Nell’appuntamento degli Spaziogames Awards 2017 dichiareremo giorno dopo giorno i migliori giochi dell’anno per ciascuna delle categorie proposte, per arrivare all’ultimo giorno dell’anno o nei pressi di esso con in mano il vincitore del premio di Miglior Gioco dell’Anno di questa edizione.
Le regole prevedono la votazione da parte dell’intera redazione di Spaziogames.it, nessuno escluso, ed è stato possibile esprimere due preferenze per categoria, in modo tale da riuscire ad avere più probabilità di definire il podio ed evitare ex aequo. Il calendario verrà definito in base alle esigenze di registrazione dei video, ma quello che è sicuro è che ogni giorno a partire da oggi uscirà almeno un video, ma potrebbe capitare che diventino addirittura due.Rimanete sintonizzati, e che vinca il migliore!
Clicca sul link per scoprire i vincitori di ciascuna categoria.
Nier Automata
“Yoko Taro ha fatto dell’imprecisione tecnica un marchio di fabbrica che è stato confermato in Nier: Automata: non per questo però il suo titolo non va premiato per tutto ciò che è riuscito a offrirci nelle sue circa trenta ore di gioco, per un totale di tre run. Se la prima ci ha tenuti impegnati per circa 15 ore, le altre sono volate, grazie al mantenimento dei progressi ottenuti, ma tutte ci hanno incredibilmente colpito per le scelte narrative e per la capacità di sorprenderci in ogni momento, persino alla terza run. Perché, ricordiamo, ognuna di esse viene affrontata in maniera diversa e con scene inedite. Un’idea narrativa da premiare, così come l’intero stile del gioco, unico e impreziosito dal gameplay di Platinum Games, una certezza nei giochi action. Nier: Automata resta un lavoro ottimo, infastidito esclusivamente dalla resa grafica non ottimale, che scende a troppi compromessi e dal suo nascondersi dietro il genere, che non sarà mai aperto a una platea così vasta da assicurare a Yoko Taro l’ingresso nell’Olimpo. Sul Monte, però, ce lo portiamo noi, più che volentieri.”
Horizon Zero Dawn
“Una volta giunti alla fine e aver scoperto ogni più recondito segreto di Horizon, vi accorgerete all’istante di quanto vi mancherà e quanto vogliate ancora sospendere il vostro tempo all’interno di questo mondo affascinante e unico. Sebbene si potesse fare qualcosa in più per quanto riguarda la narrazione, il peso delle scelte, degli elementi non proprio originali e alcune mancanze che probabilmente sottolineano una comprensibile prudenza, Guerrilla ha fatto davvero centro, aprendo un nuovo ciclo per la propria carriera e presentando al pubblico un’IP di grande valore e con enormi potenzialità per il futuro.”
Final Fantasy XIV: Stormblood
“Stormblood ripropone di base la stessa struttura dei contenuti già proposti in Heavensward, ma questa volta lo fa con più crisma e cura nei dettagli. Una storia eccezionale, due nuovi job richiestissimi e potentissimi, una rivisitazione totale di tutte le classi e un raid dalle incredibili potenzialità sono tutti elementi che dovrebbero invogliare chiunque a tornare a giocare nel caso avesse mollato la presa dopo la precedente espansione. Altre novità e bilanciamenti sono in arrivo con le prossime minipatch, ma non dimentichiamoci le classiche megapatch trimestrali a cui Square-Enix ci ha abituati in questi anni. Ora più che mai è tempo di entrare a far parte della gloriosa community di Final Fantasy XIV, soprattutto chi in questi anni ha ostentato e non si è ancora lasciato tentare. Non avrete di che pentirvene. “
Persona 5
” Persona 5 è un titolo che dalla sua ha tantissimi pregi, ma ci sono due aspetti che gli impediscono di entrare nell’Olimpo dei videogiochi: in primis la sua incredibile lentezza nell’avviarsi, perché dopo venti ore di gioco avrete ancora dei tutorial da apprendere e delle meccaniche da comprendere. Così come il primo combattimento arriverà dopo circa sei ore di dialoghi. Un aspetto disarmante, che, come già spiegavamo, può scoraggiare gran parte dei videogiocatori che potrebbero affezionarsi al battle system lasciandosi completamente rapire, ma annoiarsi dopo l’ennesimo sproloquio à la giapponese. Allo stesso modo stavolta – è opportuno dirlo – la lingua può rappresentare un grande valico per il pubblico italiano. Non sono solito fare certe sottolineature, perché la lingua inglese non può essere più un problema, ma stavolta i dialoghi sono tanti, la storia è gargantuesca, le persone che parlano sono un’immensità: perderseli è un peccato, ma comprenderli non sarà alla portata di tutti.”
What Remains of Edith Finch
“La messa in scena, la scelta delle voci e quella della visuale in prima persona, gli argomenti trattati, i tempi della narrazione concorrono tutti a rendere What remains of Edith Finch un racconto straordinario, un viaggio triste, breve ma quantomai significativo, nella natura umana, nella sua fragilità e nei legami che essa intrattiene con l’universo.Il registro narrativo passa continuamente dal particolare all’universale con una naturalezza incredibile, e, nel raccontarci delle sventure della famiglia Finch, ci dice tanto anche di noi stessi, annegandoci in un mare di emozioni contrastanti, che virano alla mestizia senza mai indugiarvi troppo.In uno dei passaggi più significativi del titolo, Edith si chiede: “What kind of family finishes building a cemetery before starting the house?”Se volete scoprirlo, e non vi spaventa porvi domande alle quali non sapete rispondere, correte a scaricare questo titolo e gustatevelo. “
Per scoprire il vincitore guardate il video in cima all’articolo.
L’ottavo appuntamento degli Spaziogames Awards 2017 per eleggere i migliori giochi dell’anno si conclude qui. Vi rimandiamo ai commenti per esprimere eventuali preferenze, obiezioni, incomprensioni o chiarificazioni.
Ci vediamo domani con il prossimo appuntamento di questa Road to Game of the Year dedicato una nuova categoria. Non mancate e rimanete sintonizzati sulle pagine di Spaziogames.it