La schedule dei DLC di Final Fantasy XV è oramai cosa nota: a giugno arriverà l’Episode Prompto, ma intanto il 28 marzo abbiamo avuto la possibilità di goderci il primo dei segmenti aggiuntivi alla storyline del titolo diretto da Hajime Tabata. Disponibile al costo di 4,99 euro o compreso nel season pass, nel caso in cui l’abbiate già acquisto, Episode Gladio colma quel buco narrativo che precede di poco la partenza per Altissia, quando lo Scudo del Re decide di assentarsi per affari personali, ricomparendo poco dopo a Lestallum con una vistosa tuta ignifuga arancione.
Per NoctisGladio è chiamato a una grande prova di coraggio, oltre che a dimostrare la propria forza per continuare a proteggere Noctis: lo scontro con Ravus, che lo ha visto uscire sconfitto, lo ha provato mentalmente e ora la sua priorità è quella di temprare la propria forza. Per farlo si confronta con Cor l’Immortale, uno dei tre combattenti più forti e valorosi di Lucis, rispettato da qualsiasi abitante del regno e ammirato da tutta la famiglia reale. Il Marshal suggerisce allo Scudo del Re di confrontarsi con quello che è il maestro di spade, il temibile Gilgamesh, che da oltre duemila anni attende un avversario degno, al quale poter cedere la sua katana. Guidato, quindi, da Cor, Gladio inizia il suo percorso in quell’antro della montagna del Maestro, alla ricerca non solo dell’obiettivo da sconfiggere, ma anche di quella che è la sua introspezione caratteriale. Amiticia, infatti, avrà da confrontarsi con quello che è il peso del suo nome, quello della sua famiglia, ricordando anche il passato del padre, che non aveva mai tentato l’assalto a Gilgamesh, forse per timore, forse per la convinzione di non dover mai necessariamente strafare. Non è questa, però, l’idea di Gladio, che per proteggere Noctis è disposto a qualsiasi cosa, anche a una grande prova di coraggio. Il suo è un viaggio di introspezione, di riscoperta, di fortificazione non solo dei suoi muscoli, ma anche della sua testa.Come già abbiamo potuto assaporare durante le modifiche al capitolo 13 di Final Fantasy XV, la Prospettiva Gladio, il nostro combattente è fondamentalmente un nerboruto guerriero che pretende uno smashing button abbastanza continuativo, intervallato dall’utilizzo di alcune tecniche, che equivalgono quelle utilizzate nel corso dell’avventura principale. Per utilizzarle bisognerà caricare la barra delle tecniche, il cui indicatore aumenterà a ogni colpo inflitto. Un’altra meccanica che varia quello che era il battle system di Noctis è legato alla parata: essendo infatti Gladio equipaggiato con uno scudo sarà possibile approfittare delle sue doti da paladino, con la difesa ben piantata. Evitare di subire attacchi, quindi, non è tanto affidato alla schivata, che qui è decisamente più legnosa, ma alla possibilità di respingere o bloccare l’assalto avversario, tranne quando questi si coloreranno con un’intensa aura rossa, che li renderà inarrestabili. Una volta interrotta la furia dell’avversario, nel caso in cui il vostro timing sia stato perfetto, avrete la possibilità di contrattaccare il vostro bersaglio: un aspetto non indifferente, da non sottovalutare, è l’abilità da parte del team di sviluppo di aver creato un contrattacco specifico per ogni avversario che viene affrontato, per questo, quindi, potrete godere di pattern diversi per ogni replica. Contrattaccando Enkidu, il temibile uccello infuocato che troveremo dopo pochi minuti della nostra avventura, sarà possibile cavalcarlo e poi stenderlo a terra, per esempio: una variante che attesta l’alto livello di dettaglio offerto dai combattimenti.
Lo Scudo del ReCome vi dicevamo poc’anzi, il vostro obiettivo è quello di infiltrarvi nel covo di Gilgamesh, per questo l’ambiente nel quale ci ritroveremo a combattere è un lungo corridoio fatto di grotte e anfratti nei quali infilarsi. Nulla di eccezionalmente complesso e abbastanza lineare: un percorso che in un’ora piena si riesce a completare senza difficoltà, anche perché sarete supportati da abbastanza oggetti necessari a non vedere mai comparire un Game Over a schermo. Fondamentale, più che il battle system, sarà ascoltare i racconti di Cor ogni volta che vi fermerete a un accampamento, dove logicamente non ci sarà Ignis a cucinare: per questo, quindi, avrete un bonus fornito esclusivamente dai Cup Noodles che Gladio porta con sé e dei quali si ciba nei momenti di riposo. Al di là di questi perk, però, non vi sono elementi GDR che vi possano aiutare a potenziare il vostro personaggio o a migliorare le vostre tecniche: Gladio rimarrà fermo al livello 24, così come nel nuovo capitolo 13 di Final Fantasy XV, e l’unico incremento della forza sarà dato esclusivamente da un moltiplicatore dei danni che aumenterà a seconda di quante volte riuscirete a parare gli attacchi dei vostri avversari. Altro moltiplicatore è collegato, chiaramente, alle combo che riuscirete a inanellare, aiutandovi anche con le tecniche di cui sopra, tra le quali spicca per nome e per capacità scenica la Furia vandalica. Quest’ultima, una volta terminata l’avventura, vi permetterà anche di sbloccare un’ulteriore colpo, la Doppia Maestria, una serie di velocissimi fendenti conclusi con un colpo a due spade. Terminare il DLC di Gladio vi permetterà di avere delle ricompense che perfezionano la durata dell’esperienza: in primis avrete un’arma in più, una katana che potrà essere sbloccata anche nel gioco principale e che nel DLC, in caso di una seconda run, potrà dare vita alla già citata Doppia Maestria. In seguito, invece, sarà possibile sbloccare due nuove modalità: Ultimo Sangue e Scontro Marziale. Se la seconda è una semplice sfida uno contro uno con Cor l’Immortale, la prima è un rush verso Gilgamesh, ripercorrendo le stesse location e gli stessi scontri che avrete affrontato nel corso dell’avventura, con la differenza che non vi sarà Cor ad affiancarvi e che non avrete le cutscenes di intermezzo. Ultimo Sangue si divide in quattro diverse fasi, tutte divise da un countdown che parte da dieci minuti e va a incrementare per concedervi sempre più tempo per portare a termine i vari segmenti: al termine di ognuno di essi avrete un conteggio dei punti accumulati, così da spingervi a raggiungere posizioni sempre più alte nella leaderboard. O anche a sbloccare i trofei che richiedono un milione di punti, obiettivo non facilissimo da raggiungere. Dover ripercorrere le stesse location non è sicuramente un aspetto divertente di questa modalità, che si sarebbe potuta risolvere in un’arena o in una struttura più alla Devil May Cry o pensata a ondate, come magari in Deadlight.
L’Episode Gladio è scivolato tra le nostre mani in maniera abbastanza rapida, permettendoci di approfondire quelle che sono le tematiche introspettive dello Scudo del Re e di comprendere anche il motivo della sua temporanea assenza dal party. Il desiderio di diventare più forte e più adatto a difendere Noctis è il movente della sua partenza: scoprirlo in un’ora è sicuramente un ottimo modo per condensare tutta l’esperienza in un veloce binario di scontri. Così come per la Prospettiva Gladio, però, ci ritroviamo dinanzi a un action senza alcun elemento GDR dalla nostra e uno smashing button che non pretende grande strategia e che non ci dona le stesse sensazioni di dinamismo che Final Fantasy XV ci aveva regalato con Noctis.