GDC 2011: il futuro firmato Nintendo

Avatar

a cura di Spoudaios

In un fervente clima assetato di novità, prosegue la Game Developers Conference con le sue dimostrazioni ed i suoi keynote. Tra questi non poteva mancare l’intervento del presidente di Nintendo, Satoru Iwata, il quale ha efficacemente illustrato passato e presente non solo dell’azienda per cui lavora, ma di tutta l’industria videoludica nel complesso. Osservazioni orientate al futuro, che si preannuncia ricco di cambiamenti ed evoluzioni sempre più marcate, rese quasi necessarie da un momento di stallo creativo. Vediamo insieme i punti salienti del keynote di Iwata.

Freddi dati e calde speranze: 25 anni di videogiochiIl leit motiv dell’intervento di Iwata è stato senza dubbio il numero venticinque, che non sono solo gli anni di Mario o di Zelda, ma anche le stagioni della sua personale carriera, così come per Miyamoto e tanti altri designer capostipiti di una vera e propria generazione. Un quarto di secolo, un periodo che comincia ad essere importante. Certo, l’industria videoludica è giovanissima rispetto a quella del cinema, ma i progressi sono comunque stati incredibili. L’innovazione ha scandito l’avvicendarsi di console e giochi sempre più sofisticati, rendendo una vera professione quello che – secondo le parole dello stesso Iwata – veniva considerato un hobby quando lui e Miyamoto stavano iniziando. Oggi il videogioco sta attraversando un periodo delicato, di transizione da mercato di nicchia a fenomeno di massa, grazie alle novità degli ultimi anni. Il presidente di Nintendo non ha tardato a ricordare che adesso più che mai la parola imperante deve continuare ad essere Innovation, ma non soltanto sotto il profilo tecnico, soprattutto su quello creativo. L’immaginazione dev’essere il carburante del prossimo futuro. Mentre un tempo sviluppare videogiochi necessitava investimenti molto esigui (come altrettanto esigui erano i guadagni), oggi i costi sono cresciuti a dismisura. Questo espone i designer e le software house a molti rischi, è necessario dunque determinare efficacemente le strategie da seguire per non incorrere in fallimenti indesiderati. Nintendo sta seguendo una strategia di business profondamente differente rispetto ai concorrenti, ha sottolineato Iwata, e la dimostrazione che si tratti di un percorso vincente è data dai grafici mostrati sul maxischermo. Senza perderci in troppi numeri e percentuali, basti dire che i giocatori nel 2007 erano 113.8 milioni, per passare ai 159.5 milioni del 2010. La diffusione del media videoludico procede dunque con passi da gigante, anche in merito all’eterogeneità del pubblico, composto come mai prima d’ora da utenti di età più avanzate e molte più donne che in passato.

Dalla propria stanza al mondo intero: le origini del social gamingL’innovazione indipendente tuttavia potrebbe non bastare e anche un’azienda creativa e coraggiosa deve mantenersi al passo delle tendenze generali: per questo Iwata ha citato positivamente l’abnorme influenza e diffusione odierna dei social network, alla quale quale è naturalmente connessa una sempre maggiore quota di social gaming. Quest’ultima non è altro che la naturale evoluzione di una dimensione sociale già presente nei videogame, persino dal 1962, anno di Space Wars, primo gioco in grado di offrire una sfida testa a testa tra due giocatori. Le console sono stati i primi dispositivi a riunire due o più persone nello stesso luogo per divertirsi insieme, il primo esempio citato da Iwata è il glorioso Atari 2600 uscito negli Stati Uniti nel 1977, il quale supportava due controller per partite in multiplayer. Nel 1996 Nintendo osò di più, integrando ben quattro porte per i controller su Nintendo 64, console in grado di ospitare piccole perle del multiplayer come Mario Kart 64 , GoldenEye e Super Smash Bros.. Sul versante portatili fu Tetris per Game Boy il capostipide delle sfide con un altro essere umano. La grande rivoluzione è stata raggiunta con la celeberrima serie Pokémon, portatrice della comunicazione in wireless con gli episodi Rosso Fuoco/ Verde Foglia su Game Boy Advance. Per ultimo Iwata accenna all’enorme successo di serie come Call of Duty ed all’enorme merito di servizi come l’Xbox Live di Microsoft.

