Far Cry 5

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a cura di Hara_G

Far Cry 5 intriga e inquieta. Basta osservare la sua immagine di copertina per capirlo: tredici figure sono sedute dietro a un lungo tavolo, al cui centro campeggia la bandiera a stelle e strisce degli Stati Uniti, mentre in basso sono depositate armi di qualsiasi genere. Di spalle vi è un uomo sulla cui schiena è incisa la parola “peccatore”, mentre dodici dei protagonisti seduti dall’altro lato del tavolo ricalcano le espressioni e i gesti degli apostoli raffigurati ne L’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci. Sacro e profano sono sapientemente amalgamati per fare intendere che la religione sarà il tema centrale del quinto capitolo della serie di Far Cry. Un argomento delicato, a tal punto che, poco dopo il reveal ufficiale del gioco, è nata una petizione lanciata dagli utenti americani che non accettano l’idea di Ubisoft di legare il fanatismo religioso agli Stati Uniti. Eppure, per quanto possa apparire irriverente come scelta, Far Cry 5 esaspera uno degli elementi portanti della società americana: per l’appunto, la religione. Basti pensare al motto stampato su ogni dollaro e che dà il titolo a questo articolo “In God We Trust”, per comprendere come fede e politica siano un tutt’uno nella società e nella cultura americana. Non temete, per quanto possa essere interessante, non starò qui a fare una dettagliata indagine storico-antropologica sugli Stati Uniti, ma ciò che mi preme è far emergere gli elementi che rendono Far Cry 5 un titolo entusiasmante proprio per il contesto trattato. Sin dall’epoca della colonizzazione, infatti, il Nuovo Mondo è stata la Terra Promessa per molti gruppi di fedeli “alternativi”. Accanto alle tre religioni più diffuse tra gli emigranti europei (protestantesimo, cattolicesimo ed ebraismo), nel corso dei secoli sono nate diverse correnti religiose che rendono tutt’oggi gli Stati Uniti un paese dotato di credi molto distanti tra loro.
Dai puritani a Eden’s Gate
Prima vennero i puritani. La loro visione si affermò in Inghilterra durante il XVI secolo, e si opponeva allo sfarzo e alla corruzione della Chiesa Anglicana. Giunti nel Massachusetts nella prima metà del Seicento dopo l’approdo dei padri pellegrini, i puritani si sparsero nei territori del New England. Il loro stile di vita era molto rigoroso, e la loro esistenza si basava sulla crescita individuale, attraverso l’osservazione di rigide regole che riguardavano i diversi aspetti della vita quotidiana come i vestiti, il cibo e l’alcol. Inoltre erano soliti tagliare le orecchie a chi bestemmiava e frustare coloro che avevano una fede differente, prima di cacciarli dalla comunità. Nel Rhode Island e poi in Pennsylvania si stanziarono invece i quaccheri. Non erano molto diversi dai puritani poiché anch’essi erano per un ritorno alla Chiesa primitiva ed erano contro l’assunzione di alcolici; rigettavano però la violenza, la schiavitù e promuovevano l’uso di abiti uguali per tutti. Ma se i puritani e i quaccheri ebbero origine in Europa, i mormoni rappresentarono una comunità tipicamente americana. Guidati da Joseph Smith (che il nome del cattivo di Far Cry 5 Joseph Seed sia un rimando?), si insediarono nel corso dell’Ottocento prima in Illinois e in seguito in Utah, dove tutt’ora risiede il 72% della comunità. Il caso dei mormoni si inserisce all’interno del filone utopistico diffusosi in quegli anni, che puntava alla sperimentazione della vita comunitaria con lo scopo di perseguire la felicità, seguendo il principio della Dichiarazione d’Indipendenza americana del 1776. Sempre nell’Ottocento si diffuse negli stati del Sud il gruppo conosciuto come Ku Klux Klan, la celebre “cerchia di fratelli” occupata in manifestazioni che prevedevano croci di legno incendiate, massacri di gente afroamericana, e altre barbarie. Noto per la sua visione razzista, in realtà il Ku Klux Klan trova origine nella religione: secondo una propria interpretazione della Bibbia, i membri del Klu Klux Klan, che erano rigorosamente WASP (White Anglo-Saxon Protestant), erano giustificati nel compiere atti di “purificazione” nei confronti di persone ritenute inferiori come per l’appunto afroamericani ma anche ebrei.
