Onlive ed il Cloud Gaming

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a cura di Ctekcop

Tutti noi siamo abituati a fruire dei videogiochi tramite apparecchi quali le nostre amate console o i nostri fiammanti PC, oppure mediante gli Smartphone, come accade oggi sempre più spesso. Ebbene qualcosa sta per cambiare. E quest’aria di cambiamento si poteva respirare già dal 2009 quando venne annunciato alla GDG un rivoluzionario servizio, all’epoca addirittura quasi utopico, di Cloud Gaming: OnLive.

Dopo essere stato lanciato a giugno 2010 negli Stati Uniti grazie al visionario imprenditore Steve Pearlman, fondatore, presidente e CEO della compagnia, arriva ufficialmente il 22 Settembre 2011 in Europa sbarcando per ora nel solo Regno Unito.
Cos’è OnLive?
OnLive in sostanza propone di spostare i processi computazionali dalle nostre case e device verso data center pieni di potenti server per poi permetterci di fruire del videogioco mediante il semplice streaming video. Ciò lascia spazio a ragionevoli dubbi e scetticismi relativi sopratutto all’input lag ed agli artefatti di compressione video, ferma restando la necessità di una buona connessione ad internet. La cosa migliore da fare è fugare ogni dubbio provando in prima persona.
Per far ciò è sufficiente recarsi sul sito di OnLive, registrarsi con un’account nuovo inglese, dato che con un precedente account americano ci si connetterebbe ancora ai server oltreoceano, e scaricare un’apposita applicazione che permetterà di accedere ai contenuti proposti, tra cui numerose forme di demo gratuite, anche con PC decisamente poco performanti, purchè in grado di gestire un flusso video ad alta definizione. Viene richiesta come minimo una connessione da  2 Mbit/s e ne viene consigliata una da 5 Mbit/s per godere appieno dell’alta definizione. 
In alternativa, sopratutto nel caso in cui si preferisca utilizzare facilmente un televisore, è disponibile alla modica cifra di 99 dollari o 69 sterline una apposita microconsole fornita di presa ethernet, HDMI, uscita audio ottica e due USB, così da poter sfruttare anche mouse e tastiera oltre al joypad senza fili già in dotazione, in grado quest’ultimo di vantare la vibrazione e un design molto simile a quello del joypad della 360.
Tutti nell’Arena
Una volta effettuato l’accesso, nonostante minacciose schermate riguardanti la connessione ad internet e l’alta latenza, ci si ritrova catapultati nel menù principale di OnLive dove sono disponibili nuove numerose possibilità. Innanzitutto è possibile accedere all’Arena, attraverso la quale si può vedere cosa, e sopratutto come stanno giocando altre persone nel mondo (assisteremo infatti allo streaming della medesima sessione), oltre ovviamente alla nostra lista amici. Un’idea molto interessante per guardare e scoprire anche com’è un gioco da cui si è incuriositi. Al momento essa è disponibile anche su devices Android ed iOS, i quali riceveranno presto in dono la possibilità di fruire completamente dei servizi ludici proposti disponibili su PC e Mac.
Il Marketplace, inizialmente triste e povero di giochi interessanti, si è mano a mano arricchito ed è in grado oggi di sfoggiare diversi titoli tripla A, anche di uscita prossima o recente e di publisher importanti come THQ, Ubisoft, Square Enix, Warner Bros, assieme ad un discreto quantitativo di apprezzabili titoli indie. Risulta facile ed immediato da navigare ed esplorare con pad o tastiera, ma non proprio comodissimo col mouse; inoltre già ora è difficile scovare i titoli disponibili e probabilmente si renderà necessaria una rivisitazione del layout quando il catalogo aumenterà esponenzialmente e non sarà più sufficiente una semplice divisione per generi.
Al momento sono disponibili diverse forme di offerte convenienti per incentivare i nuovi utenti all’acquisto dei titoli su questa piattaforma. In aggiunta è disponibile il PlayPack Bundle, ossia un abbonamento mensile in grado di dare accesso illimitato a più di un centinaio di giochi, non a nostra scelta ovviamente, più ulteriori sconti su tutto il resto del marketplace. Non bisogna dimenticarsi che per moltissimi titoli è disponibile un trial gratuito di 30 minuti mentre, altri possono essere “noleggiati” qualche giorno a prezzo ridotto.
Funziona! O forse non ancora?
OnLive funziona, purtroppo solo a tratti. Sostanzialmente non vengono fugati i dubbi sopracitati, col risultato di un’esperienza che cambia notevolmente da un giorno all’altro, addirittura da un’ora all’altra, a seconda del gioco selezionato, della linea internet a disposizione e della lontananza dal server più vicino.
