Era il 2014 quando, alla Blizzcon, la software house di Irvine presentò al mondo Overwatch. In quel filmato, che vedeva protagonisti Tracer, Winston, Reaper e Widowmaker, veniva menzionato per la prima volta Doomfist. Il duo di agenti della Talon, infatti, aveva il compito di rubare il pugno del malvagio criminale proprio dal museo di Overwatch, salvo essere fermati dallo scimmione lunare e dall’agile soldatessa britannica.Da allora, Doomfist è stato praticamente l’eroe più atteso di Overwatch. Un sacco di rumor e speculazioni dopo, è arrivato l’annuncio ufficiale. Doomfist è attualmente disponibile solo sul PTR di Overwatch per PC, e sarà rilasciato sui server pubblici dopo le consuete settimane di rodaggio. L’ho giocato un po’ questi primi giorni, cercando di capirne le abilità e gli sbocchi futuri, e mi è piaciuto parecchio, per una serie di motivi.
Doomfist il distruttoreDoomfist è il primo, vero, cattivo di Overwatch. Mentre Reaper, Sombra e Widowmaker ad esempio sono più degli “antieroi”, Doomfist è un vero bastardo, uno il cui motto è: “ci evolviamo solo attraverso il conflitto”.All’anagrafe risponde al nome di Akande Ogundimu, ed è figlio di una rispettabile famiglia nigeriana proprietaria di un’azienda produttrice di tecnologica dedicata alle protesi. Ogundimu contribuì all’espansione dell’attività di famiglia, proiettandola verso il futuro e dedicandosi al contempo alla sua grande passione: le arti marziali competitive. In seguito vinse tornei in tutto il continente, usando la sua intuizione e la capacità di prevedere l’avversario in sinergia con una velocità e una forza tremende.Ma quando perse il suo braccio destro, dopo la Crisi degli Omnic, la sua carriera nelle arti marziali sembrava finita sul nascere. Grazie alla sua società specializzata in protesi si riprese dalle ferite, diventando addirittura più forte, ma non idoneo alle competizioni. Cercò quindi di dedicarsi agli affari con lo stesso zelo con cui aveva affrontato i combattimenti, ma niente riusciva a colmare il suo vuoto. Finché non gli venne offerta un’opportunità da Akinjide Adeyemi, meglio conosciuto come il secondo Doomfist, il Flagello di Numbani.Iniziò a combattere con lui come mercenario, fino ad essere presentato direttamente alla Talon. Col tempo le sue abilità, il suo carisma e le attitudini da comandante vennero prese sempre più in considerazione dalla Talon. E infine, come ogni buona storia di cattivi che si rispetti, dopo l’ennesima avance da parte della Talon l’allievo uccide il maestro, diventando il nuovo Doomfist.Da quel momento Doomfist scalò i vertici di Talon e contribuì a orchestrare il conflitto che l’organizzazione sperava avrebbe un giorno coinvolto tutto il mondo. Ma prima che questo piano si realizzasse, Ogundimu venne sconfitto e catturato da una squadra d’assalto di Overwatch, composta tra gli altri da Tracer, Winston e Genji. Fu imprigionato in una struttura di massima sicurezza per anni, dove attese pazientemente che gli eventi da lui messi in moto si realizzassero.In seguito evase dalla prigione e tornò in possesso del guanto di Doomfist dopo una battaglia senza storia contro i nuovi robot di difesa di Numbani, gli OR15. Ora ha ottenuto nuovamente il suo posto nei vertici decisionali di Talon, pronto a riaccendere la scintilla di una guerra che consumerà nuovamente il mondo.