È bastato riassumere circa due secoli di storia per citare alcune delle comunità religiose che si diffusero negli Stati Uniti. Tra puritani, quaccheri, mormoni e Ku Klux Klan, la setta guidata da Joseph Seed in Far Cry 5 non sembra poi tanto stupefacente, eppure una cosa è il XIX secolo, un’altra sono i giorni nostri. L’aspetto interessante è che anche negli Stati Uniti contemporanei esistono storie di follia religiosa. Sicuramente il caso più famoso è quello di Jim Jones, fondatore e predicatore del Tempio del Popolo. Una figura controversa e malsana, che probabilmente abusò dei suoi adepti, ma che soprattutto fu l’artefice di uno dei suicidi di massa più famosi: nel 1978, presso la cittadina di Jonestown (da lui fondata), nel bel mezzo della giungla del Guyana, fece uccidere 909 persone offrendo loro un cocktail di cianuro per ottenere la salvezza dal Male, il quale si riferiva probabilmente alla guerra atomica. Durante la Guerra fredda, infatti, lo spettro dell’olocausto nucleare era molto diffuso negli Stati Uniti. Proprio in Montana, nel 1983, Elizabeth Claire Prophet organizzò la sua Chiesa Trionfante e Universale con lo scopo di far fronte alla guerra atomica tra Russia e Stati Uniti. Gli adepti realizzarono bunker antiatomici e crearono un vero e proprio arsenale di armi, sviluppando un interesse per il survivalismo. In mancanza di un olocausto nucleare, Elizabeth si prese il merito di aver sventato la fine del mondo grazie alle sue preghiere. Questi sono solo alcuni esempi, perché abbiamo tralasciato Scientology, il Pastafarianesimo e chissà quali altre fedi religiose si nascondono nell’immensa America. Quanto detto sinora sicuramente permette di inquadrare meglio l’ambientazione del nuovo Far Cry 5. Una scelta che non è da intendere come innovativa, ma come una mossa intelligente basata su tradizioni ben ancorate nella storia degli Stati Uniti. E con questo non mi riferisco alla violenza nella religione, quanto alla nascita di predicatori che si distaccano dalla dottrina canonica. Ciò trova espressione nel gioco attraverso il contrasto tra il profeta Joseph Seed e il padre Jerome Jeffries, uno dei personaggi apparsi nei trailer rilasciati recentemente.
Montana, terra del selvaggio West
Un’altra scelta che personalmente trovo azzeccata è quello di ambientare il tutto in Montana. Siamo abituati ad associare gli Stati Uniti a grandi metropoli come New York, Boston, San Francisco, Los Angeles, tralasciando le parti più autentiche, come può essere il Nord-Ovest. Nell’Ottocento il Montana faceva parte dei territori occupati dai Sioux, ed era un’area molto bramata dai pionieri bianchi, data la presenza di risorse minerarie. Sebbene Far Cry 5 non è ambientato nel Far West come inizialmente si ipotizzava, operare in una contea fondamentalmente agricola fa comunque vivere il fascino della terra selvaggia. Tra l’altro non è secondario che proprio nel Montana, nel 1876, si combatté la battaglia di Little Big Horn, che vide la vittoria dei pellerossa contro l’esercito del generale Custer, il quale perse la vita in quell’occasione. In Far Cry 5, gli immensi campi di grano, il bestiame che si aggira per le strade sterrate, le case in legno, la violenza barbara, faranno da contorno a una guerra di evangelizzazione, rimandando a quella che era una delle missioni dei colonizzatori bianchi.
Inoltre il Montana lascia crollare l’opinione comune che vede il Sud degli Stati Uniti come zona più arcaica e rurale del paese. I cosiddetti Red Neck meridionali vengono sostituiti da campagnoli, agricoltori, e fieri combattenti che indossano camicie a quadri e berretti con il nome di qualche squadra di baseball. Insomma, pare che Ubisoft non abbia voluto intraprendere strade scontate. 

Per presentare Far Cry 5,Ubisoft utilizza la tecnica del “Show, Don’t Tell”. Non sappiamo perché ad Hope County ci sia in corso questa guerra religiosa tra gli abitanti della cittadina e gli adepti del progetto Eden’s Gate, eppure, attraverso i trailer e le notizie rilasciate, Far Cry 5 si mostra bene e riesce a coinvolgere. Questo perché prende due aspetti ben radicati all’interno della società americana, come il radicalismo religioso di alcune comunità e il mito del selvaggio West, e li fonde, dando l’opportunità di vivere un’esperienza intrigante, che va al di là degli scontri a fuoco e delle scorribande in auto (o in aeroplano). La serie ha sempre trattato argomenti pungenti come l’uso di droghe e stupefacenti e la violenza sadica, vedremo se con la religione se la caverà bene. I presupposti per adesso ci sono tutti.

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