Aspettavamo Ni No Kuni II dopo il ritorno dalle feste, per riempire quella calma prima della tempesta che di solito anticipa l’inverno videoludico, tra marzo e febbraio, ricco di tante e importanti novità. Purtroppo l’annuncio del rinvio di qualche giorno fa ha dato uno scossone ai nostri piani e dovremo attendere il 22 marzo prima di poter mettere alla prova definitivamente questo seguito. Nel frattempo, all’evento LevelUp di Bandai Namco, abbiamo avuto di provare (presumibilmente per l’ultima volta) il JRPG di Level 5, che ci è sembrato decisamente in forma. Andiamo a riscoprirlo.
Le premesse
A disposizione avevamo ben quattro sezioni, ognuna indipendente, ma soprattutto ognuna dedicata a mostrare una determinata porzione di gioco dimostrativa di fasi differenti del gameplay. Questo perchè Ni No Kuni 2 può vantare una varietà invidiabile, che lo porta a ibridare non solo diversi stili artistici, ma anche diversi generi. Nei panni di Evan Pettiwhisker Tildrum, un ragazzo-gatto usurpato del proprio trono, dovremo cercare di tornare al potere aiutati da Roland e Tani.
La prima di queste situazioni ci ha portato a scoprire l’aspetto strategico del gioco, ovvero quello tramite cui dovremo affrontare le battaglie tra eserciti, rappresentati da poche unità da guidare in tempo reale contro gli quelle nemiche. I vari battaglioni possono essere dediti agli attacchi ravvicinati o dalla distanza, e a seconda dell’arma utilizzata possono essere forti contro diverse tipologie di altri soldati. A ciò si presta bene l’art design chibi dei personaggi all’interno della mappa, che nella sua essenzialità lascia che tutto sia chiaro e che non ci siano elementi di disturbo a schermo.
Una grande varietà
Poi ci siamo addentrati nei meccanismi di combattimento classici, con piccoli scontri durante una mini-quest dedita alla ricerca di un nido di viverne. Il combattimento è in tempo reale, seppur istanziato rispetto all’eplorazione, con abilità da attivare mentre ci si muove per la zona della mappa accessibile, cercando di evitare i colpi nemici: queste sono legate ai tasti classici, previa pressione del tasto R2.
Di Ni No Kuni 2, per concludere, non possiamo che elogiare la direzione artistica figlia di quello studio Ghibli, in larga parte inglobato nella società Level 5, che continua a dare un segno distintivo al lato visivo della produzione. Abbiamo apprezzato la resa visiva dei personaggi chibi, ma anche quella classica, anche se non possiamo ancora dirvi quanto il continuo passaggio tra l’una e l’altra possa alla lunga risultare piacevole alla vista.
Le premesse di un ottimo gioco per Ni No Kuni 2 si sono confermate anche in occasione del levelup europeo di Bandai Namco. Al di là dell’aspetto narrativo, ancora tutto da scoprire, sul gameplay abbiamo ritrovato una varietà invidiabili di generi mescolata in un unico titolo, senza snaturare o ibridare eccessivamente tutto ciò. La fase esplorativa, quella strategia e infine quella del combattimento classico ci hanno convinto e hanno messo in mostra le frecce che Ni No Kuni 2 ha al suo arco.