovera alcuni tra i più riusciti esperimenti videoludici degli ultimi anni, complice la formula del touch screen e del doppio schermo.Non è un caso, infatti, che Sony abbia lanciato sul mercato due modelli della sua console in due anni, la Slim&Lite nel 2007 e la 3000 un anno dopo, nel tentativo di restituire appeal a un hardware potente, ma su cui girano pochi titoli dedicati e irrinunciabili. C’è da dire che, anche grazie a titoli di risonanza come Crisis Core, God Of War e Dissidia, le vendite sono notevolmente decollate.Durante lo scorso E3, con un annuncio improvviso, anticipato solo da qualche inattendibile rumor su Internet, Sony presenta al mondo PSP GO!, nuovo modello della sua console portatile che, per battere il neonato Nintendo DSi fa un passo verso l’iPhone. Sembra un paradosso, ma è così.Abbiamo analizzato per voi questa nuova uscita. Continuate a leggere.

Bella…che non ballaCircondata da nemici i cui successi commerciali li rendevano ancora più ingordi (leggasi Nintendo e Apple), Sony ha pensato di lanciare sul mercato una console che facesse della multimedialità e della semplicità d’uso i suoi punti di forza, dando un netto taglio alle passate strategie commerciali e al discusso supporto UMD, a detta di molti analisti uno dei maggiori fattori di insuccesso dei precedenti modelli di PlaystationPortable.Se è molto apprezzabile la scelta di ampliare l’offerta del PlaystationNetwork, tanto da farne una versione Sony dell’Apple Store, con minigiochi scaricabili a pochi euro, demo distribuite gratuitamente e riedizioni di grandi classici rilasciate settimanalmente, lo è molto di meno quella di abbandonare a loro stessi tutti gli altri utenti PSP, il cui parco titoli è completamente inutilizzabile sulla nuova console; peraltro nessuno nei quartier generali di Sony ha pensato a facilitare il passaggio dal vecchio sistema al nuovo, visto che, a parte l’offerta di lancio sul nuovo Gran Turismo, non è prevista nessuna facilitazione per il download dei giochi precedentemente acquistati da un possessore di PSP (Sony permette di scaricare tramite un lungo giro, tre giochi da voi posseduti a patto però di avere ancora la vecchia PSP per farle leggere e inviare il codice dell’UMD tramite il PSN).Questo che restringe il campo dei possibili acquirenti solo a coloro che ancora non possedevano il sistema di gioco originale.In effetti, dal loro punto di vista, il discorso va capovolto, perché i pregi della nuova PSP GO! sono innegabili, a partire dal lato estetico, per finire con la line-up di titoli che Sony ha in cantiere per i prossimi mesi.

Freddi numeriLa fredda matematica, al di fuori dei pareri personali e dei discorsi legati a chi già possiede un precedente modello di PSP, può venirci in aiuto.Partiamo dalle dimensioni: PSP GO! è quanto di più vicino al melafonino, con i suoi soli 158 grammi di peso, rispetto ai 191 degli ultimi due modelli rilasciati. Questo significa il 43% in meno, a favore di una maggiore portabilità, ma significa anche una riduzione dello schermo, che passa dai 4,3 pollici delle precedenti versioni, ai soli 3,8 dell’attuale.Sebbene lo schermo non abbia perso nulla in termini di luminosità, brillantezza e definizione dell’immagine, è adesso molto più vicino a quello di un Nintendo DSi che non al precedente schermo panoramico di PSP 3000.D’altronde, i soli 69 millimetri di spessore rendono PSP GO! più comoda di molti cellulari di nuova generazione, e l’impressione generale è che il sacrificio di qualche pollice dello schermo fosse un male inevitabile, a fronte di un device che non era mai stato così comodo.Stranamente, risulta meno comodo giocarci: le ridotte dimensioni, la concentrazione di tutti i tasti di controllo in pochi centimetri, e la scarsa sensazione di “grip” offerta, rendono l’esperienza di gioco non sempre confortevole, soprattutto per chi avesse l’abitudine di giocare ai precedenti sistemi. Questo amplifica la sensazione, già provata ai tempi del passaggio dalla PSP 1000 alla Slim&Lite, di avere tra le mani un fragile giocattolo; probabilmente, come in quell’occasione, il tempo e l’abitudine aiuteranno a smorzare questa impressione.La mappatura dei comandi non ha subito grandi sconvolgimenti, con il D-pad ancora posizionato sulla sinistra, i quattro tasti sul lato destro e i pulsanti Select e Start ancora nella zona centrale, proprio sotto allo schermo; allo stesso modo, la CPU che muove PSP GO! non è dissimile da quella degli ultimi due modelli, e consta di un processore con una frequenza di 333 mhz e di una memoria RAM di 64 mb.Anche sotto questo punto di vista, visti i quattro anni abbondanti trascorsi dal primo lancio di PlaystationPortable, si sarebbe potuto fare meglio, azzerando ( o quasi) i tempi di caricamento, che risultano comunque accorciati dalla possibilità di installare su Memory Stick parte dei giochi, sfruttando, inoltre, i ben 16 GB di memoria interna.A proposito di Memory Stick, anche qui il taglio con il passato è netto: se il formato Memory Stick Duo era stato finora marchio distintivo di PSP, dalla GO! si passa alle M2, ovvero le Memory Stick Micro, in linea con le ridotte dimensioni della console.La mancanza di retro compatibilità, come già detto, rimane la ferita aperta in casa Sony: PSP Go! non monta un lettore UMD, segnando un traumatico passaggio di consegne tra la distribuzione fisica dei giochi e il digital delivery, nuova frontiera del videogiocare: rimaniamo convinti che questo passaggio si potesse rendere molto meno doloroso magari permettendo di scaricare non solo tre titoli già posseduti, ma almeno tutti quelli facenti parte della collezione di ogni utente.Così com’è, invece, PSP GO! è un’ottima scelta per chi volesse acquistare oggi una console portatile.Tornando alle specifiche, PSP GO! offre una connettività altissima, sconosciuta non solo ai precedenti modelli ma anche alla concorrenza nintendiana, visto che garantisce, oltre alla modalità wi-fi, anche quella Bluetooth, che le consentirà di interfacciarsi in maniera semplice e rapida con altri dispositivi dotati di questa tecnologia, dalla stragrande maggioranza dei telefoni cellulari in commercio, a delle casse audio, passando per degli auricolari senza fili. Una comodità non da poco.Il potenziamento del PSN (per il quale si parla di oltre 16000 contenuti scaricabili tra giochi, film, musica e serie televisive) è un segnale chiaro di come Sony voglia battere Nintendo usando le armi di Apple: PSP GO!, a parte la possibilità di telefonare, offrirà le stesse, portentose capacità multimediali dell’ iPhone, ma con una potenza di calcolo e un livello sonoro di gran lunga superiori a quelli del device della casa di Cupertino.Una vasta gamma di Minis è già disponibile, ovvero giochi di breve durata e di facile fruibilità, acquistabili a prezzi molto competitivi (anche se per il momento superiori a quelli di Apple), tra cui molti titoli che, fino a poco tempo fa, erano esclusiva del melafonino. Purtroppo i giochi orginali per PSP GO!, come Fifa 10, costano in maniera esagerata: calcolando che un semplice download costa all’azienda molto meno rispetto al gioco confezionato (dove sono presenti: custodia, stampa della copertina, stampa del libretto di istruzioni e masterizzazione dell’UMD che moltiplicati per milioni di copie fanno un bel risparmio per i produttori), il titolo viene fatto pagare allo stesso prezzo di quanto si trova nei negozi.Ma il guanto di sfida è stato lanciato, e, se pure Apple può vantare quasi due anni di vantaggio, la sfida si preannuncia agguerrita.

