NBA 2K12 è riuscito a migliorare ulteriormente il livello di realismo ai quali i videogiochi possono ambire. E’ infatti un prodotto bello da vedere, divertente da giocare, estremamente spettacolare, ma anche incredibilmente complesso, tanto che abbiamo provato a coinvolgere sulle pagine di Spaziogames.it Filippo “Teknofilo” Poselli, una delle voci più ascoltate e competenti che “bazzicano” il nostro forum, per parlare del gioco, di tutte le sue caratteristiche, ma anche delle Slide vero marchio di fabbrica della serie 2K, l’elemento in grado di modellare il gioco a vostra immagine e somiglianza.A lui la parola:
Una cosa è certa, 2KSports e Visual Concepts hanno alzato l’asticella della simulazione sportive sulle console nextgen. Dopo l’edizione passata tutti gli appassionati si chiedevano come la società californiana avrebbe potuto migliorare un gioco già di altissima fattura: le risposte ai tanti enigmi ora, a neanche un mese dall’uscita di NBA 2K12, le abbiamo di fronte ai nostri occhi e vengono naturali, spontanee, senza alcun dubbio questo gioco è riuscito nell’impresa di migliorarsi sotto ogni punto di vista.Gioco alla serie dal 2005 quando in copertina figurava in stile afro Ben Wallace, alcuni di voi mi conosceranno come teknofilo, spesso consultato per le slide che amo produrre per ogni capitolo della serie. Sotto al mio nick si cela un ragazzo di nome Filippo, nato a Genova nel lontano, e freddo, febbraio del 1982 e “costretto” dalla sua città priva di ogni tipo di ispirazione cestistica a recarsi anche oltre oceano per godersi live qualche sfida dei miei tanto amati Los Angeles Lakers.Per ovviare alle distanze provo a godermi questo sport su console e nulla meglio di NBA 2K è in grado di farlo.Veniamo al sodo, un accenno a grafica, sonoro e modalità di gioco. Dopodichè gameplay, consigli e slides.
EsteticaPartiamo dal cuore di questo sport: gli atleti, ben definiti e dettagliati. Stupisce fin da subito la quantità di singoli giocatori riprodotti fedelmente, con tanto di accessori, e tatuaggi ricreati a livello maniacale tanto da essere resi leggibili in fase di replay. Chi di noi segue sport è in grado di riconoscere immediatamente ogni singolo giocatore della lega, dai più famosi Kobe Bryant, Lebron James e Dirk Nowitzki, ai meno celebri Andray Blatche, Wesley Johnson o Tiago Splitter (non me ne vogliano) riprodotti in ogni minimo dettaglio, grafico e tecnico, con movimenti e tecniche di tiro assolutamente fedeli ai movimenti reali di ognuno di loro, specialmente per quel che riguarda le superstar. Altrettanto si può dire per le Arene, parquet riprodotti fedelmente, così come i jumbotron, il posizionamento delle panchine e dei vari settori sugli spalti che a inizio partita potranno risultare parzialmente vuoti per poi riempirsi man mano durante lo svolgimento della gara. Da non dimenticare l’innovativo sviluppo di video capaci di rendere il singolo evento ancor più televisivo con diverse intro al match, highlights a metà e fine gara e veri e propri stacchi pubblicitari che ci presenteranno i match clou della settimana. Inoltre costanti sovrimpressioni a video di ogni sorta di statistica riguardante team e singolo giocatore come da consuetudine made in usa.
Da non credere alle orecchiePartiamo dalla playlist che ci accompagna nei menù che è, come ogni anno, di assoluto livello con brani in completo stile Hip-Hop, Rap e R&B tipici del mondo del basket a stelle e strisce. Il sonoro delle arene è in grado di ricreare sui nostri teleschermi quell’atmosfera tipica degli sport americani con i classici jingle che accompagnano le azioni offensive e difensive dei team e con gli stacchetti musicali durante i timeout. Tutto ciò fa solo da contorno a quel che si propaga dagli spalti ,il coinvolgimento del pubblico infatti, molto ben strutturato, sarà in grado di variare a seconda dell’andamento e dell’importanza della gara in svolgimento, pacato in una scialba gara di regular season e passionale nelle gare di playoff. Altro aspetto positivo è costituito dalla telecronaca che ormai da anni rappresenta un altro punto forte della serie con un ampissima struttura di testo sviluppato in modo tale da far sembrare sempre differente il commento del match.
