Tra tutte le fiere dedicate al mondo dei videogiochi, la GDC di San Francisco è certamente quella che più incarna lo stato contemporaneo di un’industria in evoluzione. E3, Gamescom, Tokyo Game Show: questi tre appuntamenti vengono utilizzati dagli addetti ai lavori con un solo scopo: mostrare. Mostrano i loro prodotti, fanno grandi annunci, cercano di ottenere la massima visibilità con la stampa e, nel caso di Gamescom e Tokyo Game Show, con una crescente schiera di visitatori che ormai superano le centinaia di migliaia di unità.
La GDC non rientra in questa categoria. Non è una fiera del “mostrare”, è una fiera del “dimostrare”: centinaia di sviluppatori si ritrovano nella baia di San Francisco per discutere sullo stato dell’arte del videogioco, per trovare nuove soluzioni, per scoprire nuove opportunità e per dimostrare – appunto – che ci sono . E che hanno delle idee.
Per la verità, la GDC non è nemmeno una fiera. Anzi, è l’unico degli eventi maggiori il cui “conference” nel nome ha realmente senso. Nei suoi cinque giorni, l’evento è costantemente accompagnato da conferenze, panel, tavole rotonde, keynote. I grandi padiglioni delle fiere mondiali lasciano posto a piccoli spazi, stanze d’albergo e luoghi dove si va dritti al dunque. Alla GDC c’è gente che lavora. Alla GDC si vivono gli aspetti meno visibili del videogioco, quelli tecnici, creativi e industriali, e si esplora quel passaggio che trasforma l’idea in un prodotto, in un messaggio o, perché no, in un’opera d’arte.
L’importanza dei piccoli nomi
Il bello della GDC è che tutti hanno un’opportunità. Chi vi partecipa come addetto ai lavori ha la possibilità di confrontarsi con grandi nomi del settore e, probabilmente, di uscirne arricchito nell’esperienza. Sono questi grandi nomi ad attirare una grande attenzione da parte della stampa: noi stessi avremo appuntamenti con Sony, 2K, Warner Bros, Sega e con altre major che presenteranno i loro titoli di punta, in una sorta di anticamera di quello che sarà l’E3 2014.
Al contempo, se diamo uno sguardo al calendario degli appuntamenti, ci accorgiamo che un buon 80% del tempo sarà monopolizzato da studi minori, che in più di una occasione varcano il confine degli indie. Confessiamo che, pur essendo in fibrillazione per titoli come Alien Isolation e Batman: Arkham Knight, siamo estremamente felici e speranzosi nel fatto di poter dedicare del tempo a progetti che potrebbero diventare un caso mondiale e incantare una generazione di giocatori. Lo scorso anno il panorama degli indie ci ha portato capolavori del calibro di The Stanley Parable, Brothers o Papers Please, e a San Francisco potremmo presto scoprire qualche nuova gemma. E, magari, qualche nome destinato a scrivere la storia.
Gli appuntamenti da non perdere
A differenza dell’E3, evento profondamente segnato dalle conferenze di Sony, Microsoft e Nintendo, alla GDC non vi sono eventi in grado di monopolizzare la scena. Ci sono svariate conferenze orientate a chi sviluppa videogiochi, e che vedono come protagonisti i vari tool di sviluppo, con tanto di esempi e tech demo che spesso strappano qualche discussione anche tra i non addetti ai lavori. Possiamo aspettarci alcune novità sul fronte dei principali motori grafici: quasi ognuno avrà uno spazio in qualche panel, e ci aspettiamo di vedere qualche immagine relativa al futuro della grafica. La nuova generazione è arrivata, e al momento le esperienze visive “next gen” latitano: la GDC potrebbe rappresentare un’occasione di riscatto per questo aspetto delle nuove console. Ma anche sul florido fronte del PC potrebbero giungere grandi novità: ci sarà l’occasione per presentare nuove schede grafiche e per scoprire qualche novità legata all’hardware.
Non sappiamo se, come avvenne qualche mese fa al CES di Las Vegas, avremo l’occasione di rivedere le Steam Machine, che tanto fecero discutere. Siamo davvero curiosi di scoprire se, in questi ultimi due mesi, Valve ha rimesso mano al design del proprio joypad introducendo un sistema di controllo più tradizionale, abbandonando il doppio touch pad che causò non pochi grattacapi a chi ebbe l’occasione di provarlo dal momento dell’annuncio.
Sempre lunedì si parlerà della possibilità di sviluppare giochi tripla A sui cellulari: una paura per molti, un’opportunità per tanti altri. Siamo un po’ scettici, ma confessiamo che la cosa ci incuriosisce e che potrebbero emergere dei retroscena interessanti sullo stato di questo segmento dell’industria.
Un altro appuntamento importante è dato dalla conferenza di Sony, attesa per la serata di martedì. Sony ha parlato di “futuro” quale tema centrale, ed è nell’aria la presentazione del vociferato visore 3D per Playstation 4, la risposta dell’azienda giapponese a Oculus Rift. Poiché si prevedono delle aree di test per il giorno successivo, è cosa certa che Sony presenterà qualcosa di funzionante. Staremo a vedere.
Mercoledì Yu Suzuki terrà un panel di circa un’ora dedicato a Shenmue. Non ci aspettiamo annunci in merito al desiderato nuovo capitolo di questa saga: è stato confermato che si tratta di un incontro dedicato a chi vuole conoscere i retroscena dello sviluppo di questo classico. In ogni caso, se Suzuki ci farà una sorpresa noi saremo ben lieti di raccontarvela.
Sempre mercoledì Microsoft terrà una conferenza dedicata a Xbox One. Anche in questo caso non ci attendiamo grandi novità: si tratta di un evento dedicato agli sviluppatori che vogliono realizzare un gioco sulla nuova piattaforma di Microsoft. Tuttavia, potremo attenderci un qualche annuncio in merito ad un maggiore supporto al mercato degli indie da parte della casa di Redmond.
Il buon Ken Levine sarà presente per una lezione dedicata alla narrativa nei videogiochi che si terrà il giorno 21. Certo, Ken non è qui per parlare dei recenti sviluppi della sua carriera, che l’hanno visto abbandonare e chiudere Irrational senza preavviso. Ma ci possiamo comunque aspettarci qualche indiscrezione sul suo futuro e sul futuro di Bioshock? A proposito del franchise, lunedì si terrà una conferenza dedicata al personaggio di Elizabeth in Bioshock Infinite.
Nintendo, seppure non presente come azienda, avrà modo di parlare dello sviluppo di Animal Crossing in un panel che si terrà mercoledì. Smentita, invece, la presenza di CD Projekt RED che non presenterà il suo Cyberpunk 2077, ma si limiterà ad alcuni interventi di carattere tecnico all’interno di conferenze tenute da altre aziende.
È un’aria elettrizzante quella che si respira alla vigilia della GDC. Sembra di stare in un campus universitario, con un sacco di ragazzi che si ritrovano per ascoltare le lezioni di qualche luminare o che, semplicemente, cercano di giocarsi la loro carta nel tentativo di entrare nella fitta rete di contatti di questa industria. Tra tutti gli appuntamenti dedicati ai videogiochi, questo è quello che più di tutti ci svela come questo mondo sia popolato prima di tutto da persone, piuttosto che da brand. Siamo davvero felici di essere qui, e non vediamo l’ora di scoprire cosa questo evento ha in serbo per noi.