Last Day of June, analisi tecnica fra le emozioni dei colori

Avatar

a cura di SirFran Snee

Abbiamo amato (e pianto) sin dagli esordi di questa storia l’anno scorso, quando le vite dei protagonisti di Last Day of June, fresco di premio agli IVGA per il miglior Game Beyond Entertainment, hanno fatto breccia nel nostro cuore. Il titolo in questione dunque non è una novità; la console su cui è appena sbarcato sì. La notizia infatti riguarda l’arrivo del capolavoro di Ovosonico e 505 Games sulla portatile nintendara Switch, ponendosi come la terza piattaforma di uscita.
Sebbene il gioco sfiori la perfezione nella narrazione e nella sensibilità tematica, purtroppo non possiamo dire altrettanto della resa grafica su questa console. Il porting non si è infatti dimostrato del tutto all’altezza della nuova tecnologia, ma per capire cosa intendiamo andiamo con ordine, cercando di analizzare quanto e in che senso è stato traumatico l’arrivo su Nintendo Switch.
Le dimensioni (non) contano
Cominciamo dall’immagine generale, dove nonostante si tratti di uno schermo più piccolo, si perde parzialmente la definizione dei tratti e dei dettagli, in particolar modo nelle scene di gameplay. Non che le scene video siano molto differenti, ma a volte si denota una (di poco) maggior nitidezza e cura dei particolari. I problemi emergono con evidenza soprattutto nelle scene con movimenti a schermo, quando gli elementi di sfondo, in primis la vegetazione, appaiono come una massa di tratti e di pixel colorati che disturbano un po’ la vista, e le nostre attese.
L’intensità del colore però lascia a bocca aperta di fronte a un’ampia gamma cromatica che indugia su tutte le sfumature dei colori primari. Grazie a questo titolo infatti, impareremo ad amare praticamente ogni tonalità di blu, passando al giallo e al rosso con qualche tocco di viola, che riscalderà lo schermo (e il cuore). Le pennellate con cui sono stati tinteggiati gli sfondi e i personaggi sono assolutamente nitide invece nella resa di persone e oggetti, inseriti in un’atmosfera sfumata e tranquilla, come a rendere tutto più focalizzato sulla sostanza della storia e su ciò che conta davvero ai fini della narrazione.
Software: promosso con debiti
Parlando delle capacità della macchina su cui gira il titolo, non possiamo non partire da una delle priorità: la fluidità. I movimenti e le reazioni di personaggi si mantengono morbidi e diretti, aggiudicandosi un ottimo voto nella responsiveness dei comandi e nella verosimiglianza. Ci è balzato all’occhio solo qualche caso di framerate instabile con conseguenti rari episodi di stuttering, ma solo in modalità handheld, quindi nulla di grave. Potremo chiudere quello stesso occhio a cui sono balzate queste imprecisioni.
Non da meno si dimostrano essere le transizioni da video a gameplay, le quali avvengono senza soluzione di continuità, né il cambiamento di movimento da camminata a corsa. Insomma, la base funziona a dovere da un punto di vista tecnico, e anche le caratteristiche legate all’hardware sembrano reggere bene il confronto. L’audio e la vibrazione della console sono assolutamente coordinati e senza problemi di sincronizzazione, il che è da tenere in considerazione consapevoli di quanto siano importanti i suoni e le espressioni vocali dei personaggi, senza le quali si perderebbe molto del senso della narrazione.
Se il software dunque si dimostra ben funzionante sotto questi punti di vista, purtroppo non si può dire altrettanto dei tempi di caricamento. Troppo a lungo vedremo lo sfondo bianco con l’icona della piccola auto nera in basso a destra, sforando quella soglia invisibile, ma nettamente percepibile dalla nostra voglia di giocare, che potrebbe far scappare una sbuffata (non del tutto consigliabile per chi si vuole godere un titolo su una portatile, quindi potenzialmente anche fuori casa e senza tutto il tempo del mondo a disposizione).

Non è il primo, probabilmente nemmeno l’ultimo, della lista di porting non riusciti magistralmente su Nintendo Switch, ma il fatto che la grafica non sia ai livelli dell’acclamato e premiato Mario + Rabbids non significa che sia inguardabile, tutt’altro. Non perde certamente il suo fascino e non sono da sottovalutare tutti i pregi che riesce a mettere in luce su questa console, soprattutto nel comparto tecnico.

Leggi altri articoli