GamesWeek 2013 - Play Indie

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a cura di Hybr1d

Oltre ad essere un’ottima occasione per incontrare i nostri affezionatissimi utenti e dare un’ulteriore sguardo a titoli già provati in occasioni precedenti, la GamesWeek di Milano ci ha dato la possibilità di dare un’occhiata più da vicino alla situazione dello sviluppo videoludico in Italia, permettendoci di fare la conoscenza di piccole, talentuose e ambiziose realtà che ancora faticano a trovare spazio. In Italia il settore stenta a decollare e le aziende che lo popolano devono far fronte a numerosi problemi sia di carattere economico, sia tecnico organizzativo. Sul piano dell’istruzione siamo lontani anni luce dai paesi anglofoni e scandinavi dove già da anni sono attivi corsi di laurea completamente incentrati sul settore videoludico, permettendo a molti giovani studenti di costruirsi un futuro e una carriera all’interno di un settore che in quei paesi si sta affermando sempre più prepotentemente. L’italiano, però, si sa arrangiare e in molti ce l’hanno dimostrato lo scorso weekend, permettendoci di mettere le mani su progetti più o meno interessanti e complessi a cui sicuramente ci interesseremo anche nei prossimi mesi. A dare risalto all’argomento e a sottolineare il crescente appoggio verso la comunità di sviluppatori indipendenti da parte di AESVI, durante il week end milanese si è tenuta la terza edizione dell’Indie Game Developers Summit (IGDS), che ha visto alternarsi sul palco personalità di spicco del mondo videoludico tra cui Massimo Guarini (CEO e Creative Director di Ovosonico, studio italiano dietro al promettente Murasaki Baby) e nientepopodimenochè Nolan Bushnell, il papà di Atari. In tutto sul palco si sono alternati più di una decina di relatori, tutti moderati dal sempre puntuale Emilio Cozzi.Sul booth erano presenti una decina di software house nostrane, che hanno colto al volo l’occasione per raccontare, promuovere, far toccare con mano i loro titoli nella speranza di incuriosire il più possibile i visitatori presenti in fiera. Alcuni ci hanno colpito di più, altri un po’ meno ma tutti ci hanno lasciato la piacevole consapevolezza che in Italia lo sviluppo di videogiochi è più vivo che mai e che, nonostante numerose avversità, ragazzi più o meno cresciuti ce la mettono tutta per realizzare al meglio i loro obiettivi. Eccovi una carrellata di tutti i titoli che erano presenti alla GamesWeek, compresa qualche informazione sui relativi sviluppatori.

Tra i progetti che ha attirato maggiormente l’attenzione dei visitatori, c’è quello dedicato a The Town of Light, horror psicologico in prima persona sviluppato utilizzando la piattaforma Unity e compatibile con Oculus Rift. Proprio questa periferica, presente in fiera, ha garantito agli sviluppatori un constante flusso di visitatori che, incuriositi in egual misura da titolo e periferica, hanno assediato il loro stand per tutti e tre i giorni della fiera. Il gioco è ambientato all’interno di un manicomio realizzato prendendo spunto da strutture realmente esistenti, e l’Oculus Rift non ha fatto altro che moltiplicare la sensazione di ansia ed angoscia che scaturisce da questa inquietante esperienza psicologica. Siamo stati molto colpiti anche da In Verbis Virtus, realizzato da Indomitus Games e splendidamente rifinito sotto il profilo tecnico. L’impatto visivo è notevole, ma anche le meccaniche sembrano essere interessanti. In sostanza si tratta di titolo a metà tra action e puzzle game, con visuale in prima persona e utilizzo di comandi vocali per lanciare gli incantesimi direttamente utilizzando la propria voce. Verrà rilasciato su Steam seguendo una struttura episodica, con il primo in arrivo nei prossimi mesi. Bellissimo Forma.8, l’indie che ci è piaciuto di più di tra tutti quelli presenti in fiera. Si tratta di un action adventure game per iOS sviluppato dai ragazzi di Mixed.Bag (precedentemente al lavoro su Futuridium) che fa del gameplay e dello stile grafico il suoi punti di forza. Il feedback del sistema di controllo touch è molto soddisfacente, e lo stile grafico colorato, minimalista ed essenziale impreziosisce ulteriormente un titolo che non vediamo l’ora di provare nella sua versione finale. Abbiamo giocato i primi minuti dell’avventura, ma tanto è bastato a farci capire di trovarci di fronte ad un titolo curato, impegnativo, vario in termini di nemici e ambientazioni e abbastanza esteso e intricato da ricordarci i migliori metroidvania. Purtroppo però ci toccherà aspettare ancora qualche mese prima di poterlo giocare nella sua versione finale, visto che attualmente sappiamo solamente che uscirà in un non precisato momento del prossimo anno.

