Ultimamente siamo delle zampogne ripiene di desiderio. Ok, se ci state immaginando vestiti con una maglietta della salute e con la lingua di fuori alla Alvaro Vitali, eliminate subito quest’immagine dalla vostra mente (per il bene vostro e della galassia intera). Al momento la nostra libidine è tutta dedicata ai videogiochi futuri, visto che l’industria promette meraviglie nei prossimi anni tra Next Gen appena arrivata nelle case, nuove forme di finanziamento dei progetti, e aumento esponenziale degli sviluppatori indipendenti. Proprio a questi ultimi dedichiamo l’articolo odierno, una lista dei progetti indie che più ci stuzzicano.
Non vi curate del Pregianza “a scomparsa” nel video, concentratevi sui titoli. Perché, come diciamo spesso, gli indipendenti rappresentano oggi la nuova linfa vitale dei videogiochi, e molti dei loro progetti potrebbero risultare dei capolavori indimenticabili.
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Hyper Light Drifter
Il primo gioco della lista è un progetto molto umile, inizialmente apparso su Kickstarter con una richiesta sotto i 30 mila dollari. Ne ha ottenuti oltre 600 mila. Come? Semplice, è un titolo ispirato agli Zelda, ma con un livello di difficoltà tarato verso l’alto, elementi gdr, ambientazione mista tra fantasy e sci-fi, musica di Disasterpeace (per chi non lo conosce, ascoltatevi la soundtrack di Fez) e gameplay creato in collaborazione con lo sviluppatore di Samurai Gunn. Ora non potete non aver capito il perché di tanti backers. Con i finanziamenti ottenuti il team si è ampliato, e Hyper Light Drifter si prospetta davvero un giocone. Speriamo bene.
Star Citizen
Forse il progetto più autofinanziato dell’universo, Star Citizen ha ottenuto oltre 30 milioni di dollari. Una cifra spaventosa per quello che, stando a Chris Roberts, dovrebbe divenire l’indie più titanico e tecnicamente avanzato mai creato. Un gioco galattico, praticamente una versione estesa a dismisura dei Wing Commander, ma con tanto di commercio spaziale e una struttura molto legata alla connettività tra giocatori. Riusciranno i nostri eroi a creare il gioco definitivo o Roberts se la filerà coi soldi? Si vedrà.
Pillars of Eternity
Tra le file degli Obsidian ci sono alcuni degli sviluppatori dei migliori gdr della storia. Non stupisce dunque che la loro promessa di un ritorno al passato, Project Eternity, sia stata finanziata quasi all’istante. Ora il gioco si chiama Pillars of Eternity, inizia a svelarsi ai backers, e ricorda moltissimo classici come i Baldur’s Gate. Lo vogliamo di brutto, anche perché stavolta la casa non ha scusanti e ha tutto il tempo per ripulire il titolo da bug e magagne.
Incognita
I Klei Entertainment ci hanno stupito innumerevoli volte. Questi ragazzi dimostrano ad ogni santa release di potersi buttare su praticamente ogni genere con una certa maestria. Hack ‘n’ slash a scorrimento, stealth games, survival… nulla gli è precluso. Quindi se hanno deciso di creare uno spy game di nome Incognita, con elementi stealth mescolati a meccaniche che ricordano la serie X-Com, ci aspettiamo bellissime cose.
No Man’s Sky
I VGX sono stati mesti quest’anno, ma non del tutto. L’unico spiraglio di luce? Gli Hello Games, che sono passati da un titolo divertente ma limitato come Joe Danger a un intero universo procedurale completamente navigabile. No Man’s Sky sarà, stando ai suoi creatori, un’opera completamente libera e incentrata sull’esplorazione galattica, con tanto di pianeti dotati di ecosistemi “vivi” da analizzare. Dopo aver visto la luce negli occhi degli Hello Games e il primo trailer, noi crediamo che questo team possa realmente riuscire nella creazione di un progetto così ambizioso. E voi?
Massive Chalice
Con il dietrofront di Broken Age Tim Schafer ci ha deluso molto. I finanziamenti ottenuti superavano di molto le richieste, ma non sono bastati, e il titolo arriverà diviso in due parti. Brad Muir, invece, non ci ha deluso per niente, promettendo un gioco ispirato ai Final Fantasy Tactics, ma con elementi Roguelike, nel quale si interpreta un re immortale impegnato a creare un’armata di poderosi eroi. Il progetto avanza spedito, il traguardo dei finanziamenti è stato raggiunto, e le menti all’opera sembrano preparate e attivissime. Forza Double Fine, riguadagnatevi la nostra fiducia.
Below
Chiunque abbia giocato a Superbrothers Sword & Sworcery sa che i Capybara hanno talento a palate. Ora hanno in ballo questo titolo annunciato durante la presentazione di Xbox One, Below, un’avventura dove la morte è permanente e si interpreta un guerriero impegnato nell’esplorazione di un’isola misteriosa. Siamo davvero curiosi di saperne di più.
Transistor
Bastion è un gioco bellissimo, con una gran narrativa, stile da vendere e un ottimo gameplay. Transistor, il nuovo progetto di Supergiant Games, sembra voler superare l’opera prima della casa, con un’ambientazione fantascientifica e un gameplay profondamente modificato, che ruota attorno alle abilità della spada della protagonista e a mappe variabili. Riuscirà nell’impresa? Non lo sappiamo, ma chi siamo noi per dubitare?
The Witness
Jonathan Blow è un tipo un po’ particolare e introverso, non c’è dubbio, però è anche un geniaccio, e uno dei pochi sviluppatori dotati delle capacità per innovare realmente un genere. Ora ci sta provando con i puzzle, e vuole farlo con un titolo inizialmente previsto per Playstation 4, che sembra vada obbligatoriamente giocato per essere capito. Beh, noi vogliamo giocarlo, questo è certo.
Torment: Tides of Numenera
Qui passo alla prima persona, perché per il sottoscritto Torment è una specie di icona sacra. Rappresenta, per me e molti altri, uno dei punti più alti mai toccati dai gdr, quindi immaginate la mia sorpresa quando ho sentito degli sviluppatori affermare di poter creare un seguito degno di tale predecessore. I finanziamenti su Kickstarter sono arrivati, anche in virtù degli apprezzamenti al team di Avellone in persona (lead designer proprio di Torment), ma io non sono ancora convinto e ho molta paura. Però lo aspetto comunque, machete in mano. Vediamo se devo affilare la lama.
The Banner Saga
Creato da alcuni sviluppatori ex-Bioware, ecco un altro gioco che si ispira non poco al sistema di Final Fantasy Tactics, ma con una interessante serie di modifiche. Un gioco story driven, con un’ambientazione fantasy dark e una grafica 2D disegnata che ricorda un film Disney, The Banner Saga sembra avere un notevole potenziale. Sta solo agli Stoic sfruttarlo appieno.
Planetary Annihilation
Da un po’ non spunta un RTS degno nei negozi, al di fuori delle opere Blizzard. Forse è per questo che Planetary Annihilation, degli Uber, ha ottenuto milioni di dollari poco dopo aver lanciato la sua campagna Kickstarter. Parliamo pur sempre di un ritorno alla strategia in tempo reale, ma su scala planetaria, grazie a un sistema estremamente flessibile e capace di supportare tanto partite veloci quanto epiche sfide galattiche da ore e ore. Forse sarà il ritorno in grande stile del genere, o forse l’ennesimo chiodo nella bara, noi optiamo per la prima possibilità.