Final Fantasy XIV: A Realm Reborn

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a cura di Nitro

A circa un anno di distanza dal suo rilascio, Final Fantasy XIV: A Realm Reborn sembra essere più vivo che mai. Con oltre due milioni di account registrati, una valanga di contenuti da giocare e un supporto costante da parte di Square Enix, il nuovo MMORPG del buon Yoshida sta davvero facendo faville e continua raccogliere consensi da parte di pubblico e stampa specializzata. L’arrivo dell’estate ha sancito il rilascio della patch 2.3, Defenders of Eorzea, che ha ampliato ulteriormente l’endgame con nuovi dungeon e istanze e introdotto diverse novità a livello di gameplay. Da buoni giocatori ci siamo dunque buttati a capofitto nelle lande di Eorzea per scoprirne di più.Nuovi DungeonLe prime cose che abbiamo provato sono stati sicuramente i tre nuovi dungeon: Hullbreaker Isle, Tam-Tara Deepcroft HM e Stone Vigil HM. Accessibili dopo aver completato la quest principale “The Ultimate Weapon”, queste istanze introducono nuove meccaniche di gioco, unite ad alcune già comparse in precedenza, che richiedono una buona coordinazione tra il party di 4 giocatori a cui andremo ad unirci. Ovviamente non si tratta di dungeon particolarmente ardui, dato che una volta appresa la strategia per sconfiggere i boss che andremo a fronteggiare sarà sufficiente mettere in pratica quanto imparato e velocizzare quanto più possibile il concludersi dello scontro.Come prevedibile l’aggiunta di nuovi dungeon ha comportato anche l’arrivo di oggetti di equipaggiamento inediti, che in questo caso avranno un item level 80 e si porranno come via di mezzo tra il set Darklight e quello Artifact, sbloccabile tramite lo scambio di Allagan Tomestone of Mythology. Sebbene una scelta di questo tipo possa sembrare piuttosto discutibile, dato che comunque il quantitativo di Myth ottenuto per il completamento delle varie istanze è stato aumentato a dismisura ed ora anche un giocatore appena arrivato al livello 50 può comprare in pochi giorni un full set livello 90, ciò che ci ha fatto storcere il naso è stato il drop rate, che ancora una volta prioritizza gli ingredienti per il crafting e lascia a bocca asciutta chi, magari, vorrebbe modificare l’aspetto del proprio equipaggiamento tramite il glamour. Fortunatamente il team di sviluppo sembra essere conscio di questo sbilanciamento, e si è detto al lavoro per cercare di riequilibrare il tutto.

So SavageIl completamento del Turn 4 del Second Coil of Bahamut avvenuto lo scorso aprile da parte dei Blue Garter ha lasciato a bocca aperta persino Naoki Yoshida. Ancora una volta la community si è dimostrata capace di fare faville, portando a termine uno dei raid più difficili del gioco e andando addirittura contro le previsioni del team di sviluppo, praticamente certo che l’ultimo boss sarebbe rimasto imbattuto addirittura per mesi. Dopotutto il party che è riuscito a ucciderlo per primo a livello mondiale aveva un item level non indifferente per quei tempi (parliamo di due settimane dopo il rilascio del Second Coil of Bahamut, verso metà aprile), e l’uso di equipaggiamento craftato high quality insieme al pentameld delle materia ha giocato sicuramente un ruolo fondamentale per la buona riuscita dell’impresa.Con l’arrivo della patch 2.3 Square Enix vuole dunque lanciare una nuova sfida a tutti i giocatori, ovvero completare una versione “volutamente” sbilanciata del Second Coil of Bahamut. La modalità “Savage” infatti comprende gli stessi boss già affrontati nella variante standard e ne condivide il lock settimanale, ma con la differenza che non sono presenti tutte quelle modifiche e bilanciamenti attuati dagli sviluppatori per rendere le battaglie più accessibili e comunque fattibili. Sconfiggere Rafflesia, Melusine e gli altri due boss è ora più difficile che mai, dato che il possibile overlap delle varie fasi può portare a wipe praticamente inevitabili. Prossimamente dovrebbe essere prevista anche una versione più ardua dei turni del Binding Coil of Bahamut, e chi vi scrive non vi nasconde che trema già al pensiero di dover affrontare nuovamente Twintania, vero e proprio incubo di molti giocatori sin dalla sua prima comparsa, in una versione ancora più ardua.

