Quante volte ci siamo arrabbiati di fronte a un franchise annuale? Quante volte ci siamo lamentati della sostanziale ripetitività dei contenuti, riciclaggio degli asset e delle meccaniche? Ebbene, Football Manager è proprio questo: un franchise che si ripete annualmente, aggiungendo di anno in anno dei tasselli a un prodotto sostanzialmente identico a se stesso. Il punto è che, nonostante questo, raramente ci si lamenta di questo gioco, in vendita dal 1982.
I motivi sono molteplici, ma la ragione più evidente e inconfutabile riguarda lo straordinario aggiornamento del database che, ogni anno, arricchisce e mette a punto questo gioco. Football Manager, forte di una community enorme e straordinariamente collaborativa, mette sul campo una serie di osservatori che riescono a tenere aggiornate le rose di centinaia di squadre, i valori e le caratteristiche di migliaia di giocatori, il tutto con margini di errore straordinariamente bassi. Comprare Football Manager ogni anno, dunque, ha senso: oltre ai miglioramenti sul piano videoludico (spesso scaturiti dalle richieste dei fan), l’aggiornamento dei contenuti del gioco è così titanico da giustificare l’annualità della release.
In secondo luogo, Football Manager è un gioco che ha saputo entrare nel cuore anche di chi, di videogiochi, non se ne intende. Potremmo definirlo come il più hardcore dei giochi casual: capace di rivolgersi a un pubblico di non giocatori, ma al contempo in grado di offrire una profondità tale da assumere dei livelli di difficoltà che potrebbero fare venire i capelli bianchi a qualunque videogiocatore stagionato. La conditio sine qua non per apprezzare Football Manager è una sola: essere fan del calcio. Se amate questo sport anche – o forse soprattutto – nella parte non giocata, Football Manager saprà catturarvi come altre poche cose al mondo, e tenervi incollati allo schermo per intere nottate.
Il bello è che chiunque può giocare come meglio crede: c’è chi ama l’aspetto tattico, chi preferisce quello manageriale, chi vuole essere il deus ex machina di una squadra di calcio. C’è chi gioca per la salvezza, chi per la gloria. C’è chi si prende la Spal e la porta in Champions nel giro di dieci stagioni, costruendo tassello per tassello una squadra perfetta. Chi, invece, preferisce gestire una squadra già affermata seguendo gli sviluppi del reale campionato di calcio e del mercato. Insomma: la trasversalità di Football Manager è così forte da rendere il prodotto un successo già a livello concettuale.
Oggi abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’evento di lancio di Football Manager 2015, nuova iterazione di questo gioco. Come ogni anno l’evento si svolge negli uffici di Digital Bros a Milano dove, in compagnia di esperti di calcio, appassionati, fan, giornalisti e sviluppatori abbiamo potuto chiacchierare del titolo e scoprire le sue novità. Non vi tedieremo con gli aspetti più tecnici del gioco – per quelli vi rimandiamo alla nostra recensione – limitandoci a riportare qualche affermazione e curiosità emersa nel corso di questa mattinata.
Un gioco realistico?
Una delle domande che ogni anno ci poniamo quando abbiamo a che fare con Football Manager è la seguente: qual è il livello di realismo raggiunto dalla serie? La risposta, ogni anno, è la stessa: più alto dello scorso anno. La quantità di variabili messa in campo cresce, e le opzioni concesse al giocatore sono scarsamente enumerabili. La flessibilità del gioco è straordinaria, e i giocatori possono attingere da un calderone di opzioni che costituiscono la “stanza dei bottoni” di Football Manager e che consentono di plasmare la squadra e i singoli elementi che la compongono nella maniera che riteniamo più opportuna.
Le feature aggiunte ad ogni release di questa serie farebbe provare imbarazzo a qualunque altro franchise annuale: per la sola edizione 2015 sono stati apportati circa 1000 cambiamenti al gioco, di cui svariate decine di primaria importanza. Il gioco, da un punto di vista dell’interfaccia grafica, somiglia sempre di più a un browser game. Un’affermazione che potrebbe fare storcere il naso a molti, ma che nell’ottica dell’accessibilità e del grande pubblico a cui il pacchetto si rivolge si qualifica come un vero e proprio punto a favore per il titolo.
