Microsoft: il futuro è nel gaming

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a cura di LoreSka

È contemporaneamente un mea culpa e una marcia indietro quella di Phil Spencer alla GDC 2015. Perché, a quindici anni di distanza dal quel giorno in cui Microsoft annunciò la sua Xbox proprio qui a San Francisco, le cose sono cambiate. Il mercato del gaming è cresciuto, e quello del gaming PC ha assunto dimensioni sempre più importanti. Ma non solo: sono comparsi gli smartphone, le smart TV e si è iniziato a parlare di gamification. Il videogioco non è più un gingillo per pochi nerd chiusi in una stanza buia, ma uno strumento di comunicazione di massa utilizzato da centinaia di milioni di persone nel mondo.
Il punto è che Spencer, come detto, ha dovuto mettersi una mano sul petto e ammettere: abbiamo sbagliato. Perché ai tempi in cui i videogiochi erano solo l’ombra di quello che sono oggi, Windows era la piattaforma su cui si giocava e l’attenzione da parte di Microsoft sull’argomento gaming PC era davvero massima. Poi arrivarono Xbox e Xbox 360, e la divisione gaming di Microsoft si concentrò su di essa, lasciando in disparte (fino a ucciderlo) il progetto Games for Windows. Così, dopo questi fatidici quindici anni, Spencer ha ammesso davanti al pubblico della GDC 2015 che i videogiochi sono importanti per Microsoft, e sono una parte fondamentale del successo delle proprie piattaforme. Così, con Windows 10 all’orizzonte, Microsoft è determinata a non compiere gli errori nel passato e a fornire a tutti una piattaforma capace di offrire un’esperienza versatile e soddisfacente. E, a quanto è emerso dal keynote di Spencer, le idee per portare a compimento tutto questo sono tanto semplici quanto condivisibili.
Una Windows per ghermirli
Non è una novità il fatto che Xbox One supporterà presto il sistema operativo Windows 10: la compatibilità tra il nuovo OS e la console è stata annunciata qualche mese fa, e in generale si sa che nel giro di qualche mese la dashbord della console di Microsoft non sarà altro che una versione gaming-oriented del sistema operativo.
Al fine di rendere la piattaforma il più versatile possibile, Microsoft ha scelto di partire da una profonda integrazione tra tutti i dispositivi che montano Windows 10, con particolare attenzione alla compatibilità tra PC e Xbox One. Tutto parte dal nuovo store, che rinascerà dalle ceneri di Windows Store 8, definito “poco profittevole” da Spencer. Il nuovo store sarà una piattaforma integrata che consentirà, ad esempio, di acquistare un gioco su Windows e di giocarlo su Xbox One. Fino a qui, nulla di nuovo o particolarmente interessante, se non fosse che molti di questi titoli supporteranno funzionalità di tipo cross-buy e cross-play. Freniamo subito gli entusiasmi: non crediamo che le grandi compagnie di terze parti saranno disposte a offrire questo tipo di funzionalità gratuitamente, e in generale troviamo abbastanza improbabile un futuro prossimo in cui, acquistando una copia del gioco, si possa giocare indistintamente sul proprio PC o sulla propria console. Ciononostante, Microsoft ha posto le basi tecniche per un cambiamento che, naturalmente, non ha solo a che vedere con la presenza di un unico store ma anche e soprattutto con la tecnologia di Windows 10 stesso. Chi sviluppa un gioco per Windows 10 attraverso i software development kit resi disponibili da Microsoft, infatti, potrà facilmente scalare e adattare il proprio gioco alle diverse piattaforme (PC, Xbox One, Windows Phone, HoloLens), con uno sforzo minimo. Spencer ha affermato che nei test effettuati “la conversione di un gioco Xbox One basato su Windows 10 a PC ha richiesto appena un giorno di lavoro”: in questo modo i costi di adattamento dovrebbero ridursi ai minimi termini, rendendo quantomeno possibile il cross-play senza troppi sforzi da parte degli sviluppatori. Al momento è presto per fare un elenco di titoli che seguiranno questa filosofia, ma i ragazzi del flipper di successo Pinball FX hanno già annunciato che, in seguito all’acquisto di un tavolo flipper su Windows 10, si potrà giocare con esso su PC, su Xbox One, Windows Phone senza costi aggiuntivi. Non ci resta che augurarci che un numero crescente di sviluppatori segua questo esempio.
