Negli scorsi giorni Apple ha tenuto un importante evento legato al settore Educational presso il Guggenheim Museum di New York. Nel corso dell’evento, al quale ha partecipato una larga delegazione di blogger, giornalisti e tecnici del settore, la società di Cupertino ha presentato tre applicazioni che potrebbero cambiare il modo di “fare scuola”. I rumor dell’ultima ora vedevano in testa l’idea dell’annuncio dell’attesissimo iWork 2012 con un nuovo Pages in grado di trasformare documenti di testo in libri multimediali attraverso poche e semplici gestures per poi pubblicarlo all’interno dell’iBook Store. Altra speranza era quella del rilascio dell’applicazione iBooks per Mac che dovrebbe permettere l’acquisto di libri anche sul computer e soprattutto la possibilità di “affittare” i titoli preferiti a prezzi ovviamente scontati.
iBooks 2: Reinventing TextbooksAlle ore 16:00, Phil Schiller sale sul palco ed inizia a spiegare cosa sarà presentato durante l’evento. Le parole di Schiller sono chiare: l’educazione scolastica è sempre stato nel DNA di Apple e questa volta Apple vuole aiutare gli studenti offrendo strumenti moderni ed utili. Per presentare iBooks 2, Schiller prende in mano un manuale scolastico cartaceo ed afferma che l’unica cosa positiva che ha sono i grandi contenuti. Poi prende in mano in iPad prevedendo, attraverso iBooks 2, una nuova esperienza di lettura: libri portatili, duraturi, interattivi, possibilità di ricerca immediata e grandi contenuti.Questo, secondo Apple, è l’unico modo di suscitare interesse negli studenti verso le materie di studio e rimanere al passo con i tempi. iBooks 2 permette una ricerca ed un’esperienza molto più approfondita attraverso immagini a tutto schermo, nuovi tipi di textbook, possibilità di scendere in profondità negli argomenti studiati ed un dizionario virtuale sempre a disposizione per ogni termine presente nel volume. A chiudere la prima parte della presentazione lo Study Cards: uno strumento che permette agli studenti di prendere appunti, sottolineare parti importanti del testo e la creazione automatica di note organizzate come dei bigliettini virtuali utili al riassunto dei contenuti o per la ripetizione di un capitolo. L’applicazione, presente in AppStore, è completamente gratuita.
iBooks AuthorMa come creare questi testi multimediali in grado di rivoluzionare il mondo della scuola? Attraverso la seconda applicazione presentata da Schiller: iBooks Author. All’interno dell’applicazione sono già integrati diversi layout e template utili alla creazione dei textbook. Inoltre, in modo molto simile ad Interface Builder, basterà un semplice drag&drop per spostare gli elementi e creare pagine personalizzate. All’interno delle singole pagine è possibile inserire foto, video, immagini 3D oppure codice HTML e Javascript per avere accesso a funzionalità avanzate.Una volta trascinati gli elementi, questi si formatteranno rientrando nei parametri del template selezionato ma sarà possibile modificare in qualsiasi momento le loro dimensioni e la posizione per una creazione del tutto unica. iBooks Author, in definitiva, ricorda molto XCode per la creazione delle applicazioni Apple ma, ovviamente, orientato agli iBooks. Ciliegina sulla torta: con un semplice click, sarà possibile avere un’anteprima del libro creato da poter sfogliare sul proprio iPad. Ciò che Schiller promette è una semplicità mai vista prima nella creazione dei textbook che spingerà molti ad inventare libri multimediali a beneficio del settore Educational. iBooks Author è disponibile su Mac AppStore in forma gratuita. Negli Stati Uniti ci sarà la sezione “Libri di testo” che, al costo massimo di 14,99 $, metterà a disposizione i libri di testo di tutte le materie utilizzati negli States. Essendo scritti in forma digitale, i libri potranno essere aggiornati spesso dagli autori e gli studenti avranno il libro di testo sempre aggiornato acquistandolo una volta sola. Moltre case editrici d’oltre oceano stanno già collaborando con Apple per la trasformazione dei testi tradizionali in textbook e Schiller comunica che il 90% dei libri di queste case editrici sarà disponibile entro poco tempo. Davvero un risultato eccezionale se si pensa a come queste due applicazioni presentate porterebbero ad abbattere i costi di acquisto dei libri. Inoltre, cosa non meno importante, non ci sarebbe bisogno di acquistare ogni anno un nuovo libro a causa degli aggiornamenti dovuti ai programmi scolastici, ma basterebbe aggiornare il volume già acquistato per avere tutte le novità a disposizione. E che cosa dire, poi, del doversi portare a scuolas solamente un iPad invece di cartelle e zaini pesantissimi e pieni di libri? Durante la presentazione, Schiller ha utilizzato un volume sugli insetti “Life On Earth” con contenuti interattivi e 3D che è già disponibile in AppStore (gratuiti i primi due capitoli).
