Proprio quando il destino del nuovo Metal Gear Online sembrava segnato, ecco arrivare un paio di buone notizie che risolleveranno il morale dei veterani e di chi ha già abbandonato il gioco prima ancora di scoprire quale fossero i piani a lungo termine di Konami. Innanzitutto, il team di Los Angeles è stato smantellato e adesso il progetto è interamente nelle mani del team giapponese che curò lo splendido MGO 2; come diretta conseguenza di questa ottima scelta, ci saranno degli update settimanali volti a migliorare un prodotto che pareva già alla deriva, con diverse patch che continueranno a bilanciare il gioco e a sistemare tutto ciò che fino a oggi ha lasciato più amarezza che esaltazione. Un’altra notizia molto importante, che ha già sortito i suoi effetti con un immediato ritorno di molti giocatori, è l’annuncio ufficiale di alcuni tornei con premi in denaro che partiranno già dal mese di dicembre.
Il nuovo corso di MGO
MGO 3 aveva e ha ancora degli enormi problemi di bilanciamento delle classi e una spiccata propensione verso l’arcade che nulla ha a che fare col tatticismo delle serie. La community è dunque insorta e ha preparato una lunga lista di aggiornamenti e migliorie da apportare al codice. A distanza di un mese, Konami ha ascoltato i giocatori e – visto il gran malcontento – ha deciso di fare un passo indietro provando a mettere delle pezze qua e là che – beninteso – non cambieranno comunque la natura controversa di questo Metal Gear Online. Eppure la mano del team giapponese comincia già a vedersi, perché la patch ha in effetti cambiato un po’ le carte in tavola, impedendo agli utenti di approcciare le battaglie in modo esagitato come avviene in un qualunque altro arcade generico.
L’assaltatore ha un po’ di vita in più ed è finalmente avvantaggiato negli scontri diretti. Il lanciagranate stordente è un’arma meno efficace rispetto a prima, non dà più quella sensazione di onnipotenza e crea meno squilibrio in modalità come Bounty Hunter.
L’infiltratore, oltre a poter usufruire dei fucili da cecchino senza avere più quell’esagerato tremolio che complicava a dismisura il sistema di mira, è adesso l’unica classe a poter disporre dei localizzatori, fondamentali per individuare i nemici in avvicinamento o nascosti nei punti coperti delle mappe.
La classe della spia ha finalmente perso la sua forza esagerata: il tempo di invisibilità è stato diminuito di cinque secondi buoni, la vita massima è stata ridimensionata e si muore con pochi colpi sul corpo. In generale, MGO 3 ha subito un ribilanciamento più oculato, adattato alle esigenze dei giocatori. Sebbene la velocità di gioco sia stata leggermente aumentata, le manovre più ardite, rapide e sfrontate portano quasi sempre alla sconfitta. C’è insomma una maggiore attenzione per quel tatticismo che si comincia a intravedere, fermo restando che Konami ha ancora molto da lavorare per sistemare il mezzo disastro compiuto dal team losangelino. Stordire un nemico con un CQC istantaneo non è più possibile: bisogna afferrare l’avversario e soffocarlo per qualche secondo, rimanendo di fatto scoperti. In precedenza bastava premere il tasto designato che appariva su schermo e subito dopo fultonare, aumentando vertiginosamente il proprio punteggio. Adesso, fultonare un nemico indisturbati è un evento assai raro, reso complicato dai tempi dilatati e da una maggiore consapevolezza da parte della community.
Arrivano i tornei ufficiali con premi in denaro
Gli sviluppatori lo avevano dichiarato poco prima che il gioco giungesse sul mercato: “arriveranno dei tornei ufficiali a supporto di Metal Gear Online”. Ci aspettavamo un’iniziativa sulla falsariga di MGO 2, con competizioni ufficiali che premiavano i giocatori migliori con oggetti in-game come i baschi colorati, ma stavolta Konami ha fatto le cose per bene. Tramite un accordo raggiunto con la ESL – la più grande organizzazione mondiale di E-Sport – è stato ufficializzato l’arrivo della Metal Gear Online Global Championship, che a partire dal primo dicembre fino al 29 di febbraio prevede una serie di tornei a cadenza settimanale che premieranno i team migliori. I tornei in questione saranno divisi per “regione”, pertanto gli europei, gli americani e gli asiatici non entreranno mai in diretta competizione per aggiudicarsi il premio di mille dollari, ma non è escluso che in futuro possano arrivare dei tornei utili a decretare la squadra migliore al mondo, con un premio ben più importante. Metal Gear Online, nelle mani del team giapponese, ha insomma tutta l’aria di volersi rilanciare in grande stile. D’altra parte, si tratta pur sempre di un titolo che storicamente ha richiesto parecchi mesi per potersi perfezionare, indipendentemente delle uscite di grandi titoli che saturano il mercato per qualche mese. Se in seguito verranno aggiunti anche i clan, la compianta “Sopravvivenza” e tutto il resto, non lo sappiamo ancora. È tuttavia evidente che ulteriori contenuti sono in lavorazione, così come le nuove modalità e le mappe, che andrebbero a rimpolpare un prodotto che comincia a soffrire di monotonia per via delle esigue quantità di variazioni. La strada sembra quella giusta, ma è chiaro che la base su cui ha lavorato il team di Los Angeles non può ormai più essere smantellata. MGO 3 rimarrà purtroppo una grande contraddizione segnata dalle mode del momento e da una volontà mai richiesta di trasformare un tattico a squadre in un mezzo arcade lontano dai canoni della serie. Ciononostante, ci sono ancora diversi mesi per vedere più da vicino quali saranno le prossime mosse di Konami, che sta puntando a fidelizzare più giocatori possibili nella maniera che riteniamo più adeguata al franchise.
Chi vuole partecipare ai tornei, può iscriversi liberamente seguendo questo link.
Questa e altre patch in arrivo nei prossimi mesi fanno chiaramente intendere la volontà di sistemare tutto ciò che non va ancora bene nel nuovo MGO. Il team giapponese è adesso in pieno controllo del progetto e le differenze rispetto a un mese fa sono già evidenti. Inoltre, l’introduzione delle prime competizioni ufficiali e dei premi in denaro darà una spinta non indifferente al rilancio della modalità multiplayer, a dimostrazione del fatto che esiste una progettualità ben precisa attorno al titolo, che necessita della fiducia e del supporto di tutta la community per avvicinarsi a quello che fu MGO 2.