ModalitàIl gioco presenta quasi in toto le stesse modalità del capitolo precedente: l’associazione, il myplayer, la modalità “Grandi campioni NBA” che ci permetterà di provare a compiere le più straordinarie gesta di 15 campioni del passato e il “Crea una leggenda”, novità relativamente, in quanto molto si avvicina alla modalità myplayer. In questa modalità avremo la possibilità di impersonare un qualsiasi giocatore del palcoscenico NBA. Sarete voi padroni del vostro/suo destino. Si potrà optare di interpretare una stella già affermata come Dwayne Wade portandolo fino alla Hall of fame del basket o, per i più temerari, scegliere un giocatore poco affermato e giovane per provare a tramutarlo in una vera e propria stella. Cosa contraddistingue in sostanza questa modalità dal myplayer? Il fatto di scegliere un giocatore reale e modificarne il destino…destino invece che nella modalità myplayer andremo ad indirizzare fin dall’inizio, creandoci il nostro avatar in ogni dettaglio fisico, mentale e di look estetico. In base alle nostre abilità lo vedremo passare dall’opening game pre-draft ai diversi spogliatoi NBA dove dovremo sostenere una sorta di colloquio con diversi GM NBA interessati a noi, i quali, fatte le dovute valutazioni, saranno liberi o meno di sceglierci nel draft NBA 2011 presentato, per questa edizione, dalla fedele riproduzione di David Stern con tanto di audio, sarà un’emozione sentirgli pronunciare “with the seventeen pick the New York Knicks select, Demario Payne, from Ohio State University”. Qui inizierà la nostra carriera NBA che si svilupperà in relazione alle nostre prestazioni sul campo e ai nostri atteggiamenti fuori. La modalità più completa risulta essere “L’associazione” , dove dovremo saper gestire una franchigia NBA in ogni suo aspetto, dalla gestione del salary cap ai quintetti da far scendere in campo, ai minutaggi, agli scambi di mercato, questi resi ancor più veritieri da una IA gestionale della cpu assai più rigida e attenta alle nostre richieste di trade talvolta sproporzionate. Ultima novità è rappresentata dal training camp, molto utile per i meno esperti della serie, una vera e propria scuola che ci insegnerà ad apprendere tutti i movimenti realizzabili con il nostro giocatore, dalle tecniche di tiro, ai movimenti in post e ad ogni aspetto difensivo.
Accenni di GameplayPartiamo da quel che rappresenta una delle innovazioni più di rilievo, il total shot stick control che ci permette di governare a 360° con una fluidità fuori dal comune il nostro giocatore. Questo permette di legare i movimenti del corpo (stick sinistro) con il tiro (stick destro) lasciandoli comunque indipendenti. Sarà pertanto possibile eseguire ogni movimento che un cestista possa concepire, tiro in corsa , arcobaleno, fadeaway, step back, schiacciata, layup, virata e tiro ed una gamma di movimenti in post degna del miglior Hakeem Olajuwon. Ma la novità di tutto ciò sta principalmente nella grande capacità dei programmatori di abbinare queste movenze con una fisica precisa e credibile: ogni dinamica di tiro infatti potrà essere condizionata da molteplici fattori, come per esempio il contatto tra tiratore e difensore. Ogni tipo di contatto risulterà ai nostri occhi estremamente veritiero e proporzionato alla stazza e alla potenza degli atleti presi in causa. Avremo le medesime sensazioni di quel che avviene su un parquet NBA.Altra miglioria è stata apportata ai playbook delle varie franchige che ora vantano un numero di schemi eseguibili manualmente o in automatico davvero ampio. Inoltre sarà possibile, per ogni singolo giocatore, chiamare uno schema a lui dedicato semplicemente andando a selezionare il pulsante corrispondente al ruolo da lui occupato, dai 4 schemi individuali per i giocatori di livello “base” alle 4 pagine di schemi per le superstar.Grande passo avanti è stato fatto per quel che riguarda la fluidità dei movimenti che, se pur già di ottima fattura, nel capitolo 2K11 risultavano talvolta troppo macchinosi, ora invece saremo padroni -o quasi- dei nostri campioni…anche se credo si possa ancora migliorare.Passiamo alla difesa, più complessa e rinnovata rispetto ai capitoli precedenti. Non sarà più possibile agganciare i movimenti dell’attaccante da noi marcato semplicemente premendo il tasto LT; pertanto starà quasi ed esclusivamente nelle nostre capacità videoludiche impedire all’avversario