Quando ho battuto la news dell’annuncio di Inside Xbox, ho pensato subito: oh, finalmente qualcuno risponde ai Nintendo Direct. Da quando la Grande N ha introdotto questa formula per lanciare primizie, dopo il flop della presentazione di Wii U diversi E3 or sono, è rimasta infatti l’unica a portarla avanti, in una maniera chiaramente unica e riconoscibile. Poteva Microsoft stare lavorando a qualcosa di simile?
Poteva, in effetti, sebbene con una serie di differenze dovute al suo DNA, al fatto che è americana e che padroneggia le trasmissioni “live” in un modo che i più rigidi comunicatori giapponesi non saprebbero replicare. E, non a caso, il primo Inside Xbox andato in onda sabato è stato qualcosa di diverso, una sorta di riproposizione più sincera del modus operandi adottato durante la Gamescom – dove uno streaming di così basso profilo fu mal visto dai giocatori – che a ben vedere fa al caso di un telegiornale mensile e non alla fu seconda manifestazione maggiormente seguita al mondo.
È stato, per usare termini familiari, un curioso incrocio tra talk show e TG: magari non di quelli che siamo abituati a seguire sulle televisioni generaliste, ma più da approfondimento in stile emittente satellitare. Le piccole grandi news non sono mancate, specialmente se le contestualizziamo al fatto che siamo a marzo, e soltanto a Kyoto sono capaci di tirarne fuori così tante e così importanti. Le pur talvolta avvincenti interviste e i colloqui con gli sviluppatori (di Sea of Thieves, di Far Cry 5, di PUBG) hanno tuttavia le maggiori responsabilità per quanto riguarda l’eccessiva durata di due ore, e questo può chiaramente essere stato deludente per i news hunter appassionati di Xbox.
Le news, allora
Dicevamo che le news, nonostante tutto, sono arrivate. L’impressione che ho avuto è che Microsoft abbia voluto canalizzare in un unico e più appariscente appuntamento dal taglio televisivo tutte quelle comunicazioni generalmente fornite tramite i social e i post su Xbox Wire. Ad esempio, come ampiamente segnalato in fase di presentazione, c’è stato Xbox Game Pass, il servizio in abbonamento che – ormai sembriamo un disco rotto – ambisce ad essere o diventare il Netflix dei videogiochi. Se n’è parlato “semplicemente” per anticipare quale sarà il primo titolo della lineup di aprile, ovvero Cities Skylines; qualcosa che da almeno un paio di mesi fa Major Nelson – non una coincidenza che sia lui la mente dietro questo progetto – sul suo profilo Twitter. Ci può stare questa sorta di spettacolarizzazione: sono americani, del resto, lo dicevamo prima, e tutto sommato a noi videogiocatori un po’ di scena fuori stagione di E3 piace sempre.
Restando nell’ambito giochi, è arrivata la data d’uscita di PixArk, il Minecraft di Studio Wildcard (la software house di Ark: Survival Evolved) che ha esibito alcune delle sue caratteristiche peculiari, come la creative mode: sarà disponibile il 27 marzo.Una settimana prima toccherà a Sea of Thieves, ed era inevitabile che il titolo co-op piratesco di Rare avesse un ruolo dominante non soltanto per il minutaggio, ma anche sul mood generale della trasmissione (due pappagalli sono stati in studio per tutto il tempo, scatenando sia l’ilarità che una certa preoccupazione nei presenti). Le novità da questo punto di vista sono state diverse e interessanti: basandosi sul feedback piovuto dopo la closed beta e gli scale test, lo sviluppatore britannico ha apportato delle modifiche sostanziali al sistema di respawn dopo una morte causata da naufragio, e ritoccato la selezione dei pirati prima d’iniziare la partita.
Un numero abbastanza inaspettato di annunci è stato invece riservato al sistema operativo di Xbox One, che si arricchirà presto (lo ha fatto già per i membri del programma Insider) con nuove funzionalità. Tra queste troviamo la richiestissima possibilità di condividere contenuti (clip e screenshot, nella fattispecie) tramite Twitter direttamente dalla dashboard e un update relativo al browser Microsoft Edge, che lo avvicinerà esteticamente alla versione per Windows 10, e fornirà l’opportunità di scaricare e uploadare file su o dal disco rigido della console. Due feature molto tecniche sono state inoltre discusse: il supporto all’Auto Low Latency Mode sui televisori Samsung, che attiverà automaticamente la modalità a bassa latenza e senza effetti di post processing applicati ogniqualvolta verrà avviato un gioco, e al refresh rate variabile sui display AMD Radeon FreeSync, riducendo tearing e stuttering sui pannelli compatibili. Entrambe le funzionalità saranno sbloccate sia su Xbox One S che su Xbox One X.
Aperta la caccia a Nintendo Direct?
Alla luce di tutto questo, dunque, torniamo all’introduzione in cui parlavamo di un possibile raffronto con Nintendo Direct. Ci avevo preso? Beh, insomma. Come si diceva, le differenze ci sono e sono palesi: anzitutto, Microsoft ha discusso pubblicamente la cadenza mensile che intende affibbiare alla sua nuova (in realtà non troppo, visto che era nata ai tempi di Xbox 360 dalla costola britannica del colosso di Redmond) rubrica, qualcosa che la misteriosa Grande N non farebbe mai. Nel passato recente abbiamo visto Direct lanciati senza neppure un annuncio benché minimo a generare un briciolo di hype.
Inoltre, l’intenzione stessa della rubrica pare essere differente: per quanto un solo “numero” non possa essere eccessivamente indicativo, è chiaro che Inside Xbox sia adesso un appuntamento parallelo agli eventi major dell’estate, un modo per tenere alta l’attenzione dei giocatori durante l’anno e dare loro l’impressione di vivere in una community viva all’infuori degli E3 e delle Gamescom.
Il platform holder nipponico, invece, vede nei Direct il solo mezzo di comunicazione con i propri fan; certo, ce ne sono anche in occasione dalla fiera losangelina (al quale si aggrega puntuale il Treehouse), ma in quel caso si tratta più di un modo per battere il chiodo finché è caldo, anziché di un’occasione vogliosa e capace di dettare l’agenda del produttore nipponico. Nulla vieta che nelle settimane, nei mesi e negli anni a venire le cose possano cambiare, e l’assenza di “One” affianco a “Xbox” lascia intravedere una certa futuribilità per l’intera operazione Inside Xbox.
Il primo appuntamento con Inside Xbox era atteso al varco per capire se si sarebbe trattato di qualcosa di più vicino ai Direct di Nintendo oppure alla trasmissione abbastanza scialba della Gamescom. La verità, com’è d’uopo, sta nel mezzo: Microsoft ha confezionato un prodotto d’infotainment per appassionati di Xbox One e del gaming in generale, pensato per raccogliere in un solo contenitore tutte le news sparse e diluite nel mare magnum dei social network delle sue principali personalità (Major Nelson e Mike Ybarra su tutti). Pur in presenza di qualche chicca, il botto non c’è stato ma non è detto che, avvicinandoci agli E3 e agli altri appuntamenti della stagione, non possa arrivare: ad esempio, che ne direste dell’annuncio della data di Crackdown 3 nell’appuntamento del prossimo mese?