Nexon: Lost Saga e Arcane Chronicles

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a cura di Pregianza

Il popolo dei gamer è variopinto, lo sappiamo, ed è anche in continua espansione. Da una parte dobbiamo ringraziare lo sviluppo costante dell’industria, ma un bel po’ di merito lo ha senza ombra di dubbio anche la diffusione della rete, che ha portato moltissime persone che il gaming nemmeno sapevano cosa fosse a interessarsi di videgiochi.
Partiti da simpatici giochini online legati a doppiofilo ai social network, tanti di questi neofiti hanno aperto la loro mente a titoli sempre più complessi, e la transizione da “semplice persona che naviga in internet” ad amante degli online game è divenuta talmente naturale da creare veri e propri imperi. Uno di questi è Nexon, un’azienda specializzata nel settore del gaming online, da anni tra i dominatori del mercato. In Asia la casa è una potenza incredibile, ma la sua diffusione in Europa e nel resto del mondo non è stata da meno, e oggi il publisher sud coreano conta milioni e milioni di utenti attivi, oltre a tre distaccamenti che comprendono una sede fresca fresca in Lussemburgo. 
Che si amino o si detestino i giochi di questa tipologia, non si può negare che a Nexon siano degli imprenditori molto furbi. Puntando parecchio sulla localizzazione e propagazione dei loro titoli, hanno avviato processi di sviluppo complessi, per offrire prodotti stratificati e tanto accessibili quanto godibili su più livelli. La strategia ha funzionato, e al momento persino sul mercato italiano l’azienda sta raccogliendo consensi, grazie a un piano determinato a portare almeno due titoli all’anno sui nostri lidi, tradotti e supportati dal gruppo europeo. 
Giusto per farvi capire meglio di chi stiamo parlando, i Nexon si autodefiniscono gli inventori del mercato online free to play, Maple Story (che aveva avuto un piccolo boom parecchi anni fa) è curato da loro, Vindictus e Combat Arms pure, e questa è solo una piccola parte della lineup. A livello di utenza parliamo di titoli tra i più giocati in assoluto anche dalle nostre parti, forse per via del profilo globale degli utenti Nexon, che garantisce di usare tutti i loro giochi senza problemi. 
Dopo un incontro a metà tra una chiacchierata amichevole e una ricerca di marketing, in cui abbiamo potuto osservare dati abbastanza impressionanti di crescita e ascoltare le strategie future della casa, ci siamo fatti un’idea dei loro prossimi progetti. Restando fedeli al mantra dei “due giochi nuovi all’anno”, i Nexon hanno quindi deciso di puntare ancora una volta sulla diversità, e si sono lanciati su Lost Saga e Arcane Chronicles, un picchiaduro 3D client based e un MMO browser based. Abbiamo fatto qualche domanda a riguardo, per sapere quali novità aspettano lo sconfinato pubblico a cui sono dedicati questi lavori. 
Lost Saga
Partiamo dal pezzo grosso, Lost Saga. Perché lo definiamo pezzo grosso? Facile, perché questo gioco in Corea è diventato praticamente un fenomeno di costume, e ha sfondato al punto da meritarsi l’organizzazione di un campionato mondiale. 
In verità, il gioco ha colpito pure noi, nonostante la sua natura piuttosto casual. Alla base, parliamo di un picchiaduro free to play, con un gameplay che ricorda alla lontana quello di Power Stone per via della visuale dall’alto, ma sfrutta meccaniche basilari correlate all’uso di una manciata di abilità e al movimento in tre dimensioni. Tutto gira attorno al roster degli eroi disponibili, che presenta un numero enorme di combattenti sbloccati a tempo. Esatto, a tempo: l’80% dei guerrieri sono disponibili  da subito per un paio d’ore, così da permettere a chiunque di impratichirsi e vedere i suoi preferiti. Il loro tempo di gioco può venire poi allungato guadagnando la valuta interna del titolo e acquistando minuti extra. Chiaramente non parliamo di ore nette, ma di tempo ingame, dunque, se non state usando il vostro personaggio preferito, il timer si ferma.
Il sistema è abbastanza onesto, e prospera grazie alla varietà impressionante del cast, che si divide tra maghi e cavalieri fantasy, boxer, combattenti anime style e chi più ne ha più ne metta. Altrettanto numerose sono le abilità, che paradossalmente dipendono dai vestiti indossati e possono sparire e venir rubate durante un match con la perdita dei capi di abbigliamento. 
