Ci siamo quasi. Dopo anni di attesa, trailer e anticipazioni, finalmente Mass Effect Andromeda sta arrivando e l’articolo che state leggendo sancisce in maniera ufficiale l’inizio del coverage, che sarà composto da articoli, video e dirette. Siamo entrati in possesso della copia finale del gioco qualche giorno fa e, nonostante la nostra avventura spaziale sia discretamente a buon punto, oggi vi parleremo delle sensazioni e delle opinioni derivanti dalle prime tre missioni principali del gioco: il prologo, la missione uno e l’esplorazione del pianeta EOS. Sommando tutte queste tre attività, unite a qualche quest secondaria e la classica esplorazione di routine, possiamo dire che il contenuto di quest’anteprima copre in qualche modo le prime 5/6 ore di gioco. L’anima del testo è composta principalmente dagli elementi che vi avevamo anticipato nel primo hands-on di qualche settimana fa, ma ovviamente giocare con più calma ci ha consentito di studiare meglio qualche meccanica e di formulare un’opinione sicuramente più chiara. Ora basta indugiare: saliamo a bordo della Tempest e scopriamo assieme come sono le prime, palpitanti ore di Mass Effect Andromeda.
Speranza, tenacia, fratellanza.
Mass Effect Andromeda ha tanti punti forza, che BioWare non esiterà a sbattervi in faccia sin dai primi minuti di gioco: la trama, lo sappiamo, prende spunto dalle pellicole sci-fi più moderne, riuscendo a creare un treno di emozioni e mistero che vi calerà immediatamente nella psicologia della famiglia Ryder e del Pionere, Scott o Sarah che sia. Una colonna sonora che toccherà le giuste corde della vostra sensibilità farà da ponte per permettervi un’immersione nell’affascinante e sconosciuta galassia di Andromeda. Non farò spoiler, non quando si parla di Mass Effect e perlopiù di Andromeda: un gioco dove lo storytelling di BioWare vuole elevarsi all’ennesima potenza. Il concetto di space opera sarà predominante nell’esperienza: il mondo che vi circonda, a partire dal vostro equipaggio, è vivo e pieno di storie da raccontare, moltissime della quali saranno una vera e propria novità in quanto potremmo paragonare il protagonista e la sua squadra a dei neonati: Andromeda è territorio completamente inesplorato e ogni centimetro sarà, letteralmente, una nuova scoperta. L’esplorazione è il concetto su cui si fonda ogni singola missione di gioco: lo scopo è trovare una nuova casa per l’umanità e ne consegue un forte sentimento di curiosità, coraggio, spirito di iniziativa. Una volta scelto l’aspetto del vostro protagonista e aver dato un’occhiata al menu della grafica (effetto pellicola e aberrazione cromatica presenti, per fortuna) possiamo finalmente e concretamente tuffarci nell’avventura. Il prologo sarà semplicemente un’introduzione, che non vuole neanche badare troppo alla spiegazione dei comandi e della struttura di gioco; questo avverrà piano piano, senza fretta. La prima missione invece ci vedrà protagonista di un atterraggio problematico sul primo dei mondi selezionati dall’Andromeda Initiative come papabile nuovo “eden” per l’umanità. Non sarà cosi. Capiamo fin da subito come esplorare sia necessario, principalmente per capire il mondo che ci circonda ma anche per accumulare punti utili al crafting, di cui parleremo dopo. Il primo incarico vuol dire anche familiarizzare per la prima volta con il combat system di Andromeda, dinamico e schizofrenico. Assenti le coperture manuali (Ryder si accovaccia in automatico in prossimità di un riparo) e pause tattiche, lo scontro sarà molto più diretto e attivo, grazie al jetpack che, senza bisogno del minimo cooldown, potrà far compiere balzi in alto, avanti, indietro e di lato in continuazione, vuoi per sfuggire ai nemici vuoi invece per attaccarli furiosamente. Se nell’hands-on a Colonia questa struttura ci aveva lasciato qualche dubbio, questa prova più serena e sicuramente più approfondita ci ha permesso di scoprire un combat system che funziona: divertente, movimentato e ricco di varianti. Tant’è vero che durante la missione successiva, quella sul pianeta EOS, siamo morti più di una volta nonostante la difficoltà fosse impostata su normale. Completare incarichi e uccidere nemici vi