Must-have, in 3DI giocatori, Iwata lo sa ormai bene, vanno motivati e la loro attenzione va catturata. Ciò va fatto con la creazione di un must have: qualcosa di cui ogni appassionato giocatore non può fare a meno. A rendere così appetibile un oggetto potrebbe essere la sua natura hardware, la particolare originalità di un software, oppure gli spazi di condivisione costruiti intorno adesso dalla comunità degli utenti, i quali si divertono nel rendere sociali le loro esperienze ludiche. Dopo aver nominato icone e giochi-simbolo del concetto di must have, dal grande Super Mario, ai Pokémon, fino a Tetris e The Sims, il nostro Satoru ha tirato fuori dalla propria giacca l’attuale oggetto del desiderio dell’intero mondo videoludico: l’attesissimo Nintendo 3DS.Le caratteristiche che lo renderebbero un must have sono la tecnologia che racchiude (lo schermo 3D), nuove forme di gameplay legate alla stereoscopia e il modo in cui gli utenti possono interagire tra loro. Interessante notare come parlando dei software preinstallati, (Mii Maker, Ar Games, Face Raiders), Iwata sottolinei che la loro scelta non è casuale, bensì finalizzata a catturare l’attenzione del giocatore affinché possa dire ai propri amici: “Devi proprio vederlo!”. Nintendo 3DS è dunque progettato tenendo bene in mente la condivisione, strada già intrapresa con il Nintendo DSi XL grazie ai suoi schermi più grandi. L’importanza dei contenuti, ed il fatto che il nuovo portatile Nintendo sia fatto innnanzitutto per giocare, sono aspetti ricordati dal breve intervento di Reggie Fils-Aime, il quale ha annunciato l’integrazione con Netflix, un canale contenente trailer cinematografici in 3D, ed infine un altro canale che ospiterà brevi film; tuttavia la caratteristica futura più interessante annunciata da Fils-Aime è al di là di ogni dubbio la possibilità di girare video in 3D, che arriverà con un aggiornamento della console. Anche il presidente di Nintendo of America si è soffermato sul versante connettività, ribadendo le potenzialità di StreetPass e SpotPass, ma soprattutto annunciando la collaborazione con AT&T per poter garantire agli utenti americani di Nintendo 3DS l’accesso ad oltre 10.000 hot spot wi-fi. Queste ampie possibilità di connessione serviranno non solo ad interagire con altri giocatori, ma anche a scaricare corposi contenuti dal nuovo Nintendo eShop. Questo nuovo canale integrerà il già conosciuto DSiWare, una versione specifica della Virtual Console contenente titoli per Game Boy, Game Boy Color, Game Gear e Turbografix-16, ed infine i cosiddetti 3D Classics, titoli storici rimasterizzati in 3D; tutto ciò sarà completato da una sezione informativa sui giochi in uscita contenente trailer, screenshot e altre informazioni. Queste novità non saranno disponibili immediatamente, ma arriveranno in Maggio con il preannunciato update al firmware della console.

I giochi: pochi ma buoniI dati, la storia ed i servizi sono belli quanto si vuole, ma ciò che ognuno di noi aspetta più di ogni altra cosa sono ovviamente i giochi. Purtroppo il keynote è stato abbastanza scarno sotto il profilo quantitativo. In primis Iwata ha annunciato la lavorazione di un Super Mario espressamente dedicato a Nintendo 3DS, di cui sono stati mostrati soltanto il logo provvisorio (con una curiosa codina sulla parte destra) e quattro screenshot (che per altro fanno già intravedere la grande qualità grafica del titolo); i dettagli verranno rilasciati il prossimo Giugno durante l’E3. Il secondo annuncio, accompagnato da appena sei nuove immagini, ha riguardato il rilascio di The Legend of Zelda: Ocarina of Time 3D, disponibile nei negozi a Giugno (il giorno esatto è ancora sconosciuto). La parte più eccitante è stata la visione di un breve filmato riguardante il prossimo The Legend of Zelda: Skyward Sword, che in poco meno di un minuto ha mostrato il massiccio utilizzo del Wii Motion Plus e la presenza di un nuovo misterioso personaggio.

Conclusioni rivolte al futuroLa parentesi sui giochi si è esaurita presto ed in chiusura del suo intervento Iwata ha parlato dell’impressionante espansione dell’industria in questi ultimi anni. Nintendo si sta riaffermando come vincitrice, grazie ad una base installata imponente ed ad un numero di software molto più ampio della concorrenza. Tuttavia i massicci investimenti non sono tutto e a contare davvero sono i frutti che essi possono generare. Iwata in questo frangente ha spostato la propria attenzione al nuovo modello riguardante il digital delivery di software a bassissimo prezzo, se non addirittura gratuiti; si tratta indubbiamente di un punto di vista profondamente nuovo e differente sul business videoludico. A tal proposito la domanda è se la priorità in questo mercato sia ancora mantenere elevati standard qualitativi a scapito della quantità o viceversa; un problema riguardante innanzitutto i produttori di console. Se Nintendo non produce titoli per altre piattaforme, il motivo è la profonda integrazione con un hardware specifico, la più importante caratteristica in grado di segnare la differenza e regalare agli utenti esperienze significative.

Il keynote Nintendo condotto da Iwata ha regalato poche emozioni quest’anno, probabilmente a causa dell’intenzione di mostrare i muscoli durante l’E3 2011. Molti dati sono emersi, forse troppi, contornati da un lungo discorso sulle strategie e le filosofie di marketing, seguite dall’attenzione verso gli utenti. Pochi invece i giochi, l’annuncio di Super Mario 3DS ed un breve filmato di Zelda: Skyward Sword non bastano affatto a placare la nostra sete di capolavori. L’intervento di Iwata ha comunque un suo perché in un momento delicato per l’industria nel suo complesso, invitando a riflettere su quanto è stato in questi 25 anni, e su quanto sarà nei prossimi, grazie all’imperante avanzamento tecnologico.

Leggi altri articoli