Justice League, scopriamo i retroscena del DC Extended Universe

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Quando nel 2013 Warner Bros. decise di lanciare il film che avrebbe poi dato il là al filone moderno di progetti targati DC Comics, nessuno pensava che il percorso scelto sarebbe stato così impervio e costellato da incertezze. Dopotutto, il successo della trilogia de Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan era ancora fresco nella memoria degli spettatori, e il fatto che fosse proprio Nolan a produrre la prima pellicola di nuova generazione dedicata all’Uomo d’Acciaio dai tempi della leggendaria saga con Christopher Reeves (escludendo ovviamente l’imbarazzante Superman Returns con Brandon Routh e Kevin Spacey) ha visto il progetto di Snyder – chiamato semplicemente Man of Steel – investito da una duplice responsabilità: la prima, quella di non deludere i fan storici di Supes, mentre la seconda consisteva nel non sfigurare di fronte alla trilogia di Batman conclusasi nel 2012. Un processo creativo che ha portato, nonostante le difficoltà, all’avvio del DC Extended Universe, giunto ora al suo apice con il prossimo e atteso Justice League. A cosa avrà portato tutto ciò?

La sfida contro Zod per la salvezza della Terra e dei suoi abitanti ha messo Snyder nella posizione di poter creare un universo tutto suo, senza dover necessariamente competere con l’altrettanto celebre universo cinematografico Marvel, in quegli anni già ampiamente alla ribalta. Accantonare la calzamaglia color cremisi, Lex Luthor – con o senza parrucchino – e, soprattutto, la colonna sonora di John Williams (a favore di uno scatenato Hans Zimmer) ha permesso a Snyder di proporre la sua personalissima visione del kryptoniano, un prodotto a metà strada tra il realismo di Nolan e il precedente Watchmen, altro cinecomic realizzato dal buon Zack, bistrattato forse proprio a causa delle sue grandi ambizioni. In ogni caso, ormai era fatta: una strizzatina d’occhio alla Wayne Enterprise (che i fan più attenti non si sono di certo lasciati sfuggire) e la consapevolezza che il “punto di non ritorno” era ormai stato oltrepassato, ha convinto i dirigenti Warner a spingere su quella linea narrativa per i prossimi film a venire.
Un’idea che non è tardata a esplodere, al San Diego Comic-Con del 2013, con la conferma che Batman e Superman avrebbero finalmente duellato in un lungometraggio a loro dedicato. Un sogno che diventa realtà per qualunque fan dei fumetti, specie quelli cresciuti leggendo Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller. C’era tuttavia qualcosa che turbava gli addetti ai lavori e gli appassionati: quale attore avrebbe vestito questa volta i panni di Bruce Wayne / Batman? Certo, il ricordo della magnifica interpretazione del Cavaliere Oscuro di Christian Bale era ancora troppo recente ed erano in molti a chiedersi se potesse essere proprio il protagonista di American Psyco (o magari il suo “erede” spirituale, Joseph Gordon-Levitt) a riprendere il mantello del Crociato Incappucciato. Niente da fare: il Nolanverse era stato ufficialmente accantonato, visto che sarebbe difatti toccato a Ben Affleck vestire i panni di Batman. Sì, proprio l’eroe del primo e odiatissimo Daredevil, prima restio a indossare nuovamente una maschera e ora invece pronto a vestire l’armatura del più grande eroe incappucciato di tutti i tempi. Ipocrisia? No, semplicemente consapevolezza che da alcune cose non si può scappare, neppure volendolo. Batman V Superman: Dawn of Justice uscì solo nel 2016, portando con sé un carico di aspettative impressionante. Aspettative che, purtroppo, furono tradite in larga parte dal risultato finale, nonostante le nobili intenzioni. Il film si legava a doppio filo al precedente Man of Steel, riprendendone addirittura luoghi e situazioni. Ciò che non funzionava, era purtroppo un montaggio schizofrenico e sconnesso, un Lex Luthor troppo simile a un Joker senz’arte né parte, oltre auna battaglia finale decisamente troppo lunga e ridondante (anche per colpa della pessima resa di Doomsday). E sì, siamo tutti d’accordo nel dire che la “scena di Martha” non è proprio il massimo a livello concettuale. Anzi, facciamo proprio finta che non sia mai stata girata.