fornirà punti exp, che a loro volta permetteranno al protagonista di salire di livello e ottenere punti abilità, utili a migliorare uno dei tre rami disponibili (Combattimento, Tecnologia e Biotica) sbloccando varie abilità selezionabili e poi utilizzabili in battaglia. Investire punti in una o nell’altra categoria sbloccherà poi diversi profili, sette in tutto, che costituiscono l’altra novità di Mass Effect Andromeda. Quest’ultimi affiancano il combat system dinamico, aggiungendo ancora più “movimento”. Sarà infatti possibile cambiare profilo in qualsiasi istante del combattimento, andando a modificare i valori e le statistiche di Ryder. Esploratore per esempio fornisce bonus ai danni con le armi e alla resistenza a danni generici, mentre Ricognitore favorisce i danni da mischia e offre vantaggi alle abilità biotiche. Insomma una struttura variegata che nelle prime ore saprà conquistarvi: ovviamente la tenuta sulla lunga durata la verificheremo in sede di recensione finale. Il sistema di progressione può invece essere affidato al gioco, che investirà i punti in automatico, oppure potrà essere manuale; in questo modo BioWare strizza l’occhio sia ai puristi del GDR sia ai giocatori che non vogliono perdere troppo tempo in personalizzazione varie.
L’esplorazione alla base
Dicevamo in apertura che l’esplorazione è il centro dell’esperienza di Andromeda, e non può esserci esplorazione senza crafting: in questa caso ci troviamo di fronte a una modulazione abbastanza semplice. Scannerizza, accumula punti, compra progetti, cerca materiali, costruisci il progetto. La parte più “noiosa” e meno divertente è sicuramente quella inerente ai materiali, ma tant’è che un po’ di farming è inevitabile e se vogliamo davvero ottenere equipaggiamenti utili e unici ci toccherà girare per la mappa galattica in cerca di questo o quell’altro minerale. Struttura di crafting abbastanza standard e minimal, che in queste prime ore di gioco ci ha dato l’idea di essere all’apparenza trascurabile, ma speriamo di essere smentiti man mano che ci addentriamo nel cuore di Andromeda. Altro aspetto fondamentale dell’esplorazione è la composizione dei pianeti: Mass Effect ci ha abituato a sessioni di ricerca un po’ prolisse, su pianeti non tanto colmi di attività e cose interessanti. Eos, il primo pianeta che esplorerete, è l’esatto contrario: nonostante un paesaggio non molto sexy ci saranno moltissime attività da fare e tante cose interessanti da scoprire, vi basterà guardare le dimensioni della mappa per capire di cosa sto parlando e vi verrà molto facile perdervi nel cercare di scoprire una nuova zona, magari che contiene qualche “chicca” aliena interessante. Ovviamente la grandezza della galassia di Andromeda sottointende la necessità di avere tutti, o quasi, pianeti ricchi come Eos, ma anche qui dovrete aspettare la recensione completa per avere la risposta che cercate. Tecnicamente la versione console di Andromeda non se la cava male, puntando a un dettaglio non eccelso in inquadrature ravvicinate, preferendo giocare sul colpo d’occhio delle ambientazioni; ci aspettavamo invece di più dal comparto animazioni, sia facciali che corporee, poco rifinite e talvolta grossolane, soprattutto da un titolo della caratura di Mass Effect.
Mass Effect Andromeda ci sta piacendo, tanto: una trama intrigante e uno storytelling di alto livello fanno da sfondo a un sistema di gioco studiato con intelligenza, atto ad avvicinare un pubblico vario ma senza scontentare i puristi della saga. Il combat system dinamico ci ha finora convinto cosi come il sistema altrettanto dinamico dei profili: si tratta comunque di impressioni superficiali che verranno approfondite in sede di review. Peccato solamente per la qualità della animazioni facciali e corporee, discretamente deludenti e poco al passo con i tempi: da un titolo come Mass Effect ci saremmo aspettati qualcosa in più. Per il resto vi invitiamo a restare con noi, presto vi parleremo del multiplayer e in questi giorni ci sarà anche una live di Q&A per rispondere alle vostre domande. Tutto, ovviamente, in vista della recensione finale; ora però torniamo a giocare, perché l’avventura del Pioniere è appena cominciata.