Aggiungete a ciò una personalizzazione notevole dei guerrieri, e otterrete un gioco più profondo di quel che sembra, la cui formula ha il potenziale per catturare molti giocatori anche da queste parti. 
Le modalità, dal canto loro, non mancano, e oltre a un classico scontro a squadre con fino a 16 giocatori, in Lost Saga ci sono un hub sociale con attività extra, tra cui la possibilità di pescare con calma, un competitivo uno contro uno in due dimensioni che cambia notevolmente l’approccio, un Power Stone Mode dove va distrutta la pietra posseduta dal team nemico mentre si protegge la propria, e un Crown Mode dove vince chi mantiene più a lungo il dominio di una corona. Ci sono addirittura una modalità cooperativa, e un Boss Mode che rende un singolo giocatore forte quanto 10 guerrieri e lo vede combattere contro una squadra, ma è chiaro che Lost Saga vive principalmente di competizione. 
Giudizi effettivi sul gameplay al momento è difficile darli, sarebbe da osservare più a lungo, ma se in una landa dove la rete è ovunque come la Corea il gioco ha avuto un successo del genere è probabilmente per il suo sapiente mix di rapidità, personalizzazione, e spinta al collezionismo ossessivo compulsivo. 
Brillerà anche nel bel paese? Non resta che aspettare e vedere.
Arcane Chronicles
Più classico ma non meno intelligente è Arcane Chronicles, un MMO vecchio stile fin dalla visuale isometrica. Il gioco è già stato lanciato altrove, e pur non avendo fatto i numeri del suo compagno di quest’annata ha già parecchi utenti, con tanto di gilde consolidate. Durante la dimostrazione abbiamo visionato un assedio al castello pvp tra due dei gruppi più esperti in Europa, giusto per dimostrare come, pur trattandosi di un titolo browser based, il gameplay di Chronicles vanti una complessità paragonabile a quella di un mmo normale. 
In realtà la cosa ci ha convinti a metà, perché le classi selezionabili sono ancora pochette, ma le meccaniche classiche vicine a quelle dei vecchi hack n’ slash del passato potrebbero attrarre più di un utente, senza contare che non mancano raid, boss impegnativi, un auction house e dungeon randomizzati. 
Tra tutto questo comunque vi starete chiedendo dove si infila la mentalità commerciale tipica dei giochi su web. Buona parte della moneta sonante viene dall’Auto Hunt Mode, una trovata che non è altro che la capacità di un giocatore con poco tempo di programmare l’IA del suo alter ego con semplici comportamenti e pattern, in modo da continuare a livellare e trovare loot anche mentre non gioca. 
La cosa costa denaro reale dopo 6 ore di auto leveling al giorno, ma è uno scambio equo, perché invece di donare vantaggi eccessivi porta semplicemente a risparmiare tempo per chi ne ha poco.  
Non si tratta certo del primo MMO browser based arrivato da noi, ma tra Auto Hunt, visuale isometrica e complessità di crafting e pvp ha il potenziale per divenire uno dei più noti. 

Se c’è una cosa che abbiamo capito dal nostro incontro con Nexon è questa: “hanno un piano, ed è un piano furbo”. L’azienda coreana è composta da imprenditori che sanno muoversi sui vari mercati, puntano molto sulla diversificazione e la qualità dei prodotti, e riescono a dare il via a una diffusione a macchia d’olio dei loro giochi, mantenendo uno stabile equilibrio tra l’accessibilità e quel tanto di complessità che basta a tenere incollati vari tipi di giocatori allo schermo.

Ci sono tanti motivi per ignorare i browser game o i progetti free to play online di massa, ma è difficile criticare questo team per le sue politiche commerciali. Si muovono bene, molto bene, sfruttano strutture ftp abbastanza oneste, e offrono dell’intrattenimento che, spesso, è superiore al resto della concorrenza diretta. Riusciranno anche a spezzare i preconcetti di chi normalmente detesta i giochi di questo genere? Un’impresa difficilissima, ma non impossibile, specie se si guardano i dati di crescita…

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