Syrcus Tower e un nuovo PrimalCon Defenders of Eorzea è stata implementata anche la seconda parte di Crystal Tower, un raid a 24 giocatori introdotto per la prima volta nella patch 2.1. Come al solito ci sarà come un continuo alternarsi di trash mobs e boss veri e propri, tutti con nuove meccaniche di gioco che, almeno per le prime run, si rivelano interessanti e obbligano i 3 party dell’alleanza a coordinarsi per bene. Il livello complessivo di sfida rimane comunque abbastanza basso, ma quello che probabilmente mantiene vivo l’interesse è la bontà dei drop, ovvero tutto il set item level 100 (esclusi gli accessori) che si rivela una buona alternativa a quello ottenuto tramite Soldiery, e della possibilità di ottenere a fine run un Unidentified Allagan Tomestone per acquistare un’arma sempre di livello 100 (con successivo upgrade a 110) a Mor Dhona, l’Oil of Time necessario per l’upgrade di alcuni accessori a livello 110, un minion e infine la Throne Gem utile per il crafting. Come accadde già ai tempi della 2.1, vi segnaliamo che se otterrete uno dei drop ad accezione del minion e della gemma non potrete più prenderne altri fino al martedì successivo, giorno in cui avviene il consueto reset settimanale.

Dopo l’introduzione di Leviathan e King Moggle Mog (quest’ultimo in versione EX dato che la Hard Mode era già presente) avvenuta con la patch 2.2, Defenders of Eorzea ci porta a sfidare Ramuh, quel vegliardo canuto e barboso la cui prima comparsa risale al terzo capitolo di Final Fantasy. Tralasciando le motivazioni per cui vi ritroverete a fronteggiarlo onde evitare spoiler riguardanti la quest principale, questo scontro introduce alcune nuove meccaniche e, nella versione Extreme, richiede un DPS davvero elevato ai giocatori per evitare il wipe una volta comparsi gli add. La mancata possibilità di utilizzare il Duty Finder per racimolare giocatori a caso per la modalità più ardua gioca un ruolo più che positivo, dato che per riuscire a sconfiggerlo in queste condizioni bisognerà prima creare un gruppo di 8 giocatori tramite il consueto Party Finder, magari prestando attenzione al livello dell’equipaggiamento di ognuno. I drop una volta sconfitto potranno essere degli accessori o delle armi lvl 100, che per la maggior parte se la giocano come qualità con gli oggetti ottenuti tramite lo scambio di Allagan Tomestones of Soldiery sempre a Mor Dhona. Vi ricordiamo inoltre che per fronteggiare la versione EX è necessario aver battuto almeno una volta Leviathan e Moogle Mog allo stesso livello di difficoltà, che tra le altre cose ora prevedono un echo buff che aumenta le statistiche dei giocatori ad ogni wipe.

Hunting we shall go! Or not?Un’altra delle novità più anticipate è stata quella delle Hunt, delle vere e proprie cacce al mostro per tutta Eorzea in cambio di (più o meno) laute ricompense. Una volta sbloccate tramite l’apposita quest, ottenibile presso la propria Grand Company di riferimento, sarà possibile ottenere degli ordini di caccia specifici dalla durata giornaliera o settimanale, che daranno dei bonus aggiuntivi una volta completati. Nonostante sia presente un sistema di questo tipo, però, i giocatori possono vagare liberamente per il mondo di gioco e cercare questi mostri speciali (suddivisi in 3 rank, B, A, S) per ottenere più Allied Seals (questa la valuta principale che otterrete ad ogni kill) per il successivo riscatto di oggetti o nuovi pezzi di equipaggiamento. La presenza di Sands e Oil of Time tra le possibili ricompense (rispettivamente per 750 e 500 seals) ha tuttavia focalizzato l’attenzione dei  giocatori di tutti i server su questa modalità, dando peraltro la possibilità a chiunque di avere gear davvero validi senza nemmeno aver messo piede nei contenuti endgame più significativi (un esempio è il Second Coil of Bahamut, che fino alla scorsa patch era l’unico modo per ottenere questi due oggetti, una volta alla settimana). Se la vostra intenzione dovesse essere inoltre quella di andare a caccia da soli o comunque insieme ad un amico, dobbiamo subito tarparvi le ali: per trovare mostri e riuscire ad ucciderli in tempo è quantomai necessario avere un party da 8 giocatori attivi e partecipare a una delle milioni di Linkshell che sono nate recentemente, e nelle quali viene segnalata la presenza di specifici mostri in alcune aree. L’implementazione di questa modalità ha provocato anche stress non indifferenti per i server di gioco, talvolta incapaci di gestire centinaia di giocatori in una stessa location, che si riflettono necessariamente anche sugli utenti finali, dato che gli utenti Playstation 3 (così come quelli PS4 e PC, seppur in maniera più attenuata) hanno difficoltà a vedere i mostri di rango S e notano crolli di frame rate non indifferenti.Square ha dunque molto da fare in questo verso, migliorando in primo luogo l’efficienza del proprio motore di gioco che sta iniziando a mostrare qualche problema – e forse il rilascio del futuro client con il supporto alle DX11 aiuterà – e in secondo luogo il già citato bilanciamento nei drop degli oggetti.

