Nonostante siano in molti a rimpiangere i tempi in cui i videogiochi potevano definirsi completi ed immutabili dal giorno stesso della loro release (o per meglio dire una volta entrati in gold), la possibilità di introdurre aggiornamenti postumi è in realtà da considerarsi come grande vantaggio dei nostri tempi, tanto per gli sviluppatori quanto (cosa assai meno scontata) per i consumatori. Sappiamo fin troppo bene come tale possibilità abbia portato a scenari non esattamente positivi, con titoli spesso deficitari di contenuti, o persino rozzamente rifiniti, lasciando agli utenti stessi l’onere di fare da beta tester. Tuttavia non mancano i casi in cui gli aggiornamenti abbiano effettivamente migliorato il prodotto più di quanto un’accurata operazione di polishing durante le sviluppo avrebbe potuto fare, arrivando fino ad aggiungere contenuti gratuitamente. Persino tra le produzioni più autorevoli gli esempi di tale tendenza non mancano, ma è nella scena indipendente che il fenomeno si concretizza con maggiore frequenza. Numerosissimi sono i casi di indie costantemente aggiornati nel tempo, con un bug fixing continuo e l’introduzione di cospicue quantità di contenuti del tutto gratuiti. L’ottimo Ghost 1.0 (di cui potete trovare la recensione qui) può adesso vantarsi di far parte di questa categoria. L’abile Francisco Téllez de Meneses ha infatti realizzato per il suo ultimo titolo un aggiornamento completamente gratuito implementante una modalità chiamata “Missions Mode” che valorizza ulteriormente lo sfaccettato gameplay del titolo mediante una serie di sfide tanto impegnative quanto creative.
Mission impossibleIniziamo con una premessa di fondamentale importanza: la Missions Mode di Ghost 1.0 metterà a dura prova i vostri nervi. Riprendere in mano il titolo dopo mesi e fiondarsi nella nuova modalità è stato a dir poco traumatico, con ripetuti fallimenti causati dall’imbarazzante dimenticarsi del banale funzionamento dei tasti. La Missions Mode è stata infatti ideata per essere affrontata dai giocatori più esperti e capaci, che già hanno avuto modo di portare a termine l’avventura principale. Il contenuto extra include dodici brevi missioni indipendenti, completabili ognuna in un intervallo di tempo che va dai cinque ai quindici minuti. Non lasciatevi però ingannare da tali premesse: la Missions Mode vi impegnerà per parecchio tempo, soprattutto nel caso decidiate di completarla in ogni suo singolo aspetto. Ciascuna missione prevede tre obiettivi sbloccabili, uno dei quali si otterrà con il semplice (si fa presto a dire) completamento della missione, mentre gli altri due verranno elargiti solo eseguendo specifiche azioni, cosa che rende spesso e volentieri il tutto estremamente più complicato di quanto non lo sia già. Come abbiamo già ripetuto queste missioni sono destinate per colori i quali hanno affrontato le sfide poste dall’avventura di Ghost 1.0, tant’è vero che esse non saranno disponibili fin da subito, ma andranno a sbloccarsi con il raggiungimento di determinati punti del gioco. Ciò, oltre che per una mera questione di difficoltà, è stato inserito proprio per evitare di scoprire anzitempo le meccaniche più avanzate che il titolo ha da offrire. Coloro i quali hanno già portato a compimento l’epopea di Ghost troveranno il pacchetto disponibile in forma completa nell’apposita sezione del menu principale.Fatte le dovute premesse passiamo al punto nevralgico della questione, ovvero la qualità ed il valore di questa novella Missions Mode. Tagliamo la testa al toro dicendovi immediatamente come questa nuova modalità sia contraddistinta dalla medesima qualità che caratterizza il gioco base. Le missioni presenti non solo sono numericamente soddisfacenti, ma ognuna di esse è totalmente unica, capace di spingere all’estremo determinati aspetti del gameplay al fine di offrire un’esperienza impegnativa sì, ma oltremodo gratificante e divertente. Siamo rimasti stupiti più di una volta nel vedere quanto creative fossero tali sfide, ponendoci in situazioni in cui l’abilità manuale