di penetrare a canestro o di portare a termine schemi d’attacco. A rimbalzo è stata accentuata notevolmente la fisica dei singoli giocatori, pertanto, come menzionato precedentemente, i contatti tra di essi dipenderanno molto dalla propria struttura, stazza e “cattiveria” agonistica: sarà molto impegnativo, una rarità, riuscire a strappare un rimbalzo a giocatori come Dwight Howard andando a rimbalzo con il Caron Butler del caso, ma lo sarà altrettanto con giocatori talvolta soft come Pau Gasol. Dovremmo essere abili a eseguire taglia fuori o a rubare il tempo all’avversario. In questo capitolo sembra che nulla è stato lasciato al caso.Notevolmente migliorato anche il ball handling, ossia la capacità dei vari giocatori di gestire i palloni, reso più veritiero. Assisteremo spesso a banali palle perse per malinteso o mal gestite che causeranno (finalmente) contropiedi e discese in campo aperto.La fisica della palla è stata ulteriormente migliorata, cambi di traiettoria e rimbalzo causati da deflection e rimbalzi sul ferro più dinamici e credibili.Infine la IA della CPU, che contraddistingue la serie, resta sempre di livello assai elevato, una delle migliori per quanto riguarda le simulazioni sportive.
Unica nota di demerito che mi sento di poter fare, ma non saprei nemmeno se definirla tale, è la complessità del gameplay, che a causa -è anche un pregio- dell’estrema varietà di movimenti, finte e isomotion rende il gioco parecchio intricato per i meno esperti e ai neofiti della serie.Cercherò pertanto di consigliarvi come eseguire al meglio movimenti chiave in fase offensiva e posizioni e accorgimenti da apportare in fase difensiva.Offensivamente un aspetto sicuramente da non sottovalutare è l’intero comparto di movimenti detti isomotion. Tenendo infatti premuto il left trigger LT avremo la possibilità di effettuare una serie innumerevole di movimenti in grado di liberarci, spesso, la via del canestro.Senza complicarsi troppo la vita ritengo che i più importanti siano senza dubbio il crossover con il quale potremo sbilanciare l’avversario, eseguibile spostando lo stick sinistro in direzione opposta alla mano con cui stiamo palleggiando, ovviamente mantenendo premuto LT. L’esitazione dentro fuori in grado di creare separazione tra noi e il difensore, che andremo ad eseguire muovendoci in direzione del canestro spostando lo stick sinistro lontano da canestro (sempre con LT premuto). Infine il palleggio dietro la schiena che potrà, se eseguito nel momento opportuno, creare sia separazione che sbilanciare l’avversario, eseguibile a LT premuto compiendo un rapido semicerchio con lo stick sinistro dalla mano di palleggio all’altra in direzione opposta alla nostra corsa.Altra fase fondamentale del nostro attacco sarà il pick’n’roll o pick’n’pop. Premendo per qualche secondo il tasto RB infatti, uno dei nostri lunghi effettuerà un blocco, grazie al quale, se saremo abili, riusciremo a liberarci per qualche secondo del nostro marcatore penetrando o tirando con spazio. In alternativa potremo optare per passare nuovamente palla al nostro lungo bloccante che valuterà se tagliare a canestro dopo il blocco o se sfruttare lo spazio creatosi per un tiro piazzato.Veniamo ora ai movimenti in post, che per questa edizione ritengo siano stati notevolmente semplificati, consentendoci, semplicemente premendo il tasto Y, di metterci spalle a canestro sia con un lungo in post basso sia con altri giocatori in ogni punto del campo. Una delle opzioni migliori ponendoci in post con una guardia o un’ala piccola sarà quella di chiamare l’isolamento e, premendo Y metterci spalle a canestro. Il nostro marcatore si metterà dinnanzi a noi opponendo il petto alla nostra schiena e qui entra in gioco in fattore chiave di questo NBA 2K12. Premendo RT in posizione di post e direzionando il nostro movimento verso il canestro, il nostro giocatore cercherà di creare spazio tra se e il difensore dando leggere spallate al marcatore. Sfruttando lo spazio avremo davanti 3 opzioni principali:
1) premendo Y daremo nuovamente viso a canestro e se si sarà creato spazio optare per il tiro.2)spalle a canestro direzionare lo stick verso la linea di fondo e ruotare attorno al difensore passando per l’esterno dribblandolo.3) spalle a canestro direzionare lo stick verso l’area e ruotare così attorno al difensore passando per l’interno dribblandolo.
