Gli Imperdibili: Giochi Horror

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a cura di Pregianza

Fare paura è diventato sempre più difficile. Sembrerà strano da dire, considerando il proliferare di titoli horror degli ultimi anni, ma obiettivamente i videogiocatori ormai sono quasi del tutto desensibilizzati, ed è solo con un’atmosfera davvero angosciante e qualche jump scare ben piazzato che si riesce a fargli fare un balzo dalla sedia (tranne alcuni casi tipo il nostro LoreSka redazionale, che si terrorizza facile). Vista la moda imperante, oggi abbiamo deciso di dedicare la nostra pseudo-classifica periodica proprio al genere horror.
Le regole sono le solite: la classifica non è numerata ed è in ordine sparso, la scelta è soggettiva e può venir discussa pacificamente nei commenti, e non ci possono essere più titoli appartenenti alla stessa serie. Oggi abbiamo rubato, perché i giochi sono 12 e non 10. Però c’era davvero troppa roba tra cui scegliere, perdonateci.
Silent Hill 2
Considerato da moltissimi fan dei survival horror il miglior esponente del genere in assoluto, Silent Hill 2 ha raggiunto nuove vette a livello di narrativa, grazie a una storia complessa, slegata dal primo capitolo e brutalmente introspettiva. 
Un gioco angosciante da inizio a fine, capace di offrire immagini fortissime e indimenticabili, e mostri realmente terrificanti, quasi visioni malsane scaturite dalla mente di un pazzo. Forse oggi i comandi un po’ goffi sminuiscono il suo impatto (e un port hd non propriamente superlativo non aiuta), ma ai tempi fu terrore incarnato.
Resident Evil
Viste le derive action della serie, abbiamo deciso di puntare sul primo, indimenticabile Resident Evil in questa classifica. Vero, il terrore in questo gioco derivava principalmente dalle limitazioni del giocatore, che seppur armato e capace di difendersi era sempre in pericolo per via di movimenti legnosissimi e di un sistema di mira tutt’altro che preciso, però la villa degli Hunter ce la ricordiamo ancora tutti. 
Al momento dell’uscita Resident Evil ne faceva di paura, eccome. Volete la prova? C’è voluto parecchio tempo per far notare alla gente che i dialoghi a volte erano al limite del demenziale. Eran rimasti così spaventati che nemmeno ci avevano fatto caso. Master of unlocking!
Alan Wake
Uno dei più recenti titoli di Remedy vi mette nei panni di uno scrittore con il blocco creativo, che si viene a trovare in un mondo oscuro pieno di esseri orribili, con la luce di una torcia come unica alleata. La software house ha fatto centro con l’atmosfera del gioco, e anche tecnicamente Alan Wake ha stupito, specialmente su pc. A livello di narrativa, invece, ha diviso il pubblico tra chi lo ha amato alla follia e chi non lo ha apprezzato minimamente. Noi lo difendiamo a spada tratta: per gli amanti del genere è un must have.
Eternal Darkness
Giocate a Eternal Darkness e vi scenderà probabilmente una lacrimuccia pensando a cosa è successo ai Silicon Knights. Un gioco dallo sviluppo travagliatissimo, Eternal Darkness su Gamecube terrorizzò un’intera generazione, con le sue derivazioni lovecraftiane e un gameplay influenzato in modo pesante dalla sanità dei protagonisti. Fu una trovata geniale, ma fu anche la sola mano vincente della casa, poi andata incontro a un lento e inesorabile sgretolamento. Peccato.
Dead Space
Un gioco che come pochi altri incarna la frase “nello spazio nessuno può sentirti urlare”. I vicini di chi lo ha giocato, però, di urla ne han sentite, cavolo se ne han sentite. Dead Space è un titolo da non giocare se siete claustrofobici, con un nemico orribile e pericolosissimo, i necromorfi. Oltre a una base narrativa piuttosto solida, il gioco sfondò anche grazie al suo gameplay, che ruotava attorno allo smembramento degli avversari invece che sui soliti headshot ben piazzati. Abbiamo scelto il primo capitolo per via della tendenza verso l’action dei suoi seguiti, seppur questi rimangano prodotti notevoli.