Interessante anche Avoid, speed runner di 48h Studio caratterizzato dai suoi colori brillanti e dalle incalzanti tracce elettroniche della colonna sonora. Avoid ci è stato mostrato nella sua modalità endless run, caratterizzata da livelli casuali progressivamente più difficili da affrontare per via dell’incremento di velocità della navicella. Oltre a evitare di cadere fuori pista, bisognerà dribblare ostacoli, schivare missili e prendere power up per un’esperienza che stimola al massimo velocità e riflessi. Lo stile grafico è semplice ma efficace, soprattutto grazie ai colori sgargianti e alle pareti con equalizzatore grafico. Il titolo sarà disponibile sia in versione pc, sia su tablet iOS e Android, e nella sua versione finale conterrà anche una modalità storia. I ragazzi di White Milk Games hanno portato alla GamesWeek il loro Endless Boss Fight, titolo sviluppato per dispositivi touch che mette il giocatore nei panni di un piccolo robot, DD, intento ad affrontare una battaglia senza fine conto un agguerritissimo boss. Una volta che gli abbiamo azzerato la vita, questo tornerà forte di nuove armi e potenziamenti, per una sfida che durerà fino a che DD riuscirà a menare mazzate per l’arena. Interessante il multiplayer a due giocatori, che vede il primo selezionare i potenziamenti e le armi a disposizione del boss che verrà affrontato dal secondo. Il titolo sarà un free-to-play, ma con acquisti in app, e arriverà prima su iOS e successivamente su Android.Cambiando genere, passiamo a Scintilla, un action adventure in due dimensioni prodotto e sviluppato da Anemone Lab. A seguito di un violento attacco terroristico, il giocatore vestirà i panni di un ispettore e di un borghese decaduto per riuscire a far luce sui fatti in questione. L’ambientazione è di inizio ventunesimo secolo, e l’alternanza di fasi action e investigative promette ritmo e varietà. Il pregio di questo titolo è la trama non lineare, che lascia ampia manovra al giocatore in termini di scelte e bivi narrativi, creando un dedalo di situazioni intricate, azioni e reazioni che daranno una direzione unica all’avventura. Il primo episodio dei tre che andranno a comporre l’avventura è atteso per fine anno.

UFHO2 è un puzzle competitivo sviluppato da Tiny Colossus caratterizzato da un gameplay semplice e intuitivo ma in grado di mettere in risalto la parte strategica dell’esperienza. Si tratta di uno strategico a turni in cui fino a un massimo di quattro giocatori possono sfidarsi impersonando una buffa creatura aliena. Avendo a disposizione un massimo di sei mosse per turno, bisogna ponderare attentamente il da farsi, decidendo se ci conviene proseguire verso il nostro obiettivo, allungare la strada per ottenere dei potenziamenti o semplicemente ostacolare i nostri avversari per guadagnare tempo. Jake Jay Journey è un simpatico giochino per dispositivi mobile che ci costringe a ricorrere alla logica e al ragionamento per portare a termine i livelli. In sostanza dobbiamo aiutare uno scoiattolo a recuperare il regalo per la sua amata, ma per farlo dobbiamo sottostare alle restrizioni imposte da ogni livello. Ad esempio possiamo muoverci solamente di due o tre caselle alla volta e possiamo salire o scendere di livello unicamente utilizzando i palloncini colorati dislocati nell’ambientazione. Per la gioia di tutti i calciofili e amanti dei gestionali, SportSquare Games ha portato in fiera il suo SoccerSquare 2014, browser game incentrato sulla gestione di una società calcistica. Nonostante lo stile grafico alquanto semplicistico, il titolo si rivela pieno di contenuti fin dalle prime battute, catapultandoci nel vivo dell’attività gestionale di un club di calcio. Possiamo intervenire su ogni aspetto della società: dall’allenamento alle gestione di trasferimenti, stipendi e staff tecnico mantenendo sempre un occhio di riguardo al budget e ai proficui contratti con gli sponsor. Vista l’identità indipendente della software house tutte le squadre presenti nel titolo saranno fittizie, ma ciò non toglie nulla alla bontà di un gioco molto ricco dal punto di vista manageriale. L’ultimo titolo che abbiamo provato è Woodle Tree Adventures, platform tridimensionale vecchia scuola che fa della difficoltà il suo punto forte. Nonostante lo stile grafico morbido e colorato, portare a termine i livelli che abbiamo provato non è stato affatto facile, richiedendoci una buone dose di trial and error prima di superare passaggi particolarmente ostici. Al primo impatto può risultare un’ennesima scopiazzatura di brand più blasonati, ma pad alla mano rivela una profondità tanto interessante quanto inaspettata.

Siamo molto soddisfatti di quello che abbiamo visto quest’anno alla GamesWeek. Il panorama indie in Italia è più vivo e pulsante che mai, con software house pronte a farsi carico delle difficili sfide che un paese come il nostro gli mette di fronte, ma senza perdersi d’animo e d’entusiasmo. C’è molta energia e voglia di fare e, fatte le dovute proporzioni, alcuni titoli ci hanno impressionato davvero molto per carattere e realizzazione. La sviluppo su dispositivi touch la fa da padrone, ma è altrettanto incoraggiante constatare l’interesse attorno a piattaforme più innovative e complesse come Oculus Rift.

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