Sempre in post alto, consigliato se effettuato con giocatori abili nel tiro dalla media distanza, potremo effettuare delle finte spalle a canestro semplicemente sfiorando lo stick destro nella direzione in cui vorremo effettuare la finta per poi spostarlo rapidamente in direzione opposta per effettuare un tiro a canestro ruotando in direzione opposta alla finta.In post basso invece, utilizzando i lunghi più propensi al tiro dalla breve distanza sarà più importante cercare di avvicinarsi a canestro il più possibile utilizzando RT, stando attenti a non eccedere e cadere quindi in un fallo di sfondamento. Una volta raggiunta la posizione desiderata direzioniamo lo stick destro nella direzione in cui vorremo ruotare e il nostro giocatore effettuerà un gancio o un tiro in sospensione. Anche qui come sopra descritto potremo sfruttare i 3 movimenti in rotazione e le varie finte.Passiamo alla fase difensiva. Qui ritengo che la miglior tecnica sia una, la concentrazione. Sarà infatti indispensabile muoversi chiudendo ogni possibile spazio di inserimento all’attaccante. Tenendo premuto LT in fase difensiva intensificheremo la nostra difesa e direzionando lo stick di movimento verso l’attaccante ci porteremo a stretto contatto con lui costringendolo ad una perdita di preziosi secondi e talvolta obbligandolo ad interrompere il palleggio. Altro aspetto chiave è il saper scegliere il tempo per catturare un importante rimbalzo. Non appena il pallone si staccherà dalle mani dell’attaccante per il tiro prendiamo il comando del lungo sotto canestro. Dovremo essere subito attenti a posizionarci in modo da tagliar fuori il rimbalzista avversario, il miglior modo per riuscirci è metterci, semplicemente spostandoci, con la leva di movimento, sulla traiettoria di movimento dell’attaccante avversario, dopodiché tenere premuto il tasto B per eseguire il taglia fuori. A quel punto scegliere bene il tempo per saltare a rimbalzo premendo il tasto Y.Altrettanto importante è l’essere abili a evitare i blocchi dell’avversario essendo molto rapidi muovendosi alle spalle del bloccante senza lasciare sufficiente tempo al loro palleggiatore per poter tirare con spazio.
Più si è, meglio è…forseLa sezione online di NBA 2K12 presenta diversi problemi. Da sempre ormai la serie 2K ha accusato problemi di svariato tipo relativi al multiplayer Live. Purtroppo va segnalato come in questa versione i passi siano stati fatti…ma mi duole dirlo, indietro. Capita infatti molto spesso che la connessione cada durante le partite, specialmente se ci avventuriamo in incontri con ragazzi oltreoceano. Ad aggravare la situazione, pesa un forte problema di lag durante le poche partite che si riescono a portare a termine, anche con nostri compaesani, il chè risulta essere del tutto inaccettabile soprattutto per un gioco in multiplayer di genere sportivo, ancor più se si tratta di basket, uno sport che spesso si decide sul singolo possesso. Waiting for a patch.
