Metal Gear Solid V

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a cura di Pregianza

San Francisco – Quando si tratta di lanciare un titolo, pochi sanno sguazzare nell’hype come Kojima. Imperatore assoluto di tutti i trolloni, re indiscusso del trailer fuorviante, il geniale sviluppatore nipponico è un maestro quando si tratta di giocare con i sensi e le aspettative dei suoi fan. 
Per molti il suo “colpo“ magistrale rimane l’inganno di Metal Gear Solid 2, che per protagonista non aveva Snake, come tutti si aspettavano, ma un biondo bishounen di nome Raiden. Di recente Kojima sembra però essersi voluto superare, annunciando il progetto Ground Zeroes, un misterioso Metal Gear open world, e nello stesso periodo arrivando persino a creare una software house fittizia di nome Moby Dick Studios, per presentare il trailer di un fantomatico titolo chiamato The Phantom Pain. Dopo video ricchi di indizi nascosti, interviste con sviluppatori inesistenti, e tutta una serie di dichiarazioni reinterpretabili, alla GDC di San Francisco il buon Hideo si è presentato con la faccia bendata e un reveal già anticipato, ma comunque capace di accendere la folla: The Phantom Pain e Ground Zeroes sono lo stesso gioco, Metal Gear Solid V.
Not really like a Boss
Con il suo solito carisma, Kojima ha svelato che il suo prossimo titolo sarà il primo Metal Gear Solid open world, ma non mancherà di fasi lineari. Ground Zeroes sarà la parte inizale del gioco, mentre The Phantom Pain sarà ambientato 9 anni dopo quegli eventi, con un Big Boss protagonista debole e malandato dopo un interminabile coma. The Phantom Pain fungerà anche da tutorial tuttavia, in un prologo che vedrà Snake (codename di big Boss all’epoca) risvegliarsi in compagnia di un misterioso personaggio bendato di nome Ishmael, con cui dovrà scappare da un ospedale sotto attacco riacquistando gradualmente le forze. 
A quel punto il game designer ha preso il pad in mano, e ha deciso di mostrare ai giornalisti in sala i primi minuti del suo lavoro. 
Chiaramente scriptata, la fase inziale nell’ospedale vede Snake arrancare lentamente verso l’uscita, minacciato da forze ignote e da visioni soprannaturali. Non mancano le “kojimate” tipiche dei Metal Gear, e la scelta di Ishmael delle scale al posto dell’ascensore, con uno Snake al seguito a malapena in grado di avanzare strisciando, ha scatenato più di una risata in sala (così come ha fatto un volantino con scritto Kojima Productions, sul pavimento verso la fine della demo). 
Chiaramente la sezione vista non ha svelato quasi nulla del gameplay, ma è bastata per farsi un’idea delle potenzialità del nuovo Fox Engine. La grafica è dettagliata e scorre senza sbalzi, gli effetti sono estremamente ben fatti, e notevole è il realismo dei modelli e delle animazioni. La prova era su PC, ma il titolo dovrebbe arrivare anche sulle console di questa generazione. Stiamo ancora cercando di capire come faranno gli sviluppatori a traslare un motore del genere sulle piattaforme attuali.
Il trailer rivelato dopo conteneva sicuramente più informazioni: la distruzione della base operativa di Peacewalker (vista da alcuni come una sorta di schiaffo in faccia al Metal Gear per PsP, e da altri come un sintomo di continuazione diretta della storia), l’apparizione di un personaggio fin troppo simile a Revolver Ocelot, Un ragazzino fluttuante che potrebbe essere Psycho Mantis (ma la cui presenza non torna del tutto a livello di trama), sezioni di gioco action con Snake a cavallo in preda alle allucinazioni, e un misterioso conflitto FOX contro XOF.
Nella parte finale uno Snake invecchiato a bordo di una moto, con un braccio artificiale piuttosto familiare, dice “Diamond Dogs, la nostra nuova casa”, quasi a indicare l’inizio di quel “vero” Big Boss che tutti i fan della saga conoscono.
Difficile dire come verrà gestita la storia, di certo c’è che sarà complessa, come da tradizione Kojima, e che completerà il cerchio conclusosi con Metal Gear Solid 4, salvo sorprese dell’ultimo secondo. E’ logico pensare che, non dovendo sbrogliare una matassa come quella del secondo Metal Gear, questa volta il gioco vanterà fasi di gameplay più ricche e variegate, e meno filmati esplicativi. 
Una volpe splendente
Il resto della presentazione era dedicato al Fox Engine e alle sue potenzialità. Notevoli potenzialità, peraltro.
Il motore è indubbiamente capace di offrire modelli dal realismo impressionante, tanto che, per dimostrarlo, gli sviluppatori in sala hanno mostrato un rendering della sala conferenze di Kojima Productions quasi indistinguibile dalle fotografie reali. Impressionante la validità delle texture e la capacità del Fox Engine di gestire gli indumenti, che facilita di molto il lavoro degli artisti della software house nella creazione di tessuti realistici e modelli di alta qualità. Notevole anche la gestione di effetti atmosferici e luci, sottolineata dal trailer di Ground Zeroes mostrato in passato, riproposto però durante una chiara giornata di sole. Tutto è parso funzionare senza problemi o cali qualitativi di sorta. 
Il fotorealismo sembra essere l’obiettivo primario dei Kojima Productions, è lecito aspettarsi grandi cose dalla prossima generazione. 
Ultima novità, spiacevole per molti fan appassionati, è l’assenza di David Hayter dal gioco. Lo storico doppiatore di Snake è stato sostituito, anche se non è ancora chiaro da chi. Pare che sia il noto attore Kiefer Sutherland la nuova voce, ma il suo ruolo potrebbe essere quello di Ishmael e non del protagonista. 

Ancora una volta Kojima sta facendo partire l’immaginazione dei giocatori per la tangente. Anche il reveal dei titoli può essere un’arte, e l’eccentrico autore ha dimostrato ancora una volta di essere un maestro nel gestire le presentazioni come se fossero uno show. Il Fox Engine è a dir poco promettente, e le molte nuove informazioni arrivate di botto dalla GDC hanno già acceso dibattiti infiniti per la rete. Chiaramente anche noi siamo curiosi di sapere cosa si inventeranno d’altro i Kojima Productions nei prossimi mesi, ma un dubbio ci attanaglia: come diavolo farà a girare sulle console attuali un gioco del genere?

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