In quello che potremmo definire come “mondo videoludico”, le principali battaglie di marketing per accaparrarsi il consenso del pubblico vengono rappresentate in maniera quasi esclusiva a livello hardware. PS3, Xbox 360 e Nintendo Wii si spartiscono il mercato dei videogiocatori proponendo la propria filosofia di gioco in maniera più o meno autoritaria.A livello software invece la situazione è ben diversa a causa dell’ovvia discrepanza presente con il quantitativo immane di titoli presenti. Anche a voler cercare di classificare questo marasma di giochi in continua crescita, il filtraggio conta comunque all’attivo numerosi capolavori e, seppure accostati per appartenenza ad uno stesso genere, risulta inequivocabilmente un lavoro strettamente soggettivo. Meglio un Call of Duty 4 o un BioShock? Meglio la saga di Jak and Dexter o quella di Ratchet & Clank? Paragoni possibili, incontestabili, eppure sono soltanto degli accostamenti particolari che abbiamo scelto di proporvi, quindi solo come esempi. Se avessimo messo al posto del titolo Activision un certo Half-Life sarebbe stata a sommi capi la stessa cosa. Solamente nella categoria sportiva si assiste ad una scissione di pubblico e critica che riflette il rapporto hardware di cui sopra, grazie alla presenza di pochissimi elementi rappresentativi. Potremmo parlare di numerose discipline, ma poiché l’Italia è il paese del calcio, non possiamo che citarvi la sfida dei due big d’eccezione, che manco a farlo apposta riporta alla mente l’eterno contrasto tra Oriente ed Occidente. Ladies and Gentlemen, date un caloroso benvenuto a PES e FIFA.
Scontro tra titaniQuesto speciale non vuole arrogarsi il diritto di osservare al microscopio le più recondite imperfezioni tra i due titoli. Né vuole soltanto offrirvi una mera trasposizione dei punti di forza di queste produzioni: per queste cose vi invitiamo ad un confronto sulle recensioni pubblicate su Spaziogames. Cercheremo bensì di attenuare questo astio tra i due vari gruppi di sostenitori, che fino a qualche anno fa era ben poco nutrito. Il tutto ha origini antiche, fin quando PES (allora noto come ISS) e FIFA hanno emesso i primi vagiti, o meglio, fin da quando hanno assunto una discreta notorietà, gli stereotipi che portano avanti sono rimasti a lungo termine invariati. Il gioco nipponico in principio fu poco raffinato per certi versi ma convincente negli elementi chiave, con punti di forza non certo rappresentati da aspetti tecnici estremi o in licenze infinite, ma in un innato divertimento. Il suo avversario invece era proprio l’opposto, paragonabile dunque al classico prodotto appariscente ma superficiale: tante modalità e aspetti di contorno, ma una frana nel gameplay nudo e crudo.Il successo della saga Konami fu quindi insindacabile ed inoppugnabile in maniera così forte che divenne ben presto sinonimo di calcio videogiocato e questa solidità restò tale per tutti i casual gamers calciofili che da una console chiedevano le sole capacità di far girare questo titolo senza troppi intoppi. Con il passare degli anni però le cose cominciano pian piano a mutare. FIFA si rimbocca le maniche, pone maggiore cura al proprio prodotto ed i risultati non tardano ad arrivare. Così, mentre PES raggiunge l’apice del proprio successo nel 2005, FIFA segna l’inizio della sua ascesa. Una ascesa inarrestabile, che si concretizza in un netto sorpasso del rivale nel passaggio alla next-gen e che ora non può che riassumersi in un punto di domanda legato alle numerose perplessità scaturite dai recenti episodi.
Una annata da ricordareIl 2009 è dunque il punto di svolta per ambedue le saghe, un numero che include parecchie incognite irrisolte. Eppure per molti addetti ai lavori il dilemma non ha modo di sussistere, poiché secondo molti FIFA è ancora nettamente superiore al proprio rivale. Ridurre in maniera così semplicistica mentalità di calcio tanto diverse ci pare però assolutamente fuori luogo. In primis andrebbero distinti i difetti oggettivi da quelli soggettivi. L’edizione 2008 del titolo Konami era oggettivamente (e sottolineamo oggettivamente) inferiore al titolo targato EA, per svariate motivazioni verificabili tangibilmente. Problemi come pesanti bug online, animazioni superficiali e una grafica non all’altezza, sono insindacabili dati di fatto, ma il vero difetto era un altro, a cui pochi hanno fatto attenzione: PES non era più PES, aveva perso la sua essenza, aveva oltrepassato troppo il confine dell’arcade risultando a tratti ridicolo.Ed è proprio questo il punto a cui volevamo arrivare. Nonostante PES abbia smesso di ridicolizzare sé stesso, puntando di più al realismo, ecco che sente lo stesso il peso di un concorrente forzatamente e fortemente simulativo. Questo perché tra critica e pubblico si è deciso di assumere nell’ambito del calcio videoludico l’errata mentalità che lo scarto qualitativo in più di FIFA sia dettato dalla sua maggiore indole realistica. PES pare quindi ancora inferiore perché è rimasto sostanzialmente ancorato ad un approccio arcade. Tutto ciò però porta ad una conclusione, ossia che in tal modo viene annullata di tutta la sua bellezza la categoria di titoli non simulativi che ci ha offerto grandissimi capolavori in ogni ambito. Al giorno d’oggi pare che solo ciò che si avvicina alla realtà è sinonimo di bellezza. Il calcio di FIFA, anche se manca di giocate elettrizzanti, anche se non perdona dopo ogni passaggio errato, anche se è spesso e volentieri nevrotico, è assolutamente lodevole più di ogni altra cosa. D’altra parte si potrebbe obiettare che i due giochi non si possono confrontare se non considerando anche lo stretto rapporto che ogni appassionato potrebbe avere con l’una o con l’altra serie, visto che ognuno dei due titoli è bello a suo modo ed ognuno attrae ottimamente la propria fetta di utenza. Dunque perché non si tende a fare lo stesso con PES e FIFA, smettendo di confrontarli solamente perché sono gli unici due portavoce di questo sport? Una domanda che si presta a numerose risposte. Tuttavia la più corretta è perchè essi hanno scelto strade diverse e andrebbero quindi trattati come due prodotti incomparabili, ma soprattutto entrambi qualitativamente validi almeno al livello di gameplay.Poi per gli aspetti di contorno vanno bene critiche di ogni sorta, purché non influenzino troppo il giudizio finale. La scelta di quale titolo calcistico comprare riguarda la vostra indole: se amate un gioco “all’inglese”, molto fisico, con squadre strette, e con una camicia bagnata dopo ogni azione riuscita allora la scelta obbligatoria è FIFA 09. Per un calcio spagnoleggiante, ricco di giocate che non ci si aspetta e di esuberanza, che stuzzichi di meno i vostri nervi allora andate sul sicuro con Pro Evolution Soccer 2009. Divertitevi come meglio ritenete insomma. L’importante è che sappiate di trovarvi di fronte a due titoli uguali nel divertimento, ma diametralmente diversi nella filosofia adottata.