Le abilitàAppurato che Doomfist è un vero e proprio cattivone, vediamo cosa può fare sul campo di battaglia. Come spesso accade con gli eroi di Overwatch, anche Doomfist ha un moveset e uno stile di gioco molto peculiari. Come è facile intuire, questo eroe di attacco è molto portato al combattimento ravvicinato e agli scontri di mischia.L’unica arma di Doomfist è uno shotgun installato sul braccio sinistro, precisamente sulle nocche della mano. Da ogni nocca parte un colpo che una rosa di sei proiettili, per un totale di quattro colpi a caricatore.Il fuoco secondario, nonché l’abilità più importante, è il Pugno a Reazione. Si tratta di un colpo caricato che infligge fino a cento danni massimi, respinge i bersagli e, se questi finiscono contro un muro, vengono storditi e subiscono danni aggiuntivi. Questa è indubbiamente la skill peculiare di Doomfist, perché colpisce più avversari e può trapassare gli scudi di personaggi come Reinhardt e Winston. In un meta dominato attualmente da una grande staticità in difesa, Doomfist è l’eroe (o per meglio dire il cattivo) di cui c’era bisogno per minare le sicurezze dei difensori finora.La prima delle abilità è il Montante, un colpo che ricorda lo shoryuken di un ben noto picchiaduro ad incontri. Come è facile prevedere, Montante lancia in aria i nemici di fronte a Doomfist ed infligge loro dei danni. Semplice ed efficace, ideale per destabilizzare ancora una volta i tank, o in generale quegli eroi che dovrebbero togliersi dai piedi il prima possibile.La seconda abilità è Schianto Sismico, un salto breve che ricorda un po’ ciò che può fare Winston, ma in miniatura. L’abilità permette a Doomfist di saltare in avanti, per poi dare un colpo a terra che infligge danni in un area a cono davanti a sé, facendo sbalzare leggermente in alto i nemici colpiti. Ancora una volta: destabilizzazione.L’abilità Ultra: Impatto Devastante. Doomfist vola in aria per qualche secondo, rimane sospeso in aria invisibile a chiunque, per poi atterrare ed infliggere 300 danni. Più il personaggio rimane in aria e più l’area di effetto di Impatto Devastante si allarga, ma è possibile atterrare in qualsiasi momento, come passare dalla visuale classica del gioco ad una più comoda visione dall’alto per valutare meglio l’area di impatto.Infine, ognuna di queste abilità innesca la passiva di Doomfist, con la quale il personaggio guadagna 30 punti di scudo ogni volta che infligge danni. Questo significa che con la sola Ultra, Doomfist riesce ad arrivare a 400 punti vita.
Ruolo e stile di giocoDoomfist è davvero un gran personaggio. Grazie alle sue abilità riesce ad avere una mobilità invidiabile ed una grande resistenza per via degli scudi che si accumulano. Si tratta di un eroe in grado di andare a scuotere le fondamenta di una difesa, così come di smobilitare i tank dalle posizioni solitamente statiche in cui si trovano. Quello che viene definito un “disruptor”, in grado di impensierire anche D.Va, sempre più presente nelle lineup del meta attuale. Non è tuttavia un personaggio con cui buttarsi nella mischia senza ragionare, perché il massimo dell’efficacia lo si ottiene solamente inanellando bene le abilità una dietro l’altra, proprio come fosse una combo di un picchiaduro.Non esiste una combinazione migliore delle altre, perché il più delle volte dipende dalla situazione. In generale potrebbe essere preferibile avvicinarsi con lo Schianto Sismico, alzare i personaggi con Montante e poi scagliarli via con il Pugno a Reazione anche caricato al minimo. Al contrario, se la distanza è superiore, anche avvicinarsi direttamente con il pugno (che inoltre infligge danni e sbalza via gli avversari), per poi allontanare altri personaggio con le altre abilità potrebbe essere un buon ingaggio. Immaginate una classica situazione con il Reinhard di turno impegnato a fare da bastione, magari mentre protegge un altro paio di eroi. Visto che, come ripeto, le abilità di Doomfist ignorano gli scudi, si è in grado di rompere qualsiasi schema difensivo in poco tempo. Un’altra cosa importante da fare con questo nuovo eroe è saper prevedere i movimenti degli avversari. Lanciarsi dritto per dritto con il Pugno a Reazione potrebbe portare a ritrovarsi fuori posizione. Bisogna giocare di reazione, “punendo” i più spavaldi e chi sbaglia a sua volta i propri ingaggi, ancora una volta come in un picchiaduro. Doomfist dà anche il meglio di sé nelle mappe in cui si cade facilmente di sotto, visto che di modi per spingere via gli avversari ne ha parecchi.Tuttavia, l’eroe è contrastabile da parecchi dei suoi nemici: chi spara da lontano come Widowmaker o Soldato-76 e potrebbe uccidere Doomfist prima che inizi a scatenare la sua combo e copra grandi distanze; le ormai molto presenti torrette-droni di Symmetra, ma anche un Bastion e/o una torretta di Torbjorn ben piazzati; chi è in grado di rallentare i movimenti come Mei. Penso che anche una Sombra ben giocata lo potrebbe impensierire, annullando qualsiasi possibilità di movimento nel breve periodo, ma il problema è che l’hacker non è molto giocata in generale, ed è difficile che torni in meta proprio per Doomfist, ma chissà.
Doomfist è un eroe che farà sentire la sua presenza nel meta, ne sono sicuro. Ha una grande mobilità ed una resistenza potenzialmente più alta della media rispetto agli altri eroi di attacco. Va giocato però con grande attenzione, imparando ad inanellare le abilità come una combo di un picchiaduro, imparando a calcolare con precisione i cooldown di ogni skill. Anche il design di Doomfist mi è piaciuto parecchio, nonostante il pugno potesse suggerire che fosse una sorta di omone corrazzato alla Iron Man.