Amnesia: The Dark Descent
I Frictional Games sono uno studio piccino, ma si sono fatti notare alla grande con Amnesia: The Dark Descent, un horror psicologico di rara potenza, completamente in prima persona e gestito come una sorta di avventura a enigmi. La paura qui deriva dall’incapacità del protagonista di difendersi dai mostri che lo circondano, e dalla sua lenta discesa verso la follia provocata dalla permanenza prolungata in luoghi bui. Certo, si possono accendere torce e candele, ma farlo attrae attenzioni indesiderate… un sistema furbissimo per mantenere sempre i nervi del giocatore tesi, e cattivo come pochi.
System Shock 2
Uno dei titoli più osannati della storia è anche uno dei più terrificanti. Risvegliatosi a bordo di una nave spaziale apparentemente deserta, il protagonista si ritrova ad avere a che fare con mostruosità biomeccaniche e un’intelligenza artificiale di nome Shodan, tra gli antagonisti più subdoli e malefici mai visti in un videogame. 
L’avanzamento a bordo della Von Braun è lento e soffocante, con un numero smodato di momenti da paralisi istantanea. Chi l’ha giocato al momento dell’uscita sa che, oltre ad essere un classico senza tempo, System Shock 2 è anche uno dei pochi videogame in grado di far venire la pelle d’oca a chiunque lo provi.
Fatal Frame / Project Zero
Noto come Project Zero in Europa, Fatal Frame è uno dei titoli più spaventosi mai creati. Qui l’unico mezzo per difendersi dalle entità maligne che popolano il mondo di gioco è… una macchina fotografica, e gli scontri sono gestiti con un sistema capace di renderli ancor più paurosi. Scattare a vanvera serve a poco, dovrete osservare lo spettro a lungo per caricare a dovere la vostra fotocamera o, ancor meglio, aspettare l’attacco del nemico e flasharlo per benino. Inutile dire quanto questo renda ogni situazione pericolosa ricca di ansia. 
Clock Tower
Non parliamo del primissimo titolo per Super Nintendo, bensì del Clock Tower per Playstation (che in Giappone era, giustamente, conosciuto come Clock Tower 2). Nei panni di una giovane donna, questo gioco vi vedeva impegnati in una costante fuga da un maniaco armato con delle forbici gigantesche. Con un solo terribile inseguitore, il gioco era una costante corsa contro il tempo, ricca di tensione. Clock Tower è divenuto una sorta di classico di culto, anche se fu criticato non poco per i suoi dialoghi non eccezionali.
Forbidden Siren
Pensate che l’attesa mentre si è nascosti in un gioco horror faccia paura? Immaginate di poter vedere dagli occhi del mostro che vi insegue mentre state fuggendo. Siren è un gioco molto “nipponico”, ma questo non lo rende meno terrificante, anche perché il suo immaginario prende a piene mani da film come The Ring. 
Un’altra perla del genere, che ha fatto vivere molte notti insonni agli appassionati.
Sanitarium
Cambiamo un po’ punto di vista, passando a un titolo con visuale isometrica. Sanitarium è un’avventura punta e clicca di rara violenza (mentale e non) che vi mette nei panni di un uomo afflitto da amnesia e perso in un mondo terribile, sadico e folle. E’ un gioco dal forte simbolismo, e capace di disturbare profondamente chi decide di affrontarlo. Da ricordare.
Alone in the Dark
Non si tratta ovviamente del remake, per carità. Qui si tira in ballo il primo Alone in the Dark, l’iniziatore del genere survival horror, ispirato dalle opere di Lovecraft e rivoluzionario per il suo tempo. È invecchiato malissimo, lo sappiamo, ma la sua importanza storica è enorme e non potevamo ignorarlo in questa lista. Tanto vale, dunque, chiudere con lui. 
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