Quando chiusero i server dell’ultimo Metal Gear Online, si conclusero forzatamente i miei tre anni di dipendenza dal titolo multiplayer che tuttora ritengo il più appassionante e soddisfacente in assoluto, quello capace di creare idealmente un vero senso comunitario di clan e una profondità tattica senza precedenti. MGO è per molti un oggetto di culto, un gioco a sé stante, un complesso di meraviglie in perfetto equilibrio che è difficile rinnovare senza snaturarne l’anima. In virtù delle controverse novità viste in Ground Zeroes, è lecito essere preoccupati sulla direzione che il progetto potrebbe intraprendere, ma dal filmato che Kojima ha mostrato ai The Game Awards, sembra sia scongiurata la deriva fortemente action che avrebbe demolito sul nascere ogni buona speranza.
Tactical Team Operations
C’era poco di ufficiale nel video, ma anche tantissima carne al fuoco su cui è possibile fare parecchie considerazioni. Innanzitutto, in apertura era possibile scorgere ben otto membri attivi, e se il numero fosse effettivamente confermato, si passerebbe dal classico 6 Vs 6 a un più profondo e complesso 8 Vs 8. E chi conosce MGO sin dalla sua prima apparizione su PS2, sa benissimo cosa significhi avere un paio di membri in più coi quali ci si deve necessariamente coordinare, organizzare le operazioni di infiltrazione e gestire le coperture. L’espansione del team sarebbe giustificata dall’ampiezza considerevole delle mappe, che esattamente come quella mostrata, saranno presumibilmente mastodontiche e ricche di punti strategici da scovare e verso cui ripiegare nei momenti in cui i conflitti a fuoco infurieranno. Non convince affatto la portentosa velocità della corsa dei mercenari e non è ancora chiaro in che modo verranno gestite la stamina e la salute, che già in Ground Zeroes sono state – inspiegabilmente – eliminate in favore di una rigenerazione progressiva che stona vistosamente coi canoni della serie. Fondamentalmente, sono questi i più grossi interrogativi che ruotano attorno al nuovo Metal Gear Online, che potrebbe clamorosamente perdere parte del suo fine e calcolatissimo tatticismo proprio a causa di un ammodernamento mai richiesto dai fan. Ma è ancora presto per esporsi e forse, in un momento di lucidità, il team di sviluppo potrebbe capire che la vecchia soluzione è senz’altro la migliore. Passando ad altre considerazioni sulle modalità di gioco, oltre a quelle più ovvie come Deathmatch e Deathmatch a squadre, ritorneranno presumibilmente anche Cattura e Basi, mentre potrebbero esserci novità interessanti su INFS (infiltrazione a squadre) e Salvataggio. Bocca cucita invece sulle nuove modalità. Per quanto riguarda l’infiltrazione a squadre, a un certo punto si notava la presenza di un solo membro del clan dotato di Stealth Camouflage, capace di stordire il nemico mentre era invisibile, così da permettere l’avanzata silenziosa dei compagni. Questa gradevole aggiunta potrebbe effettivamente aprire la strada a una nuova modalità di INFS mista, o semplicemente potrebbe fare in modo che le possibilità di personalizzazione dell’equipaggiamento all’interno delle partite diventino smisuratamente più profonde. Con buona pace di chi si lancerà allo sbaraglio a caccia di Punti Rango, finendo per essere ucciso per primo.
Kept you waiting, uh?
I veterani di Metal Gear Online avranno guardato la seconda metà del filmato con un sorriso sornione, consapevoli del fatto che la modalità di Salvataggio potrebbe arricchirsi ulteriormente grazie a una terza fase in cui si usano armi non convenzionali come i mech, che fungono sostanzialmente da torretta mobile a difesa dei compagni. Nondimeno, potrebbe trattarsi di una nuova modalità su cui arriveranno aggiornamenti durante i prossimi mesi. Non ci sentiamo di escludere nulla, in effetti, ma ciò al momento più ci interessa è come tutto verrà strutturato. Al posto del GA-KO c’è adesso un una sorta di PC con dati da recuperare, ben protetti dal clan avversario. La prima squadra ha il compito di infiltrarsi nella base nemica, impadronirsi dell’oggetto e portarlo di corsa dall’altra parte della mappa; l’altro team deve invece fare di tutto per evitare che ciò accada, difendendo la zona con appostamenti intelligenti e piazzando una quantità spropositata di trappole. Ne abbiamo notata una nuova in cui capiterà di restare agganciati a un fulton e rimanere sospesi a mezz’aria, offrendo così al nemico un headshot facile, a meno che un compagno non lo sgonfi rapidamente con un proiettile ben piazzato. Il peluche del cane, invece, ha lo stesso effetto sui soldati che avevano le riviste porno: un paio di secondi di totale inattività in cui si rimane completamente inermi. Ritorna anche l’armamentario tipico, con granate differenziate e salvifici localizzatori, e arriveranno sicuramente dei nuovi gingilli provenienti proprio dall’avventura principale di The Phantom Pain.
Esattamente come nel precedente Metal Gear Online, poi, sarà possibile utilizzare i personaggi speciali all’interno di alcune partite in cui questa funzione verrà abilitata. In passato, i personaggi in questione avevano delle abilità extra che facevano decisamente la differenza: Vamp risorgeva continuamente, Meryl aveva un’abilità tattica fuori dal normale, Raiden deviava i proiettili con la sua speciale katana, e via dicendo. Questo elemento tradizionale di MGO, veniva confermato proprio nel filmato presentato ai The Game Awards; qui, era possibile apprezzare Snake che piazzava una sorta di rivelatore per terra prima di teletrasportarsi poco più indietro e attaccare il pilota del mech alle spalle, impadronendosi infine del mezzo non convenzionale. In tutta risposta, poco prima della chiusura, l’avanzata di Snake veniva interrotta dal razzo di un RPG sparato da Ocelot, da sempre dotato di una potenza di fuoco migliore dei normali mercenari. Insomma, Metal Gear Online pare fare davvero sul serio e ha tutta l’intenzione di esaltare vecchi e nuovi fan, che vedono già il salto generazionale come un’occasione per ampliare una formula che già all’epoca era pressoché perfetta, coinvolgente e capace di dare una dipendenza da cui non è per niente facile liberarsi.
La terza incarnazione di Metal Gear Online è in pieno sviluppo e arriverà assieme all’attesissimo Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Le richieste dei fan di mezzo mondo sono due: riavere lo stesso ineguagliabile divertimento dei precedenti MGO, e pregare che il team di sviluppo crei un netcode stabile e difficile da bucare. I reduci di MGO 2 sanno bene qual è stata la causa dell’abbandono di massa del gioco e della conseguente chiusura dei server: il cheating estremo messo in atto dal 90% della community, favorito proprio dalla facilità di aggiramento delle misure di sicurezza. Konami ha il dovere di lavorare molto su questo aspetto, da cui dipende in toto la fruibilità di un multiplayer a cui sin troppe persone sono davvero affezionate.