MOGA Ace Power

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a cura di LoreSka

Il gaming mobile ha un problema. O, forse, una benedizione. Con l’avvento dei cellulari multitouch, gli sviluppatori di applicativi per gli smartphone hanno avuto a che fare con un interfaccia di tipo tattile. E, con loro, gli sviluppatori di videogiochi mobile si sono dovuti adattare. Così, per riuscire a creare un videogioco per cellulare touch screen, gli sviluppatori hanno dovuto iniziare a ridiscutere le idee, puntando su videogiochi semplici, intuitivi e in grado di conformarsi ai limiti imposti dalla tecnologia. E, soprattutto, capaci di soddisfare il pubblico iper-casual dei cellulari. In alcuni casi il successo è stato planetario.
Ciononostante, molti sviluppatori hanno tentato di fare nel gaming mobile quello che avrebbero fatto su di una console portatile, rivolgendosi ai core gamer e inventandosi ogni sorta di ammennicolo virtuale per riuscire a tradurre in touch un’esperienza altrimenti basata su levette e pulsanti. I risultati, come sappiamo, non sono sempre di alta qualità, e in definitiva l’esperienza su cellulari di un gioco core (e, a maggior ragione, hardcore) è un passo indietro rispetto a quella offerta da Nintendo 3DS o PS Vita.
Eppure, la soluzione a questo problema non è così complessa: anziché pensare alla creazione di un ammennicolo virtuale, meglio rivolgersi a uno reale. Ed è qui che entra in gioco MOGA Ace Power, il primo controller progettato appositamente per i cellulari. Negli scorsi giorni abbiamo provato a lungo la versione per iPhone 5 e 5s.
Wow, ho fatto il record!
Installare il proprio iPhone nel MOGA è un’operazione facile e intuitiva: si allarga il MOGA con due mani, si infila all’interno il cellulare e lo si richiude, bloccando il tutto con un’apposita levetta. Il dispositivo si attiva automaticamente ogni volta che si apre un gioco compatibile. Ce ne sono parecchi tra cui scegliere: nel momento in cui scriviamo, vi sono ben 243 giochi sull’AppStore in grado di funzionare con MOGA, e la lista è in continua crescita. Da questo punto di vista, dunque, questo accessorio gode già di un discreto supporto.
Una volta avviata un’applicazione compatibile, ci vogliono poco più di alcuni istanti per capire quanto sia più semplice giocare con un aggeggio di questo tipo. Gli sparatutto diventano più precisi, gli action sono più responsivi e i platform… beh, i platform migliorano così tanto da sembrare giochi completamente diversi. Ci è capitato di rivalutare alcuni giochi che avevamo bollato come “troppo complessi” a causa di un sistema di controllo incasinato, che con MOGA si trasformano in titoli divertenti. Abbiamo battuto diversi record personali, in alcuni casi raddoppiando il punteggio o raggiungendo vette semplicemente impossibili da raggiungere con il controllo touch screen.
In breve, la prima impressione è positiva: si capisce immediatamente quanto i giochi mobile di un certo tipo necessitino di un accessorio, e quanto l’esperienza videoludica migliori quando si ha a disposizione un’interfaccia di controllo precisa.
Ergonomia, aspetto e qualità
MOGA è un accessorio relativamente poco ingombrante: da chiuso ha le dimensioni di un normale pad per console. Il punto è che, come detto, bisogna allargarlo e infilarci dentro il proprio cellulare. Così, in larghezza il dispositivo raggiunge dimensioni ragguardevoli, pari a quelle di un GamePad per Nintendo Wii U, ma con al centro uno schermo più piccolo.
In mano, il dispositivo appare ben bilanciato, con un peso e un grip per niente stancanti e con un’accessibilità dei pulsanti quasi perfetta. La configurazione dei tasti è caratterizzata dalla presenza di due levette analogiche, un d-pad, quattro pulsanti frontali, un pulsante per il blocco dello schermo, uno per controllare lo stato della batteria, due tasti spalla e due grilletti posteriori. Per quanto concerne la connettività, MOGA è dotato di un connettore iPhone 5/5s (ovviamente), oltre che  di un ingresso micro USB per ricaricare la batteria dell’accessorio.  Quando la carica di MOGA raggiunge il 25%, la presa USB inizia a fornire energia anche al proprio smartphone, ricaricandolo. Non vi sono altoparlanti, ma un semplice amplificatore meccanico che devia il sonoro proveniente dagli speaker del nostro cellulare verso le nostre orecchie. In alternativa, è presente un uscita jack per le cuffie.
Per quanto riguarda la qualità di costruzione, MOGA ci appare sufficientemente solido, sebbene il meccanismo di apertura e chiusura (che prevede di applicare un po’ di forza) non ci ispiri molta fiducia.  I pulsanti sono precisi, mentre siamo rimasti molto delusi dalla qualità delle levette analogiche. Per ridurre le dimensioni, i produttori hanno optato per degli analogici bassi e piccoli, in stile Nintendo 3DS. Il punto è che, rispetto alla console di casa Nintendo, quelli di MOGA sono di qualità sensibilmente inferiore. Alcuni giochi ne risentono, e in generale sembra che gli sviluppatori abbiano voluto risparmiare qualcosa su di un dispositivo di input così importante.

MOGA ha un grande pregio: riesce a farci capire quanto il gaming mobile si sappia avvicinare al gaming offerto dalle console portatili. Al contempo, MOGA mette a nudo tutti i limiti dei cellulari touch screen, che per offrire un’esperienza simile a quella di una console devono necessariamente dotarsi di pulsanti e levette analogiche. Eppure, per ottenere tutto questo è necessario spendere quasi 100 euro: quanti giocatori mobile saranno disposti a investire una tale cifra, il tutto per riuscire ad ottenere un’esperienza di gioco che otterrebbero su di una console portatile? Lasciamo in sospeso questa domanda, limitandoci a riconoscere la buona qualità di questo prodotto e riconoscendogli i meriti. MOGA si muove in un terreno impervio, e lo fa decisamente bene.

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