SlidesQuesta è una sezione a me particolarmente cara. Le slides, da noi meglio conosciute come indicatori di gioco, hanno costituito dagli albori della serie, una delle innovazioni principali introdotte dalla casa californiana. Rappresentano una innumerevole quantità di opzioni regolabili in grado di direzionare il gioco verso lo stile a noi più gradito, dalla simulazione pura ad uno stile arcade amato da molti ma dal quale tendo ad allontanarmi il più possibile. Potremo andare a modificare aspetti nella fase di attacco e di difesa, le varie tendenze a commettere ogni tipologia di fallo e ad incidere sugli attributi e sulle tendenze espresse in campo da ogni squadra. Così facendo, per gusto personale, si potranno ridurre la quantità di schiacciate tentate dalla CPU e le diverse opzioni offensive riducendo una forse eccessiva tendenza ad attaccare il canestro piuttosto che il prediligere un tiro piazzato dalla media distanza. Si potrà variare l’abilità difensiva del nostro avversario artificiale, la capacità o il tempismo di catturare rimbalzi e modificare l’abilità nel gestire la palla e ad effettuare passaggi forse di default leggermente troppo precisi.In sunto un di più che ci permette di migliorare a nostro gusto un gioco già di per se davvero ben strutturato rendendolo ancor più simulativo di quanto già non sia.Sarà pertanto nostro interesse, e lato affascinante sul quale lavorare, andare a variare un’enormità di valori grazie ai quali come detto il gioco subirà.Ormai sono anni che lavoro sull’impostazione di questi settaggi e credo proprio di essere arrivato ad uno studio maniacale della cosa, una vera e propria passione che continuerò a portare avanti. Per arrivare ad una calibrazione corretta dei valori (ribadisco, io cerco settaggi per un realismo assoluto) effettuo partite di esibizione con durata di 12 minuti a quarto e intere stagioni simulate per vedere anche il comportamento della CPU dopo la variazione dei diversi valori. Come funziona: è un po’ come tornare a scuola, è tutta una questione di proporzioni, vi faccio un esempio. In origine la tendenza della CPU mi sembrava portasse la CPU stessa a cercare troppe volte la via della schiacciata durante una partita. Il valore del “tenta schiacciate” era impostato a 50 e con questo valore la CPU effettuava all’incirca 14 schiacciate ad incontro (numero troppo elevato per i miei gusti) per cui come capire che valore attribuire a “tenta schiacciate” per far si che le schiacciate della CPU mediamente si abbassassero a 6 ad incontro? Semplice, 50:14=X:6 il risultato è che X=21 per cui per ridurre il numero di schiacciate a 6 imposterò come valore 21 e così via per tutti gli altri aspetti del gioco. Ovviamente sto parlando di tendenze, non a valori certi, per cui variando i valori si tenderà a fare in modo che le squadre della CPU tendano di meno a tentare le schiacciate, come a tirare da 3 punti o a giocare sulle traiettorie di passaggio ma molto dipenderà anche dalla nostra difesa e ai tipi di passaggi che tenteremo durante un incontro. Può sembrare un lavoraccio lo so, all’inizio quasi non ci si gusta il gioco, ma alla fine i risultati sono più che soddisfacenti.
Non me ne vogliate, colgo l’occasione per ringraziarvi e pubblicizzare le mie slide personali, le TEKNOFILO 4.0, che grazie a molti di voi da anni raggiungono un numeroso numero di download e di inserimento manuale via web tanto da consentirmi di entrare in contatto diretto con Ronnie2K amministratore della 2KSports.
Articolo a cura di Filippo “teknofilo” Poselli
NBA 2K12 rappresenta la simulazione sportiva su console nextgen per eccellenza. La realizzazione e lo sviluppo costante di ogni aspetto hanno permesso a questo gioco di raggiungere livelli ogni anno maggiori. La cura maniacale dell’aspetto grafico di ogni singolo giocatore anche meno celebre e di ogni dettaglio dei palazzetti fanno si che anche da questo punto di vista possa ampiamente salire sul podio, se non addirittura sul gradino più alto. Il gameplay con questa edizione ha quasi raggiunto la perfezione e il sonoro manca solo di qualche piccolo dettaglio come la voce personalizzata dello speaker in ogni singola arena, ma non so nemmeno quanto possa essere realizzabile per via delle trade che si vanno delineando durante la stagione. Resta la pecca della modalità multiplayer online che purtroppo per molti costituisce un punto chiave dei videogiochi e non può che abbassarne il giudizio finale.