DirectX 12 alla riscossa
Lo scorso anno, sempre alla GDC, Microsoft annunciò le DirectX 12 annunciando miglioramenti in termini di performance davvero notevoli, senza però fornire i dettagli. Oggi questi dettagli sono finalmente arrivati: le DirectX 12, a parità di altre condizioni, offriranno un incremento delle prestazioni del 20% circa per quanto concerne la GPU, e una riduzione delle risorse del 50% circa per quanto riguarda la CPU. L’ottimizzazione è la chiave di tutto in un mercato sempre più avido di risorse, e le nuove librerie di Microsoft sembrano avere lavorato in questa direzione.
Lo scorso anno sembrava chiaro che le DirectX 12 avrebbero preso la direzione di Mantle, le librerie di AMD. In effetti è avvenuto proprio questo: DirectX 12 ottimizza le risorse disponibili offrendo maggiori prestazioni. Il punto è che, poche ore prima della conferenza di Spencer, AMD ha annunciato che il futuro della compagnia sarà nelle DirectX 12, invitando di fatto gli sviluppatori ad abbandonare Mantle. Così, a breve, ci troveremo in un mondo di videogiochi dominato dalle DirectX e, salvo la rinascita di progetti Open Source, le librerie di Microsoft muoveranno i pistoni della grafica negli anni a venire.
Da Xbox One a PC (ma non viceversa)
Microsoft ha inoltre annunciato l’arrivo di un adattatore che consentirà a tutti i controller per Xbox One di funzionare con un PC dotato di Windows 10. Al momento non è stato mostrato l’adattatore, ma possiamo ipotizzare che sarà qualcosa di analogo al vecchio adattatore wireless per i controller di Xbox 360, prodotto per alcuni anni da Microsoft e poi gettato nel dimenticatoio.
Se da un lato siamo felici di sapere che, a breve, potremo utilizzare l’eccellente controller Xbox One su PC senza troppe preoccupazioni (e senza fili), dall’altro lato siamo un po’ delusi per l’attuale incompatibilità della gran parte dei controller PC su Xbox One. Ad eccezione dei controller certificati, infatti, allo stato attuale è praticamente impossibile utilizzare un volante o un joystick su Xbox One: in un’ottica di maggiore integrazione tra le piattaforme, questo aspetto è un handicap piuttosto evidente. Nel corso della conferenza, infatti, è stato annunciato l’arrivo di Elite: Dangerous su Xbox One: di certo non ci entusiasma di controllare con il pad Xbox One la nostra navetta, vista l’incompatibilità della console con i joystick più usati in questo tipo di gioco.
Più indie, anche su Windows
Infine, è stato confermato l’arrivo del programma ID@Xbox su Windows 10, l’angolo degli sviluppatori indipendenti al momento relegato al mondo console. Grazie all’estensione del programma ai PC con Windows 10 possiamo aspettarci un numero crescente di giochi indie in arrivo su PC attraverso lo store di Windows. Al momento è presto per parlare di una reale concorrenza a Steam, ma appare evidente che Microsoft si sta muovendo verso la creazione di una piattaforma unificata che possa effettivamente rosicchiare un po’ di mercato al predominio di Valve. Staremo a vedere.

Alla GDC 2015 Microsoft ha voluto lanciare un messaggio forte, affermando che i videogiochi sono una parte fondamentale del proprio business. Windows 10 sarà una piattaforma videogame-friendly, e possiamo attenderci una maggiore attenzione ai videogiochi nella prossima iterazione del sistema operativo. L’idea di uno store unificato, se opportunamente supportato dagli sviluppatori di terze parti attraverso il cross-buy e cross-play, potrebbe davvero rivoluzionare l’industria e democratizzare il videogioco, ma per il momento questi buoni propositi devono ancora essere verificati. In ogni caso, con le DirectX 12 all’orizzonte, il mondo dei videogiochi si prepara al prossimo importante passo in avanti, e Microsoft questa volta cercherà di essere in prima linea.

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