Una line-up da brividiDove Sony sembra aver fatto davvero le cose per bene, senza lasciare nulla al caso, è dal punto di vista software, annunciando, tra lo scorso E3 di Los Angeles e il recente Tokyo Game Show, una sfilza di titoli di grande livello, molti dei quali finalmente dedicati, che spingeranno senza dubbio le vendite della nuova console.In questi casi, le lunghe liste risultano sempre un po’ asettiche, ma d’altronde esplicano meglio di mille parole il potenziale insito nella nuova line-up:

Gran Turismo (già uscito)MotorStorm Arctic Edge (già uscito)Little Big PlanetMetal Gear Solid: Peace WalkerFinal Fantasy Agito XIIIKingdom Hearts: Birth by SleepDisgaea 2 Dark Hero DaysSOCOM Fireteam Bravo 3Jak and Daxter: L’ultima frontieraAssassin’s Creed: BloodlinesF1 2009Obscure The AftermathSilent Hill Shattered MemoriesTekken 6Resident Evil

Questi sono solo i nomi più altisonanti, ma non bisogna dimenticare il recente FIFA 10 e il promettente Undead Knights di Tecmo. Un rilancio in grande stile del brand PSP, insomma, dopo che per mesi la penuria di titoli aveva portato parte dell’utenza ad acquistare console concorrenti o a recuperare vecchi capolavori tramite degli emulatori.Se Sony saprà sfruttare bene l’esperienza dei suoi programmatori, e l’appoggio che dalle terze parti non sembra mancare, l’abbondanza e la qualità dei giochi presto disponibili potrà sbaragliare la concorrenza e sfruttare appieno il potenziale inespresso di una macchina da gioco potente e versatile.Per concludere, qualche accenno estetico: ognuno potrà obiettare, a seconda del gusto personale, che al lancio europeo PSP Go! sia disponibile in sole due colorazioni, Piano Black e Pearl White, a fronte della vasta gamma di colori dei modelli precedenti, eppure, tanto in bianco quanto nel classico nero, la PSP Go! rifulge nella sua bellezza, con un look accattivante e patinato, il cui unico difetto è dato dal grande risalto che le impronte digitali prendono sullo sfondo nero.Sebbene questo non giustifichi un incremento di circa 50 – 70 euro sul prezzo di vendita (che adesso è di 249 complessivi), se Sony voleva fare della sua nuova console portatile un’eye candy, come direbbero gli americani, ovvero una “leccornia per gli occhi”, al pari di quanto era riuscita a fare Apple, il nostro parere è che sia riuscita pienamente nell’intento.

PSP GO! è una console ambivalente: è nuova ma poi nemmeno tanto, e riesce ad essere, contemporaneamente, un piccolo prodigio di tecnica e stile e un colpo basso all’attuale utenza PSP.

La scelta di Sony di non renderla retrocompatibile ha scatenato un vespaio di polemiche e appare una scelta di marketing incomprensibile perché riduce considerevolmente il possibile bacino di utenza della nuova nata anche se le vendite iniziali paiono molto incoraggianti.

Di contro, le aggiunte a livello di connettività, semplicità d’uso, portabilità, il buon parco titoli a disposizione e l’eccellente linea di giochi per l’immediato futuro fanno della PSP GO!, insieme ad un look accattivante e moderno, una scelta di prima fascia per tutti coloro che ancora non possiedono una console portatile.

Voi a quale di queste due categorie appartenete? Solo la risposta a questa domanda chiarirà i dubbi in merito ad un possibile acquisto.

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