Lego Batman - Il Film

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a cura di Gottlieb

L’impero Lego è oramai sempre più pronto e rapido all’espansione e alla conquista dei brand limitrofi. Dopo l’arrivo, anche in Europa, di Lego Dimensions, che sta rivestendo il ruolo di nuovo coarcevo di platform toy-to-life in versione Lego, Warner Bros. prepara la sua line up del 2017 anche a livello cinematografico. In attesa, quindi, del film sui Ninjago, che arriverà il prossimo autunno, abbiamo avuto la possibilità di apprezzare l’atteso Batman nella sua versione in mattoncini danesi, che già a suo modo era riuscito a conquistarci in The Lego Movie e, appunto, in Lego Dimensions

I’m BatmanDiretto da Chris McKay, che aveva già avuto modo di supervisionare le animazioni di Lego Movie, Lego Batman è un insieme perfetto e adeguatamente amalgamato di tutta quella che è la storia dell’uomo pipistrello, con tutti i suoi disagi e con tutte le sue domande interiori. Batman, d’altronde, è un uomo solo, che sembra aver trovato gioia e felicità esclusivamente nella sua missione quotidiana: salvare Gotham dal Joker. Nonostante, quindi, i rimproveri del maggiordomo Alfred, che lo spinge verso la formazione di una famiglia e il suo ruolo da miliardario amato e ben voluto dalla sua città, Batman, o Bruce Wayne che sia, resta una figura solitaria, che si aggira nella notte alla ricerca della sua identità e della sua autonomia. Eppure persino l’uomo pipistrello presto si renderà conto che accanto a quella maschera c’è bisogno di qualcuno da amare. O da odiare. È da qui che parte Lego Batman, perché dopo l’ennesima sfida lanciata dal Joker, l’eroe di Gotham riesce a salvare la propria città e nell’ultimo duello con il suo acerrimo nemico arriva a una triste conclusione: nei confronti del pagliaccio dall’ampio sorriso lui non ha nessun tipo di ossessione, loro non sono un “noi”. Il freddo pipistrello, stavolta, invece di colpire duro sul volto il suo avversario, lo stende nel cuore e Joker, intenzionato ad avere la propria vendetta emotiva, architetta l’ennesimo astuto piano per prendersi non Gotham, ma il cuore del suo più indistruttibile nemico.Il mito di Batman, che è stato declinato in numerosissime modalità negli ultimi anni, non ultima la meravigliosa trilogia di Christopher Nolan, si adagia anche in questa che è la più citazionista e sfrenata delle sue versioni: nella dicotomia che nasce con Barbara Gordon, doppiata da Geppi Gucciari (scelta coraggiosa e inaspettata), Batman ha tantissimo da dire e da scoprire, vincendo anche la lotta che lo spinge a mettere sempre se stesso in prima posizione. L’egoismo cede il passo, l’egotismo anche, nonostante a braccetto ci vadano benissimo: questa è un’introspezione che deve piacere e che deve far ridere, perché già nei titoli di testa è la personalità di Batman che la fa da padrona, perché lui non è soltanto il protagonista del film. Lui è il film. Supportato quindi da Alfred, nella sua veste completamente nuova di supereroe di supporto, il giovanissimo Robin, la cui figura viene ampiamente sfruttata per cavalcare l’ironia della coppia di fatto con Bruce Wayne, e dalla già citata Barbara Gordon, il team avrà l’importante missione non soltanto di salvare Gotham, ma anche di sciogliere il cuore del pipistrello.

Quando il Joker completò BatmanMcKay, nella sua esagitata produzione Lego, però impatta contro un aspetto che rappresentava uno dei principali timori iniziali: dopo appena venti minuti di film, infatti, sembra che il plot abbia trovato la risoluzione al proprio quesito, nel prosieguo della pellicola quindi oltre a dover trovare un nuovo movente per il nostro protagonista si accusa la necessità di infarcire l’intera produzione con dei cameo da tripla A. Lego Batman diventa, così, una riunione dell’intero roster Warner Bros. gettando nella mischia anche Sauron e Voldemort, con Godzilla e King Kong: quella che quindi fino a pochi minuti prima era una pellicola su Batman, con una sporadica apparizione del suo rivale Superman, diventa sul finale un’accozzaglia di proposte Lego. Il ritmo resta sì forsennato e abbastanza psichedelico, ma forse è proprio in questo che McKay non regge il colpo, perché manca la serenità dell’apprezzare i personaggi al di fuori di Batman. Restano comunque dettagli, che non inficiano quella che sarà l’esperienza di un giovanissimo che si approccia non solo al mondo Lego, ma anche a quello dei supereroi, che per una volta non combattono contro il crimine, ma contro la loro fragilissima psiche. Inoltre Lego Batman riesce a declinarsi ottimamente per tutto il pubblico, perché ai più piccoli appassionerà la battaglia allo schizofrenico Joker, così come ai più adulti strapperà un sorriso l’uomo pipistrello che ride dinanzi alle dichiarazioni d’amore di Jerry Maguire. A tal proposito sottolineiamo l’easter egg, uno dei tanti presenti: Tom Cruise, in questa scena, dice a Renee Zellweger “you complete me” (mi completi); la stessa espressione viene usata dal Joker in The Dark Knight. La fuga dal non ammettere di avere bisogno del suo avversario, ancora una volta, per il pipistrello è la più grande sfida di sempre.

Lego Batman non è il capolavoro Lego al quale abbiamo assistito con The Lego Movie, ma è indubbiamente una pellicola dall’ironia sottile e che permette non soltanto ai più piccoli, ma anche ai più adulti di godere di quel citazionismo sfrenato che fa una carrellata generale dell’intero marchio Batman. Bruce Wayne è una personalità talmente forte che nella sua capacità autoironica strappa più di qualche semplice sorriso, soprattutto se poi supportato dalle spalle Robin e Superman. C’è intelligenza in questa pellicola e la si vede, così come c’è tanta ironia da poter essere godibile anche a chi, per una volta, non vuole che Batman si prenda troppo sul serio.

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