Nintendo 2DS: unboxing e anteprima

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a cura di LoreSka

Lo ammettiamo: anche noi, all’inizio, abbiamo pensato che fosse uno scherzo. Perché Nintendo, senza alcun preavviso e – soprattutto – senza un evento, ha annunciato una nuova console della famiglia Nintendo 3DS. Il sospetto che si trattasse di una burla architettata sul web ci era venuto anche a causa del nome di questa console: Nintendo 2DS. Un 3DS senza il 3D. Una specie di ossimoro videoludico che, tuttavia, si è dimostrato vero al cento per cento.
La sorpresa di Nintendo
Nintendo questa mattina ci ha prontamente invitato nei suoi uffici, mettendo in piedi un evento a tempo di record, e chiacchierando fra le varie scrivanie della sede italiana della società abbiamo scoperto che gli stessi dipendenti della Grande N sono stati presi alla sprovvista. “Un nostro collega è andato in cucina” – ci confessano – “e quando è uscito gli abbiamo detto che avevamo annunciato una nuova console: non ci credeva”. A quanto pare non siamo stati gli unici ad essere stati presi alla sprovvista.
In ogni caso, in questa uggiosa mattinata abbiamo percorso la distanza siderale che separa i nostri uffici da quelli di Nintendo Italia (l’azienda ha sede a Vimercate, a poche centinaia di metri da noi) e ci siamo fiondati a provare questa nuova console.
Più grande. Cioè, più piccola
Quello che salta subito all’occhio osservando una console Nintendo 2DS è la sua dimensione. Si tratta di una console all’apparenza più grande di tutte le altre, in quanto non è pieghevole. In breve, si è sacrificata una delle caratteristiche fondamentali delle ultime cinque console portatili di casa Nintendo per tornare a un design che non vedevamo dai tempi delle console monoschermo (con l’eccezione del Gameboy Advance SP).
Conseguentemente, si tratta della console più ingombrante di Nintendo in termini di “area” sebbene volumetricamente sia la più piccola della famiglia 3DS. La console, infatti, ha una larghezza pari a quella di un Nintendo 3DS, un’altezza leggermente inferiore e uno spessore complessivamente molto più basso. Vista di lato, la console ha uno spessore che decresce a partire dallo schermo superiore, e che passa dai 2 centimetri del lato più ingombrante fino a poco più di mezzo centimetro nella parte più sottile. Questa scelta, probabilmente, è dettata più da un’esigenza ergonomica che da una vera e propria necessità tecnica, in quanto i due schermi sono perfettamente paralleli tra loro una volta che la console viene impugnata.
Ergonomia
L’ergonomia di Nintendo 2DS ci è apparsa sin da subito uno dei punti forti della console. Il fatto che la parte più sottile della console sia anche il punto dove si trovano i palmi delle mani garantisce una presa sicura. Il pad analogico è stato spostato più in alto, a sinistra dello schermo, in una posizione indubbiamente più naturale rispetto a quella di un normale 3DS. L’elemento più interessante, tuttavia, è dato dai due nuovi tasti L e R, più simili ai tasti spalla di un pad da console casalinga che a qualunque altro tasto posteriore di una console portatile. Anche se potrebbe essere presto per azzardare un’ipotesi, ci sembra che questo sia il sistema di tasti posteriori più azzeccato nelle console portatili di attuale generazione. Al contempo, da un punto di vista strettamente ergonomico Nintendo 2DS sembra la console più evoluta degli ultimi anni, e crediamo che giochi notoriamente “scomodi” come Kid Icarus potranno essere giocati senza la necessità di utilizzare supporti esterni.
Il peso è leggermente superiore a quello di un Nintendo 3DS, ma una volta preso in mano sembra ben distribuito. Non abbiamo notizie in merito alla durata della batteria: il peso superiore potrebbe essere imputabile a una batteria di maggiore capacità, ma anche all’uso di materiali più solidi.
