Milano – Se c’è una cosa che il mercato del gaming ci ha insegnato è che riposare sui propri allori è spesso deleterio. In un panorama che è in costante evoluzione quindi l’imperativo è quello di sviluppare sempre nuove soluzioni, aggiornare gli asset esistenti e cercare di riempire ogni più piccola nicchia di mercato con proposte sempre all’avanguardia. Perfettamente calata in questo contesto così dinamico, NVIDIA ha presentato due nuove schede video dedicate alla fascia media del mercato, portando così la tecnologia Kepler verso un’utenza sempre più ampia, che, pur volendo prestazioni di rilievo dalla propria macchina, non vuole spendere cifre stratosferiche. Andiamo quindi insieme a vedere i due nuovi ingressi in casa NVIDIA: la GTX 660 e 650.
Benvenuto KeplerIl passaggio alla tecnologia produttiva Kepler ha portato vantaggi indiscutibili, sia sul fronte delle performance che su quello del risparmio energetico. L’evoluzione più evidente è stata la revisione della struttura interna della scheda, che ha portato, a fronte di una diminuzione degli Streaming Multiprocessor, un aumento prestazionale degli stessi davvero notevole. A fare la differenza in questa nuova architettura, oltre al nuovo bus dell’interfaccia a 192 bit, è il numero quasi triplicato dei CUDA Core, e che oltre ad abbassare drasticamente i consumi riescono fornire, benchmark del produttore alla mano, un sensibile incremento di potenza, in grado di competere con la rivale di sempre AMD in una fascia lasciata per qualche mese scoperta dalla casa di Santa Clara.
GeForce GTX 660Come dicevamo in apertura la proposta NVIDIA si declina in questo caso in due schede che andranno a coprire la fascia entry level e medio-bassa dei PC-Gaming. Iniziamo questa veloce overview proprio dalla GTX 660, scheda pensata appositamente per risoluzioni Full HD in grado di accontentare di fatto la gran parte dei giocatori PC. A livello di design di reference stiamo parlando di una scheda lunga poco più di 24 cm, con connettori PCI ausiliario a 6 pin e connettore SLI per poter costruire un array con una seconda GPU. Sul fronte delle uscite possiamo trovare una porta HDMI, una Display Port 1.2 e ovviamente due Dual Link DVI. Construita con 5 Streaming Multiprocessor (SMX) per un totale di 960 Cuda Cores, la GTX 660 riesce ad incrementare le prestazioni rispetto alla 9800GT di oltre quattro volte (il confronto con quella scheda non è casuale visto che risulta dalle statistiche di Steam una delle più utilizzate), e di quasi due anche nei confronti della ben più recente GTX 460. Come dicevamo, le cinque unità SMX incaricate della gestione della fisica PhysX, del geometry sharing e del pixel vertex garantiscono 80 unità per il Texture Mapping, suddivisi nei tre graphics processing cluster. I 2 GByte di RAM GDDR5, gestiti da tre controller a 64 bit con cache L2 di 384 Kbyte sono in grado di ridurre velocizzare il processo di scrittura e lettura dei dati e ridurre la latenza di accesso, arrivando ad un banda massima di 144 GB/s e 78,4 GTexel/s. La GTX 660 godrà, a differenza della sua sorella minore anche della tecnologia GPU Boost, che, in base al carico di lavoro potrà portare la velocità di clock dai 980 MHz di partenza fino ai 1.033 di picco, garantendo così che i momenti più concitati delle nostre partite online siano adeguatamente supportate dalla GPU. Prestazioni più che ragguardevoli anche sul fronte consumi, con una media che si posizionerà con tutta probabilità intorno ai 115W e potrà arrivare fino ad un massimo di 140. Non manca ovviamente il supporto all’Adaptive Vsync e al TXAA, un nuovo sistema di anti aliasing che sulla carta dovrebbe unire le routine FXAA e Multi Sampling.
NVIDIA GeForce GTX 660 è proposta ad un prezzo di lancio di 230€
GeForce GTX 650Conosciuta anche come GK107 (la GTX 660 è invece GK106) e costruita, esattamente come la sorella maggiore, tramite il processo produttivo a 28 nanometri, la proposta Kepler entry level di NVIDIA è una scheda che sarà sicuramente in grado di accontentare una vasta schiera di giocatori, che potranno a fronte di una spesa di poco superiore ai 100, godere di un sostanziale upgrade rispetto alle schede di precedenti generazioni, tra tutte la 9500 GT2, usata come termine di paragone nei test presentati dal produttore. La scheda è infatti pensata per non sfigurare su quella categoria di computer usata solitamente per funzioni multimediali come il fotoritocco o la visione di film in HD: le due unità SMX, composte da 384 CUDA Core sono infatti pensate per dare il meglio di loro a risoluzioni non superiori ai 1920×1080. La scheda è dotata di 1 o 2 GB di RAM GDDR5, con un data rate di 5000 MHz che garantiscono, unitamente ai due controller a 64 bit una banda passante di 80 GB/s e quasi 34 GTexel per secondo. L’assenza della modalità GPU Boost fa si che la velocità di clock sia fissa a 1058 MHz, con un valore di consumo assai interessante, sopratutto in ottica overclock: il TDP è infatti di soli 64W e grazie all’attacco ausiliario a 6 pin non sarà poi così difficile spingere la scheda fino a 1,2 GHz. Oltre al connettore PCIe interno, la scheda è dotata di due porte Dual-Link DVI e una mini HDMI, mentre è assente il supporto SLI.
NVIDIA GeForce GTX 650 è proposta ad un prezzo di lancio di 120€
Con le GeForce GTX 660 e 650 NVIDIA colma finalmente il gap con la controparte AMD nella fascia medio bassa del segmento consumer, quella meno esigente in termini di prestazione ma certamente più ampia in quanto a possibili unità vendute. Le due schede Kepler della casa di Santa Clara, grazie al nuovo processo produttivo a 28nm e alla migliore razionalizzazione della componentistica interna offrono prestazioni più che accettabili in senso assoluto e addirittura ottime per chi, e le statistiche Steam parlano chiaro, ancora è solito giocare con modelli quali 9800 GT e 9500 GT2, che, per quanto storici, è forse ora di pensionare.