Il servizio in questione funziona dignitosamente con quei giochi dove non è richiesta rapidità né eccessiva precisione, o controllabili esclusivamente mediante joypad o tastiera, dove non si percepisce un eccessivo ritardo nella risposta ai comandi. Tutto ciò cambia nel momento in cui si ha a che fare con giochi dinamici e frenetici, come ad esempio gli sparatutto in prima persona, che prevedono l’uso del mouse: l’input lag, seppur non eccessivo, è percepibile chiaramente ed oscilla molto vicino alla soglia dell’ingiocabile inficiando un po’ troppo spesso l’esperienza ludica.
Il vero problema sembra essere però legato alla componente grafica, indubbiamente non in grado di soddisfare il giocatore esigente abituato alla sfavillante pulizia grafica possibile grazie ai moderni PC. Giocare titoli statici, che non presentano grandi variazioni da un frame all’altro come ad esempio Tropico 4, difficilmente metterà in crisi il sistema. Al contrario qualcosa di più veloce e complesso, come ad esempio Dirt3 o 2, sfoggerà tutti i limiti di una tecnologia di compressione video evidentemente ancora acerba. Numerosi appunto gli artefatti di compressione in grado di generare un’immagine fastidiosa, oltremodo sfocata con un incredibile blur e numerosi artefatti video. Talvolta pure la dashboard di OnLive stenterà qualche secondo, regalando degli illeggibili geroglifici.
Eppure nonostante sia facilmente stroncabile, bisogna dare atto che nell’ultimo anno la situazione è migliorata parecchio e ciò non può far altro che lasciare speranzosi per il futuro. Provare il cloud gaming al momento non costa nulla per cui ognuno è in grado di capire se ritiene accettabile scendere a questi compromessi oppure no.
Gaikai e la concorrenza
Nonostante si possa tranquillamente dichiarare che OnLive è al momento leader del settore, grazie anche ad una campagna marketing efficace e mirata in grado di farlo conoscere al pubblico, non è stato però il primo servizio di cloud gaming. Compagnie come StreamMyGame ed OTOY annunciarono addirittura prima di Onlive i loro servizi ma si trovano già ora ad arrancare ed inseguire in termini di utenza e di piattaforma tecnologica, indubbiamente inferiori. Diversa la strada scelta da Playcast Media Systems basata sull’IPTV che ha visto realizzarsi, dopo una prima sperimentazione in Israele, una joint-venture con la società di telecomunicazioni portoghese abbinando i proprio servizi di gaming on demand al pacchetto della fibra ottica.
Ben diversa la situazione di Gaikai, sostanzialmente l’unico vero, temibile e plausibile competitor di OnLive. Annunciato anch’esso nel 2009 un po’ in sordina per rispondere a quest’ultimo, vanta tra le sue fila nomi importanti, tra cui spicca senza dubbio proprio quel David Perry noto per aver fondato Shiny Enterteinment lavorando a titoli del calibro di Earthworm Jim, MDK, Messiah ed Enter The Matrix. In particolare la mission che si propone Gaikai è completamente diversa da tutti gli altri player del settore. L’idea è quella di rendere disponibile immediatamente su una webpage qualsiasi, sotto forma di pubblicità, la demo di un titolo PC in streaming, da qualsiasi dispositivo si sia connessi senza alcuna registrazione particolare e senza scaricare nulla, fatta eccezione per i plug-in Java o Flash. Alla fine della stessa viene proposto l’acquisto su un negozio retail o di digital delivery comprando dal publisher vero e proprio. Al momento attuale Gaikai, dopo il lancio avvenuto nel Febbraio del 2011, è disponibile in 12 paesi e vede un vero e proprio network di siti affiliati in sempre maggiore espansione oltre a collaboratori del calibro di Intel, Electronic Arts, Capcom, Eurogamer e Walmart. Che sia veramente questo il futuro cui è destinato il cloud gaming?

Il cloud gaming è finalmente tra noi. Eppure forse, considerando le pessime linee internet a disposizione degli abitanti della penisola, i tempi non sono ancora maturi. OnLive propone un servizio completo, ricco di feature purtroppo non ancora convincente dal punto di visto tecnico e da quello del business model, che difficilmente riuscirà a convincere i videogiocatori a sganciare più soldi di quanti ne potrebbero risparmiare ad esempio con Steam. Diversa, e forse ancor più visionaria, la proposta di Gaikai, che vede nel proporsi come una sorta di servizio pubblicitario più che una piattaforma ludica a sé stante il proprio punto di forza.

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