Ku PeewSe avete apprezzato la sidequest di Hildibrand nella scorsa patch (a nostro avviso una delle aggiunte migliori), sicuramente anche questa saprà strapparvi più di una risata grazie al carisma del personaggio e alla serie di eventi che svilupperanno nel corso della vicenda. Buona anche quella della Delivery Moogle, che vi vedrà consegnare pacchi per tutta Eorzea e vi permetterà di apprezzare maggiormente il background dei personaggi già incrociati durante la storia e scoprire quanto è cambiato dal vostro primissimo incontro, oltre che premiarvi con un minion alla fine della quest.Come già anticipato nelle precedenti Live Letter, inoltre, ha finalmente fatto il suo esordio il Chocobo Raising. Questa nuova aggiunta, che richiede l’acquisto di uno Stable e di una casa di proprietà della Free Company di cui dovete far parte, permette di allenare i Chocobo in maniera alternativa e facilitare la loro progressione. Attenzione però, perché l’acquisto e il mantenimento dello Stable per i Chocobo richiede un dispendio non indifferente di gil (parliamo di centinaia di migliaia) pena una diminuzione dei punti esperienza ottenuti, così come il cibo per allenare il vostro companion di fiducia.Ultima, ma non meno importante introduzione in questa patch è stata quella delle Frontline, ovvero una modalità PvP in larga scala che coinvolge fino a 72 giocatori contemporaneamente, distribuiti in tre gruppi ognuno dei quali appartenenti ad una Grand Company differente. Il funzionamento della variante ricorda vagamente quello delle modalità King of The Hill, con i giocatori di ogni gruppo che devono cercare di prendere il controllo di determinate aree di gioco e affrontare anche eventuali nemici che potrebbero presentarsi sulla loro via. Se da un lato la modalità si rivela piuttosto divertente e provoca una certa assuefazione per chi vuole spendere i mark ottenuti ad ogni match per acquistare nuovi oggetti ed equipaggiamenti, dall’altro il sistema di matchmaking si rivela particolarmente problematico in quanto le code per entrare possono addirittura sforare la mezz’ora di durata. Un hotfix uscito a pochi giorni dalla release della 2.3 ha parzialmente risolto il problema, ma per il momento sono molti i giocatori che, per un motivo o un altro, non riescono a buttarsi nella mischia in tempi ragionevoli.

La patch 2.3 di Final Fantasy XIV: A Realm Reborn convince ma non del tutto. La presenza delle hunt e dei nuovi contenuti garantisce sicuramente una buona longevità e offre agli utenti tante cose nuove da fare, ma un eccessivo sbilanciamento dei drop per gli upgrade degli equipaggiamenti ottenibili tramite Allagan Tomestones of Soldiery potrebbe rendere quasi inutile la necessità di formare un gruppo fisso di otto giocatori e cimentarsi nel Second Coil of Bahamut. Sicuramente nel corso dei prossimi mesi Square cercherà di arginare il problema, introducendo ovviamente anche nuovi contenuti come la terza e ultima parte di Coil, attualmente prevista con la patch 2.4, e di Crystal Tower con quella immediatamente successiva.

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