Il Playstation Experience di PS Vita

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

L’incontentabile popolo di internet, a poche ore dalla fine della due giorni della Playstation Experience, sembra per la maggior parte essere deluso dalla mancanza di roboanti annunci di nuovi titoli tripla A, omettendo di citare la miriade di piccoli progetti molto interessanti che invece hanno preso le luci della ribalta. Certo, molti di questi sono porting, remake o riedizioni di titoli visti altrove, ma quello organizzato da Sony rimane comunque un evento “minore”, se rapportato all’E3 o anche solo alla Gamescom di Colonia.E PSVita?Come se l’è cavata la “figlia della colpa” di mamma Sony?

Lieve ripresaDopo essere stata praticamente ignorata nel corso degli ultimi due eventi pubblici di Sony, PsVita, forse anche grazie alle lamentele dell’utenza, ha riguadagnato terreno, pur rimanendo marginale nei piani per il futuro della grande S: questo ha portato ad un buon numero di titoli complessivi (ne ho contati una quindicina in totale), anche se questo conteggio non può prescindere da porting e riedizioni di giochi già visti altrove.Nessun annuncio di nuovi titoli tripla A, se così vogliamo chiamarli, ma sotto questo punto di vista Sony si era già ampiamente espressa: lo sforzo produttivo legato a Freedom Wars sarebbe rimasto l’ultimo per qualche mese, se non in maniera definitiva.Come spesso accaduto nel corso del ciclo vitale della sottovalutata macchina Sony, quindi, a fine evento si può vedere il bicchiere mezzo pieno, tracciando un bilancio comunque nel complesso positivo, o mezzo vuoto, sottolineando la mancanza di progetti dedicati e la scarsità di progetti che sfruttino l’hardware in maniera brillante.Personalmente, digerita da mesi la delusione di vedere inespresse le grandi potenzialità della console, trovo che molti degli annunci fatti durante il Playstaton Experience siano da accogliere più che positivamente, soprattutto per i più attempati tra i videogiocatori, che non potranno che apprezzare la possibilità di giocare a titoli come Grim Fandango e Day of the Tentacle in mobilità.Andiamo allora a fare una rapida carrellata di quanto visto.

Chi più ne ha, più ne mettaPartiamo allora dagli unici due progetti inediti, Darkest Dungeon e Severed: il primo è un dungeon crawler vecchia scuola, che può contare su un particolare sistema che genera le reazioni dei personaggi del nostro party piano dopo piano, con un guerriero che può prendere coraggio dopo essere sopravvissuto ad uno scontro particolarmente forte e un mago che invece potrebbe farsi prendere dal panico, diventando inutile in battaglia.

L’atmosfera e il dungeon design mi hanno a tratti ricordato i due Legend of Grimrock visti su PC, e questo non può che essere un buon segno.Severed, il nuovo progetto dei Drinkbox Studios (sì, quelli di Guacamelee), è probabilmente il più affascinante tra gli annunci fatti: anch’esso riprende la visuale in prima persona e alcune delle dinamiche da dungeon crawler, mettendoci nei panni di un’eroina dotata di un solo braccio (da qui il titolo), che dovrà farsi largo tra una marea di nemici grazie alla sua abilità con la spada, con un’attenzione al sistema di combattimento all’arma bianca che prende in prestito idee dagli Infinity Blade.I ragazzi di Drinkbox hanno già dimostrato di saper sfornare sistemi di combattimento soddisfacenti e level design degni di nota, quindi, complice anche la splendida direzione artistica, io terrei d’occhio questo gioco atteso per il prossimo anno.Di qui, parte la carica dei porting selvaggi, con un 2015 che porterà sugli schermi di tutte le PSVita d’Europa alcuni tra i giochi indipendenti di maggiore qualità sul mercato, con qualche graditissima sorpresa.Apre le danze Shovel Knight, mai troppo lodato capolavoro a piattaforme nel quale, per l’occasione, farà una comparsata il distruttivo Kratos da God of War, peraltro in qualità di personaggio giocabile, e lo segue a ruota Bastion, ispiratissimo action rpg a firma Supergiant Games, già meritevole di un’infinita serie di lodi al tempo del suo approdo su PC e Xbox 360 e dotato di cross buy con la versione PS4.Broken Age, Day of the Tentacle e Grim Fandango rappresentano una trilogia sacra per tutti gli amanti delle avventure grafiche e di Tim Schafer, una delle figure più geniali che la storia videoludica abbia visto: lo schermo tattile di PsVita la rende in effetti perfetta per progetti di questo tipo, a patto di adattare l’interfaccia di gioco, e, da giocatore navigato, l’idea di giocare soprattutto agli ultimi due titoli di questo trittico (dovunque) mi stuzzica non poco.