Tutto da buttare quindi, in Batman V Superman? Niente affatto: il respiro epico della vicenda era palpabile, oltre al fatto che il Batman di Affleck era quanto di più vicino al fumetto si potesse desiderare, visivamente parlando. Enorme, fisicamente imponente e duro come fabbro quando si tratta di eliminare i cattivi (semplicemente impeccabile la sequenza contro KGBeast e i suoi uomini all’interno della struttura abbandonata, degna di un capitolo della serie di videogiochi Batman: Arkham). Specie perché questa volta, per un evento drammatico non meglio specificato, il Cavaliere Oscuro i nemici li uccide senza pietà. Questa scelta a tratti controversa ha scatenato le ire dei fondamentalisti del fumetto americano, i quali hanno probabilmente dimenticato che le prime versioni del personaggio – a partire proprio da quella ideata da Bob Kane in persona – era quanto di più vicino a un Punitore si potesse desiderare. Poco male, visto che la redenzione del personaggio sembra essere stata completata proprio alla fine di Dawn of Justice. Le forti critiche e gli incassi non propriamente stellari hanno spinto Warner a rilasciare sul mercato una versione “riveduta e corretta” del lungometraggio di Snyder: la Batman V Superman: Dawn of Justice – Ultimate Edition includeva un totale di 30 minuti di scene extra, oltre a un montaggio pesantemente rivisto. Il pubblico, specie relativamente al mercato dell’home video, sembra aver gradito questo tipo di operazione commerciale. Così come sembra aver gradito a breve distanza anche Suicide Squad, primo cinecomic interamente dominato dalla presenza dei super cattivi dei fumetti DC Comics, primi tra tutti Joker e Harley Quinn, interpretati da Jared Leto e Margot Robbie. Un film volutamente esagerato, a tratti trash e con un retrogusto anni 90 che non poteva non far riflettere sul tipo di risultato al botteghino: incredibile. Già, perché nonostante il regista David Ayer abbia lamentato più volte il fatto che Warner abbia “tagliuzzato” il film (cosa in parte confermata dall’assenza di moltissime sequenze legate al Joker viste nei trailer e nel materiale promozionale), il Box Office internazionale ha invece dato ragione ai vertici della casa di produzione americana, responsabili anche del fatto di aver reso la pellicola “meno cupa”. Un buonismo, che sembra aver fatto accendere la proverbiale lampadina a Warner Bros., mettendo il tutto in pratica poco tempo dopo con il film standalone dedicato a Wonder Woman (già apparsa nel precedente Batman V Superman riscuotendo particolari consensi). La regista Patty Jenkins ha lanciato un chiaro messaggio antibellico, percepito dal pubblico in un momento sociale particolarmente delicato e incline a questo tipo di ragionamenti. Il responso è stato travolgente, tanto che ad oggi Wonder Woman è considerato – stando al noto portale Rotten Tomatoes – il miglior cinecomic di tutti i tempi. Una definizione senza alcun dubbio estremamente forte (forse anche troppo) e che ha fatto discutere per settimane, specie per l’arrivo di Justice League nelle sale cinematografiche, un film corale che sembra aver voluto prendere un pizzico di questo e di quello da ogni progetto precedentemente apparso al cinema, indirizzando il DC Extended Universe in un’unica direzione. Se ciò porterà i frutti sperati non ci è dato sapere; l’unica cosa certa è che il futuro dei personaggi DC Comics al cinema (da Shazam! a Black Adam, passando per Flash e Aquaman) è totalmente nelle mani della Lega della Giustizia.

Warner Bros. Pictures, tra incertezze e cambi di rotta, sembra finalmente aver trovato il giusto equilibrio: l’impatto che Justice League avrà sul botteghino internazionale decreterà l’uscita del film sui fumetti DC ideale, dopo vari tentativi andati a vuoto (o quasi). Ora, il futuro del DC Extended Universe è decisamente roseo, tanto che la curiosità per i prossimi progetti (primo fra tutti lo standalone dedicato a Batman) è sicuramente alle stelle. La speranza, ovviamente, è che Warner prosegui lungo la linea tracciata con la Lega della Giustizia, senza ulteriori testacoda o inversioni di marcia. I fan DC Comics ringraziano anticipatamente.

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