andava necessariamente affiancata ad un approccio strategico preciso, in modo da sfruttare le pochissimi risorse disponibili a proprio vantaggio. Volendo fare degli esempi potremo citare la missione “Intrusione Aikido”, in cui non avremo alcuna possibilità di danneggiare i nemici se non utilizzando contro di essi i loro stessi colpi, o ancora “Lo scambiatore”, in cui distruggere un avversario ci teletrasporterà nella sua posizione. Sebbene con una certa variabilità, ogni sfida è caratterizzata dal medesimo tipo di bizzarre caratteristiche, andando così a creare di volta in volta una nuova declinazione del gameplay, da imparare e padroneggiare un po’ come si trattasse di dodici giochi differenti. Se ancora è possibile completare la maggior parte delle missioni con un po’ di sano allenamento, ben diverso è il discorso nei riguardi degli obiettivi secondari, molti dei quali richiederanno una dose di pazienza degna di un asceta e una naturale predisposizione al sadismo. Capirete facilmente quanto difficile possa essere mantenere costantemente il proprio livello di salute sopra il 50% in una missione stracolma di nemici dalle armi esplosive, così come completare intere sfide senza mai saltare o accovacciarsi. Insomma, chiunque voglia mettersi alla prova troverà certamente pane per i propri denti.
Supporto bidirezionaleAttestata l’indiscutibile qualità del pacchetto Missions Mode è necessario compiere una breve, ma non meno significativa deviazione dall’argomento principale, nonostante rimanga ad esso profondamente legata. Tutto ciò di cui abbiamo parlato fin’ora è disponibile gratuitamente per chiunque sia in possesso del titolo. Sì, avete capito bene, non un solo centesimo vi sarà richiesto per affrontare la Missions Mode (oltre naturalmente alla somma per l’acquisto del gioco), che per numero di contenuti e qualità di questi ultimi poteva senza alcun problema essere classificata come DLC, e fatta pagare di conseguenza. Indubbiamente un gesto ammirabile, soprattutto di questi tempi, che testimonia la grande passione di chi ha lavorato al titolo, così come il rispetto per i suoi utenti. Purtroppo, per quanto profonda ed estesa possa essere, la sola passione può far ben poco ai fini del sostentamento, ed è proprio per questo che teniamo particolarmente a sottolineare quanto diremo di qui a breve. Ghost 1.0 ha in realtà ricevuto un DLC, ovvero una skin speciale per il personaggio, indossabile nella Missions Mode e utilizzabile nel gioco base una volta completate tutte le sfide. Naturalmente si tratta di un’aggiunta simbolica, introdotta per chiunque voglia ricompensare gli sforzi dello sviluppatore con una piccola somma (nello specifico poco meno di due euro), ricevendo in cambio un regalo prettamente estetico. Si tratta dunque di una scelta assolutamente libera ed individuale, a cui nessuno può costringervi. Nel nostro piccolo tuttavia non possiamo fare a meno di invitarvi a considerare la possibilità di offrire questo minuto, ma significativo contributo, sostenendo così una forma mentis talmente rara da poter essere definita unica. Se vi è piaciuto Ghost 1.0 e se vi è piaciuta la Missions Mode, supportate lo sviluppatore, in modo che possa continuare a seguire la propria passione aderendo ai propri ideali.
Ghost 1.0 si arricchisce di una nuova, interessante, modalità. La Missions Mode non solo rispecchia la medesima qualità che contraddistingue il titolo originale, ma offre una serie di sfide tanto impegnative quanto creative, capaci di spingere agli estremi determinati aspetti del gameplay, offrendo così esperienze uniche e fresche. Quello che per contenuti e qualità di questi ultimi poteva tranquillamente essere venduto come un DLC, viene invece offerto agli utenti in maniera totalmente gratuita, dando prova di una passione ed un rispetto per il proprio pubblico ormai sempre più raro. Proprio per questo vi invitiamo a considerare la possibilità di supportare lo sviluppatore, offrendo un piccola cifra significativa che possa permettergli di continuare il suo ammirabile lavoro.