Non ci convince pienamente il pad a croce, che Nintendo sembra avere reso meno “sicuro” alleggerendo di molto la pressione necessaria per attivarlo ma, al contempo, dandoci una fastidiosa sensazione di minor controllo. Inoltre, ci chiediamo quali dimensioni potrà raggiungere la console casomai Nintendo decidesse di creare un Pad Scorrevole Pro compatibile con 2DS. A tal proposito, ci meraviglia che Nintendo non abbia scelto di includere un secondo analogico in questa terza iterazione, in quanto sarebbe stata una feature apprezzatissima che avrebbe probabilmente spinto un sacco di fan ad acquistare un 2DS.
Hardware
Da un punto di vista hardware, al momento non abbiamo informazioni dettagliate sulle componenti interne della console. Possiamo affermare che, dal punto di vista della velocità di caricamento, non abbiamo notato differenze sostanziali con le altre console della stessa famiglia.
La dimensione degli schermi inferiore e superiore è identica a quella degli schermi di un 3DS (dunque inferiore alla dimensione degli schermi di un 3DS XL) e, naturalmente, manca il 3D. Sono presenti comunque le due fotocamere interna ed esterna, e quella esterna è dotata di doppio obiettivo sia per scattare foto e girare video in 3D che per ragioni di compatibilità con i giochi Realtà Aumentata di Nintendo 3DS. Naturalmente, le foto scattate in 3D su di un 2DS possono essere viste con effetto stereoscopico soltanto inserendo la schedina SD da 4 giga inclusa nella confezione all’interno di una console 3DS o 3DS XL.
Infine, è stato eliminato uno dei due speaker, pertanto Nintendo 2DS è in grado di riprodurre soltanto audio in mono. Collegando le cuffie, però, si può facilmente aggirare il problema, in quanto l’output via minijack è rigorosamente in stereo.
E chi se la compra?
Come ipotizzabile, Nintendo ha fatto i suoi calcoli prima di farci questa sorpresa, ed è evidente che questo Nintendo 2DS è stato creato per un pubblico diverso da quello delle altre due console. Più precisamente, questa console si rivolge a un pubblico di giovanissimi (bambini tra i 6 e i 12 anni), sia a causa del suo design meno soggetto a rotture – uno dei punti deboli delle console pieghevoli è che tendono a rompersi più facilmente nelle mani di un bambino – sia a causa del prezzo più basso. Il costo di 129 dollari (che saranno presumibilmente tradotti in 120-130 euro qui in Europa) rende la console certamente allettante per le famiglie intenzionate ad acquistare una console portatile ai propri bambini senza spendere troppi soldi. 
Non siamo del tutto convinti che l’eliminazione degli schermi pieghevoli ridurrà in maniera sensibile il numero di rotture del dispositivo. Con l’assenza del design pieghevole, gli schermi sono certamente più soggetti a graffi e a segni di usura, tanto che Nintendo si è vista costretta a lanciare una custodia ufficiale assieme alla console, che tuttavia non sarà inclusa nella confezione. Dovremo attendere qualche mese per capire se, effettivamente, 2DS sarà una console più durevole di 3DS e 3DS XL.
Il lancio fissato al 12 ottobre, in concomitanza con l’uscita di Pokémon X e Y, sembra una mossa strategica intelligente: a un prezzo simile a quello di un Nintendo 3DS i genitori potranno acquistare un Nintendo 2DS e una copia di quello che, con ogni probabilità, sarà il gioco più richiesto dai più piccoli al prossimo Natale.

Cominciamo a pensare che questo annuncio di Nintendo non sia poi così strampalato: a conti fatti tutto sembra avere un senso, e la console fra le mani è risultata meno “stramba” di quanto ci aspettassimo. Di certo Nintendo 2DS non spingerà molti fan ad effettuare l’upgrade (perché, in realtà, si tratterebbe di un downgrade sotto moltissimi aspetti, primo su tutti quello legato alla portabilità), ma riusciamo a capire le ragioni di Nintendo. E, forse, potrebbero averci preso per l’ennesima volta.

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