Infine, va segnalata l’incredibile scalabilità del prodotto, capace di adattarsi a qualunque giocatore e a qualunque gusto. Basti sapere che, prima di iniziare ogni carriera, il gioco ci chiede se preferiamo interpretare il ruolo di un manager più pragmatico o più tattico. I giocatori meno esperti potranno fare la loro scelta muovendo una intuitiva barra che sposta l’ago della bilancia verso la prima o la seconda opzione, mentre i giocatori più esperti potranno andare a variare ciascuno dei parametri che determinano la tipologia di carriera intrapresa: le possibilità sono enormi, e chiunque potrà plasmare il gioco in modo tale da renderlo più adatto alle proprie capacità e ai propri interessi.
È cosa nota che alcune squadre reali facciano uso di Football Manager per realizzare lo scouting. Vi è l’esempio dell’Everton, che non ha mai nascosto il suo amore per questo franchise. Nell’evento di oggi, però, abbiamo avuto l’opportunità di porre la fatidica domanda a Pierpaolo Marino, direttore sportivo dell’Atalanta e scopritore di giocatori del calibro di Hamsik e Lavezzi: usate Football Manager per lo scouting dell’Atalanta? La risposta non è negativa: Football Manager è effettivamente utilizzato come elemento di supporto per alcuni particolari casi di scouting. Insomma, anche se molte squadre e molti osservatori lo negheranno fino alla morte, il gioco entra spesso negli uffici delle società, e sebbene non sia sempre utilizzato come strumento per scegliere i giocatori, il suo enorme database è indubbiamente utile per poter identificare le migliaia di giocatori in crescita che possono interessare il calciomercato.
Le previsioni
Come da tradizione negli eventi di presentazione di Football Manager, abbiamo sfruttato gli ultimi minuti per simulare una partita e il campionato di Serie A. La partita in questione è stata Italia – Croazia, che si giocherà domenica prossima alle ore 20.45. Il risultato è stato di 4-4, con una partita piuttosto spettacolare e profondamente segnata dall’espulsione di Chiellini nel primo tempo. Non è certo il risultato più realistico che ci saremmo aspettati, ma è stato curioso vedere come questa partita si sia giocata principalmente a centrocampo, lasciando spazio ad azioni in area piuttosto rocambolesche che hanno determinato il risultato finale (con provvisorio 4-3 per l’Italia messo a segno da un improbabile Pellè, inserito a grande richiesta dai presenti in sala).
Per quanto riguarda il campionato di calcio italiano, il cervello di Football Manager 2015 ha calcolato che, con le rose attuali, il campionato sarà vinto dalla Juventus, seguita da Napoli, Milan, Sampdoria. Retrocessi Palermo, Cagliari e Chievo. All’Inter, sempre secondo i calcoli del gioco, basterà acquistare Cristiano Ronaldo per riuscire a recuperare nel ritorno e giungere al secondo posto: Thohir, sei avvisato.
Football Manager è una garanzia, e l’edizione 2015 non è altro che il massimo punto raggiunto da questa saga. È incredibile come questo prodotto riesca, di anno in anno, a complicarsi dal punto di vista della profondità senza spaventare il proprio pubblico. Sono pochi i franchise che riescono di anno in anno a mantenere altissima la qualità e a “vendersi” rendendo l’upgrade effettivamente vantaggioso. All’evento di oggi ci siamo sinceramente divertiti, scoprendo ancora una volta come il mondo di Football Manager sia in grado di radunare un grande numero di appassionati, che con impegno, dedizione e follia riescono a fare di Football Manager un gioco che garantisce migliaia di ore di gameplay. Se a colazione pranzo e cena il calcio è nel vostro menù, non lasciatevi scappare questo gioco.