iTunes UDulcis in fundo, un’applicazione pensata per gli insegnanti. Attraverso una grafica semplice ed immediata, gli insegnanti di tutto il mondo potranno rendere pubblici gli orari di ricevimento, fare comunicazioni importanti, dare i compiti a casa e molto altro ancora. L’applicazione in questione si chiama iTunes U. La vera forza di quest’app è la possibilità di registrazione della lezione in modo che gli studenti possano rivederla in streaming o scaricarla per seguirla successivamente. Tutto ciò rende molto più semplice essere aggiornati sulle lezioni svolte anche quando si è impossibilitati nell’essere fisicamente a scuola per malattia, visite mediche o altro.Inoltre, grazie ad iTunes U, i professori potranno ricevere dei feedback, sulle lezioni svolte, lasciati dagli studenti. Sarà più semplice, quindi, adattare la lezione successiva sulla base delle richieste degli studenti o approfondire certi argomenti o accorgersi che l’intera classe non ha digerito un certo argomento e così via. L’utilizzo dell’applicazione non ha costi aggiuntivi ed anche questa è già disponibile al download (gratis) dall’AppStore.
Un’applicazione per tuttiL’evento di New York si è chiuso senza nessun’altra notizia rilevante, ma ciò che Apple ha fatto è stato gettare le basi per la costruzione di una scuola moderna, tecnologica, aggiornata e rivoluzionaria. La società di Cupertino, insomma, vede un futuro in cui ogni studente, con il suo iPad si siede su di un banco di scuola e crea i suoi appunti personali sul libro di testo virtuale. Apple vede le case editrici assumere giovani grafici per impaginare libri destinati all’istruzione pubblica e privata con contenuti multimediali, aggiornamenti in tempo reale, foto, render in 3D e ricerche di testo immediate. Il team di Cupertino vede insegnanti meno “lontani” dagli studenti; insegnanti che mettono on-line le proprie lezioni ed approfondiscono gli argomentisu richiesta dei ragazzi. Questo potrebbe essere un futuro remoto, ma è pur sempre una “vision” di una società che già in passato ha cambiato il modo e lo stile di vita di molte persone nel mondo. Anche gli scettici di un tempo ora utilizzano iPhone ed iPad. Gli scettici di oggi, invece, potrebbero essere i futuri professori multimediali o gli scrittori di libri di testo che formeranno gli uomini di un altro futuro.
L’evento di New York ha proiettato Apple in una dimensione totalmente nuova, fuori da ogni schema e che nessuno prima aveva preso seriamente in considerazione. L’idea della società di Cupertino di reinventare la scuola e renderla più snella in tema di costi ha dell’incredibile. Invece di mettersi contro le lobby delle case editrici, ha saputo (come in passato con le case discografiche dopo l’uscita di iTunes) accaparrarsi il mercato e convincere tutti dei benefici che quest’idea porterà in futuro. Tre applicazioni, una per ogni livello dell’istruzione: iBooks Author per gli editori, iBooks 2 per gli studenti e iTunes U per gli insegnanti. Ogni categoria scolastica è stata premiata con l’app più adatta alle proprie esigenze, con la modernità dei sistemi informatici e multimediali. Se la scelta (azzardata secondo molti) di Apple si rivelerà sensata ed attecchirà sul territorio nazionale e poi mondiale, la scuola del futuro potrebbe essere molto diversa da come la conosciamo noi oggi.