Parliamo di titoli che vertono sulla narrazione, sulla dissacrante comicità, su un connubio inscindibile tra un gameplay ragionato e dei personaggi che travalicano il limite del loro medium di appartenenza.Per alcuni versi si potrebbe iscrivere a questa categoria anche Octodad: Dadliest Catch simpaticissima avventura che ha già strappato sorrisi su PC e che ben si adatta ad una console come PSVita, sperando, magari, in qualche contenuto extra che impreziosisca la versione per la piccola di casa Sony.Di tutt’altra pasta (e ritmo) sono giochi come Super Time Force Ultra, Towerfall: Ascension,Geometry Wars 3: Dimensions e Resogun, dove buoni riflessi e abilità pad alla mano segnano la differenza tra un top score e un game over.Il primo è un brillante action a la Metal Slug, in cui dinamiche di riavvolgimento del tempo vivacizzano l’avanzamento (now with Shuhei Yoshida!), il secondo è uno dei più coinvolgenti giochi multiplayer degli ultimi anni, già apprezzato dagli utenti PS4, e il terzo è uno sparatutto che aggiunge piani di gioco in tre dimensioni alle collaudate dinamiche della serie, nata ormai nel lontano 2003.L’ultimo non crediamo di dovervelo presentare: è uno dei migliori titoli attualmente disponibili per Playstation 4.

Episodici ma graditiL’arrivo su PSVita di due giochi a cadenza episodica di grande richiamo come The Banner Saga e Resident Evil Revelations 2 confermano poi che, nonostante lo strano atteggiamento tenuto da Sony, la sua macchina portatile non è ancora del tutto fuori dai programmi di alcune delle principali software house a livello mondiale.Se è ancora troppo presto per pronunciarsi sulla qualità del titolo Capcom, la cui uscita è prevista per i primi mesi del 2015, The Banner Saga ha già saputo conquistarsi una buona fetta di pubblico, grazie soprattutto all’incantevole direzione artistica e alla durezza della narrazione e del sistema di combattimento, che ben riflettono le condizioni difficili in cui i protagonisti sono costretti a muoversi.A chiudere il quadro degli annunci avvenuti durante l’evento Sony c’è anche il rilascio, su Playstation Store, dei primi due episodi di una delle saghe di JRPG più amate degli anni’90, inspiegabilmente uscita dai radar durante l’ultima generazione di console: sto parlando di Suikoden, una serie molto seguita in Giappone ma che, grazie a trame mai banali e a mondi di gioco vivi e credibili, ha saputo conquistare numerosi proseliti anche in occidente.

In senso assoluto, anche questa Playstation Experience ha rappresentato un’occasione mancata per PSVita, per la quale la vera svolta sembra non arrivare mai.

Eppure, preso atto della (discutibile) politica di Sony riguardo alla sua figlia minore, tanto la quantità quanto la qualità dei giochi annunciati in sole 48 ore non può che lasciare soddisfatti, perché, sebbene si tratti perlopiù di porting e riproposizioni, molti approdano per la prima volta sulle console Sony, o danno corpo ai desideri più reconditi di tantissimi fan.

Insomma, il 2015, a quanto pare, non sarà l’anno di PSVita, ma di certo chi ama la console Sony non si annoierà lungo tutto l’anno.

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