Monster Hunter World arriverà su Playstation 4, Xbox One e PC il prossimo 26 gennaio, in questi giorni però abbiamo potuto assaggiarne una piccola porzione grazie all’open beta, utile a far conoscere il brand a un drappello di giocatori che prima di questo momento non conoscevano per nulla il franchise ma, affascinati dalla campagna promozionale, dalle anteprima e dal mood del gioco, hanno deciso di scoprirlo per la prima volta in assoluto. Chi scrive appartiene proprio a questa categoria e, dopo diverse ore di gioco, abbiamo deciso di provare a raccontare com’è stato l’approccio a questo mondo di gioco affascinante e davvero ricco di sorprese.
Dopo essere arrivati nel menù, procediamo spediti verso la creazione dell’avatar: una piccolissima scelta di opzioni (molte di più nella versione finale) ci farà decide l’aspetto del nostro cacciatore, partendo dal sesso fino alla definizione dei tratti somatici. Successivamente, tocca al companion, un dolcissimo gattino che, come ci viene indicato, ci darà un’utilissima mano nelle fasi di battaglia e caccia. Si passa poi immediatamente al sodo: decidere quale missione di caccia affrontare, scegliendo fra tre opzioni che rappresentano poi diversi gradi di difficoltà, dalla più semplice alla più complicata. Il consiglio è quello di procedere per gradi, svolgendo prima in solitaria tutti e tre gli incarichi per poi buttarsi nel multigiocatore (crea squadre di quattro cacciatori) con cui condividere l’esperienza; fare pratica con il gameplay di Monster Hunter è fondamentale, ne parleremo in seguito. Quello che colpisce l’occhio sin dall’inizio è la possibilità di creare un set di equipaggiamento specifico per ogni missione, che si divide in armi, abiti, amuleti (danni bonus particolari a danni, salute ecc) e mantelli, che forniscono preziose abilità quali invisibilità temporanea, possibilità di gestione dell’aggro dei mostri e così via. Perdere qualche minuto (anche mezz’ora, se volete) a capire immediatamente qual è l’anima di Monster Hunter World può rivelarsi un’attività molto preziosa. Passate quindi in rassegna tutte le armi, cercando di capire le diverse caratteristiche e compatibilità con il vostro stile di gioco, per poi passare alle armature: alcune prediligono la difesa dai danni elementali, altre la protezione dai danni fisici, altre ancora incrementano il danno massimo del nostro personaggio. Insomma, l’avete capito, Monster Hunter è un gioco che per essere compreso va studiato a fondo: se quello proposto nella beta vi manda un po’ in confusione, meglio dedicarci qualche attimo in più, perché la versione finale del gioco conterrà la dinamica madre del titolo, ovvero il crafting, che vi servirà per creare e potenziare la vostra dotazione ottenendo i materiali che vi servono uccidendo i mostri oppure estraendo minerali o risorse di vario genere dal mondo di gioco. Una volta che avete sperimentato, studiato e vi sentite pronti, lanciatevi nella prima caccia.
Cacciatori non si nasce, si diventa
Non appena arrivati nel mondo di Monster Hunter World rimarrete a bocca aperta: l’ecosistema del titolo Capcom è un tripudio di colori, flora e fauna unica nel suo genere. Una mappa caratterizzata da un ambiente dinamico e incredibilmente vivo e, addirittura, autonomo. La sensazione, camminando nei rigogliosi e fertili è paesaggi, è quella di vivere in un universo digitale mosso da coscienza propria; una catena alimentare ricreata in modo sopraffino, che vi stupirà più e più volte. Le bestie agiscono secondo una coscienza propria, che le porta a interagire fra di loro quasi continuamente: il più grande mangia il più piccolo, il più feroce sottomette il più debole, e così via. Ricordarsi i nomi dei mostri ai quali daremo la caccia non sarà facile, ci vorrà un po’ di pratica e abitudine, per fortuna il sistema “d’indagine” corre in nostro aiuto e dopo aver trovato un buon numero di impronte ecco che le lucciole ci indirizzano verso la tana del mostro che dovremmo affettare. Nel momento in cui lo troviamo e iniziamo lo scontro, scopriamo quella che forse è la feature più difficile da metabolizzare nel primo periodo: il combat system. Monster Hunter World infatti propone diverse armi da utilizzare (attenzione: l’equipaggiamento non potrà essere cambiato una volta iniziata la missione) e ognuna di esse ha più moveset, che dovrete necessariamente conoscere quasi a menadito per poter sfruttare al massimo il gameplay. Ci sono poi la parata e la schivata, elementi da gestire con estrema attenzione se non vogliamo esser divorati dai mostri che, dopo aver subito qualche colpo, andranno su tutte le furie e vorranno cibarsi delle nostre carni. Le prime cacce potranno sembrarvi confusionarie e costituite da un combattimento poco gestibile (anche colpa di una telecamera un po’ “rigida”), ma che in realtà nasconda un’anima dannatamente divertente e, soprattutto, impegnativa e stimolante. La beta di Monster Hunter World offre volontariamente un primo approccio, se vogliamo, dozzinale al gioco, che esclude features importanti del gioco finale, rendendo così la build leggermente più accessibile ai neofiti ma comunque non istantaneamente “maneggiabile”. Affrontate le missioni più di una volta, sia in singolo che in coop, in modo tale da entrare in confidenza con le dinamiche di gioco; anche in quel momento però avrete la sensazione di aver scolpito solo la superficie di una produzione che ha molto da offrire e che vi lascerà desiderosi di averne ancora, e ancora.
La beta di Monster Hunter World vuole essere un entry point per tutti i giocatori che non conoscevano il brand ma che erano molto curiosi di giocarci per la prima volta. Il risultato potrebbe essere un po’ traumatico, nel senso che le cose da fare e da capire sono molte, ma una volta studiate tutto sarà più semplice. Tenete presente che la versione finale avrà molti elementi in più: se il gioco vi ha colpito e convinto, perdete ancora qualche ora nella beta per entrarci in confidenza più possibile. La vera caccia apre il 26 gennaio, fatevi trovare pronti!