Il futuro di Bioware

Avatar

a cura di drleto

Il 2010 è stato un grande anno per Bioware. Come pensate sia possibile fare di meglio il prossimo anno?Penso che questo sia sempre stato un nostro obiettivo. Ogni anno cerchiamo di fare videogiochi in un certo modo, siamo sempre molto duri con noi stessi e proviamo ad imparare dagli errori fatti, così che i nostri prossimi giochi siano migliori. Adesso abbiamo uno staff molto grande, necessario per seguire progetti come Dragon Age 2
e The Old Republic , il nuovo progetto della linea di Mass Effect, quello dei BioWare Mythic Studio
, tutte cose che non abbiamo ancora annunciato, molto interessanti, differenti ed innovative. Penso che continueremo sempre ad innovare ed a prenderci molti rischi creativi, in modo che i fan possano beneficiare di ciò.

Quali saranno le innovazioni presenti all’interno della versione Playstation 3 di Mass Effect 2?In questa versione potremo trovare tutti i contenuti aggiuntivi usciti finora, oltre ad una specie di “the story so far” in grado di aggiornare gli utenti su tutto ciò che è successo nel primo Mass Effect, dando loro la possibilità di scegliere un paio di cose che influenzeranno il sequel. Penso sarà un ottima cosa anche per coloro che conoscono già il gioco, per via di alcuni nuovi elementi che andremo ad inserire.

Non avete paura che gli utenti PS3 non riusciranno ad apprezzare pienamente l’universo di Mass Effect 2, senza aver giocato il primo?Il sistema che Greg ha appena presentato serve proprio a questo, a raccontarvi il background del gioco e darvi la possibilità di fare scelte. Comunque ed in ogni caso credo che Mass Effect 2 sia un capitolo piuttosto autonomo, non c’è bisogno di aver giocato a Mass Effect per comprenderne la storia, ma abbiamo dato comunque ai giocatori la possibilità di conoscere le vicende precedenti e di incidere su di esse, in modo che tutti possano godere pienamente di questo titolo anche su PS3.

Avete detto che per giocare a Mass Effect 2 e comprendere la sua storia non è necessario aver giocato al primo capitolo. Pensate invece che la comprensione dell’universo di gioco, le interazioni tra le diverse culture e i vari mondi possa invece essere deficitaria per gli utenti PS3?Penso che grazie ai tanti ed esaustivi codex presenti nel gioco ognuno possa farsi una precisa idea delle varie interazioni nell’universo di gioco, credo siamo stati molto attenti nel provare a rendere comprensibile Mass Effect 2 a tutti quelli che non hanno giocato il primo episodio.– Speriamo inoltre che i vari libri vengano tradotti in tutte le lingue, anche perché c’è un enorme lavoro dietro tutti questi aspetti, dato che vogliamo una diffusione il più ampia possibile delle nostre storie, provando ad offrire contenuti aggiuntivi attraverso, per esempio, i fumetti. – Sta per uscire infatti una nuova serie a fumetti.– Penso tu abbia ragione su questo punto, l’universo di Mass Effect è talmente ampio che chiunque abbia voglia di raccogliere tutte queste informazioni riuscirà ad ottenere una fotografia generale del background narrativo. Questa accessibilità, unita al fatto che il gioco è molto autonomo dal punto di vista del gameplay, fa sì che le persone possano comprarlo e provarlo senza problemi, e se volessero di più potranno leggere, prendere i fumetti, le figurine.

Ci saranno nuovi contenuti per Xbox 360 e PC o Mass effect 2 è da considerarsi un progetto chiuso?Abbiamo pensato ai nuovi contenuti della versione PS3 come ad elementi disegnati intorno alla necessità di introdurre la storia a coloro che non hanno giocato a Mass Effect, e non abbiamo deciso se questi elementi potranno mai arrivare su X360 e PC.

Dragon Age 2 è un titolo piuttosto diverso da Origins. Come mai sentite la necessità di cambiare ogni volta il focus dei vostri giochi?È una bella domanda! Probabilmente questa necessità arriva dalla filosofia di sviluppo di BioWare. Siamo infatti orgogliosi di cercare di spingere sempre al massimo lo sviluppo e l’innovazione dei nostri prodotti. Certamente sarebbe stato molto più comodo provare a riciclare qualche contenuto di Dragon Age, senza cambiare troppo lo sviluppo ed i tool utilizzati, ma noi crediamo che per fare dei giochi migliori sia necessario prendersi dei rischi creativi e provare a rinnovare il sistema di combattimento, lavorare su un nuovo livello di narrazione nell’universo di Dragon Age, molto più intenso e cinematografico, raffinando la direzione artistica e uniformando il gioco agli alti livelli qualitativi raggiunti. Siamo convinti che i giocatori beneficeranno molto di questo tipo di investimento creativo. Tutto questo senza perdere tutti quegli elementi distintivi di Dragon Age, come l’essere un viaggio oscuro ed epico in un universo fantasy, le scelte e le conseguenze, la possibilità far evolvere il protagonista, la campagna e l’universo di gioco che ti fanno sentire all’interno di un mondo vivo, le abilità e la tattica, unite alla crescita del personaggio che sarà sempre più forte, saranno tutti elementi chiave di Dragon Age 2.

BioWare ha sempre lavorato su singoli progetti. Ora che avete a disposizione IP come i vostri, sentite l’esigenza di inventare nuovi universi? Beh, il fatto che in passato con Baldur’s Gate, Neverwinter Nights, Knights of The Old Republic abbiamo sviluppato il primo capitolo per poi cedere ai nostri partner la tecnologia e cose simili, e che adesso abbiamo la possibilità di sviluppare sequel su nostri IP, non vuol dire che non abbiamo le ambizioni per sperimentare nuovi titoli e nuovi generi, o raggiungere mercati come per esempio quelli degli MMO, degli RPG o degli action RPG o azione nello spazio. Ci sono tante cose che vorremo sperimentare in futuro, non solo a breve termine, ma anche nel giro dei prossimi 5 o 10 anni. Abbiamo pian ambiziosi per il nostro portfolio. Siamo sempre stati piuttosto flessibili e seguiamo quello che i nostri utenti vogliono. Se i fan ci dicono che desiderano qualcosa recepiamo il loro feedback e proviamo ad adattare o a costruire qualcosa per loro. Basta guardare a quello che facevamo dieci o quindici anni fa. È davvero molto diverso, ma questo cambiamento è dovuto al cercare sempre di fare quello che i fan ci chiedono.

Leggi altri articoli