Ci siamo. Alcuni di noi staranno già facendo il classico countdown di rito che sancisce l’arrivo del nuovo anno, e siamo sicuri che in uno dei tanti bilanci che arrivano puntuali in questo particolare periodo, c’è anche quello che prova a riordinare le idee su quale sia stato il serial che più ci ha colpiti negli ultimi dodici mesi. Non poteva mancare quindi anche il nostro, anzi il mio. Si perché la classifica che state per leggere è frutto solamente del gusto personale di chi scrive: dare una visione che sia oggettiva è compito assai arduo -se non impossibile-, senza contare che una classifica personale crea la possibilità di discussioni costruttive sul vostro ranking ideale di fine anno. Sedetevi comodi quindi, perché il 2016 è stato un anno sicuramente interessante dal punto di vista seriale, e condensare tutto in una mini lista di cinque vincitori non è stato per niente facile; per fortuna non ho visto proprio tutto, quindi la scelta è stata leggermente più facile.
5 – 22.11.63
La miniserie tv prodotta da JJ Abrams è una piccola perla, arricchita da una storia molto bella e coinvolgente, resa ancor più brillante da un James Franco che probabilmente regala al pubblico la miglior performance della sua carriera.
Nonostante tutti i pregi, gli manca quel qualcosa che gli avrebbe permesso di stare tranquillamente più in alto nella mia classifica di gradimento: a tratti noiosa e forse troppo drammatica, rischia di scoraggiare gli spettatori meno esigenti e più immediati. Rimane comunque un prodotto di ottima fattura, super consigliato.
4 – The People v OJ Simpson: American Crime Story
Strapremiata agli Emmy 2016, la prima stagione della serie antologica American Crime Story è, in una parole, imperdibile. Condita da un cast di tutto rispetto e da una storia di cultura popolare americana adattata perfettamente per il piccolo schermo, è uno dei serial che mi ha colpito di più per intensità, prove attoriali e ricostruzione degli eventi.
3 – The Young Pope
Nonostante il finale mi abbia lasciato un po’ interdetto, non potevo non premiare la serie che rappresenta il non plus ultra delle produzioni italiane recenti: The Young Pope di Paolo Sorrentino è tante cose, ma soprattutto Jude Law e Silvio Orlando.
2 – Stranger Things
Tempo fa la criticai abbastanza aspramente, bollandola come un grosso recipiente di citazioni priva d’emozioni e originalità. Se state quindi pensando che sia pazzo ad inserirla in questa classifica, addirittura al secondo posto, fermatevi un attimo: ho avuto modo di rivederla, con calma, poche settimane fa, e mi sono piacevolmente ricreduto. Stranger Things è probabilmente il serial che, assieme al primo in classifica, mi ha appassionato di più nel corso dell’anno, per motivi diversi, ma l’ha fatto. Personaggi unici e uno storia che si è ricca di citazioni, ma è probabilmente solo l’inizio di un percorso narrativo che a partire dalla seconda stagione avrà l’occasione di essere davvero unico.
1 – Westworld
Ho stressato tutti: amici, parenti, conoscenti, con questa benedetta serie e ho assillato pure voi lettori con la mia recensione. Nel caso non fosse ancora chiaro: Westworld è il vero capolavoro dell’anno, è il nuovo cult di HBO prodotto, per l’appunto, da JJ Abrams e scritto da Lisa Joy e J. Nolan. Stiamo parlando di uno show che ha il coraggio di trattare tematiche importanti in maniera unica, elegante, perfetta. Una storia che sembra volersi aggrovigliare su se stessa ma che in realtà si rivela chiara e straordinariamente dettagliata; un cerchio perfetto reso ancor più unico da attori in stato di grazia, per citarne alcuni: Ed Harris, Anthony Hopkins e Jimmi Simpson ( i miei preferiti ). Insomma se non avete ancora avuto il tempo o la voglia di impegnarvi nella visione di questa spettacolare serie, rimediate immediatamente.
Tolti i dubbia sulla “classifica” di fine anno, vorrei dedicare anche qualche riga a quelle che sono state le sorprese sia positive che negative di quest’anno. La selezione anche in questo caso si basa su gusti puramente personali ed emotivi: avrei potuto inserire tante altre cose in questo piccolo spazio, ma le serie che leggerete qui di seguito sono quelle che più in assoluto mi hanno colpito, per un motivo o per un altro.
Bonus Top: X-Files
Il revival di X-Files lo attendevo con ansia e trepidazione. Questa tipologia di operazioni sono molto rischiose: toccare mostri sacri della serialità può voler dire fallire rovinosamente oppure sporcare il ricordo dei fan legato alla serie “originale”. Tra alti e bassi mi sento invece di dire che X-Files ce l’ha fatta, e rivedere Mulder e Scully è stato emozionante. Menzione particolare per l’episodio tre: Mulder and Scully meet the Were-Monster, a mio parere un vero capolavoro che incarna alla perfezione l’anima e lo spirito delle puntate datati, ormai, anni novanta.
Bonus Flop: Luke Cage
Chi mi conosce sa quanto amo l’universo supereroistico in generale, Marvel o DC. Potete quindi immaginare quanto mi sia costato bollare Luke Cage come un flop. Il problema è che la serie, per quanto mi riguarda, è pessima: ritmo troppo lento, storia dimenticabilissima e, peggio ancor, superflua, senza contare il doppiaggio in italiano che è forse il peggiore visto negli ultimi anni. Peccato; speriamo che le prossime produzioni originali Netflix legate agli eroi Marvel sappiano fare di meglio, magari ricalcando lo spirito della prima stagione di Daredevil e Jessica Jones, probabilmente le migliori in assoluto.
Most Wanted 2017: Twin Peaks
Non c’è ancora una data di uscita ufficiale, ma la voglia di ritornare alle atmosfere uniche di Twin Peaks è tanta, viste anche le voci che circondano la produzione. Lynch torna in cabina di regia del suo capolavoro, e sono davvero curioso di vedere se il tempo lo ha fatto invecchiare bene: mi aspetto un serial unico che sappia rimanere legato ai dogmi della serie, ma che abbia il coraggio di inventare; poi, dico, avete letto i nomi del cast? Hype alle stelle.
Questo è quanto: è stato un anno ricco ed interessante, e probabilmente il 2017 lo sarà ancor di più. Fateci sapere cosa ne pensate e, magari, condividete la vostra classifica personale.