Ecco le Steam Machine

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a cura di LoreSka

Lo Steambox era un sogno. Una console, o comunque un dispositivo capace di riprodurre l’intero catalogo Steam direttamente dal televisore. Qualcuno disse che un comune PC, grazie al supporto Big Screen di Steam, avrebbe potuto comportarsi come uno Steambox pro-tempore. Ciononostante, quando Valve annuncio lo Steam OS prima, le Steam Machines e il relativo controller poi, l’entusiasmo raggiunse vette stellari. Eppure, quando ieri le prime Steam Machines sono state finalmente rivelate al mondo in occasione del CES di Las Vegas, tutto il nostro entusiasmo è stato spazzato via. Beh, forse non è proprio stato spazzato via, ma certamente si è ridimensionato in maniera vistosa. Perché le prime Steam Machines sono… PC. Niente di più, niente di meno. Si tratta di macchine contenenti un hardware non dedicato a Steam OS, non ottimizzato per Steam OS, con integrato Steam OS. In breve, sono comuni PC a cui è stato tolto Windows e messo Steam OS, con uno Steam Controller incluso nella confezione e con una configurazione hardware chiaramente orientata al gaming, ma prive di ogni qualsivoglia feature che le renda differenti da un PC di fascia medio-alta. Nemmeno per quanto concerne il prezzo.
Care (e bruttine), ma performanti
Nel momento in cui scriviamo sono già state rivelate diverse soluzioni piuttosto variopinte, che spaziano da soluzioni relativamente economiche fino a dei “mostri” di fascia enthusiast venduti al prezzo di una motocicletta da strada di bassa cilindrata.
Si parte da Cyberpowerpc, che commercializzerà al prezzo di 499 una Steam Machine con processore Intel Core i5 o equivalente AMD, una scheda grafica AMD Radeon R9 270 o una NVIDIA GTX 760, 8GB di ram e un hard disk da 500 giga.
Anche iBuypower ha presentato una soluzione analoga per prezzo e configurazione, sebbene non si sia sbilanciata sul modello di scheda grafica integrata (le indiscrezioni emerse lo scorso novembre parlano, anche in questo caso, di una AMD Radeon R9).
Per 100 dollari in più è disponibile il prodotto di Zotac, che tuttavia è rimasta estremamente vaga sulle specifiche hardware, limitandosi a un lapidario “Nvidia GTX” per quanto concerne la CPU. La Steam Machine di Zotac, tuttavia, ha colpito per le sue dimensioni estremamente contenute (meno di 20 cm per lato, poco più di cinque in altezza, dati non ufficiali).
Si passa alle configurazioni di fascia medio-alta, con prezzi tra i 1000 e i 1500 dollari. NC10, Materiel.net, Alternate e Webhallen includono processori quad-core della famiglia i5 e i7, una dotazione di Ram di 16 giga e hard disk performanti o ultracapienti. Riguardo alle schede grafiche, tutti sembrano preferire Nvidia ad AMD. Materiel.net e Alternate optano per una GTX 760, NC10 per una GTX 765M, mentre Webhallen si orienta sulla GTX 780.
Salendo ulteriormente si arriva a Digital Storm, che nel suo Bolt II include una CPU Intel Core i7 4770K, 16GB di Ram, 1TB di spazio su disco più un disco a stato solido da 120GB, oltre a una titanica GTX 780 Ti. Il tutto in una configurazione microATX, venduta al prezzo abbastanza impegnativo di 2.584 dollari.
E poi si giunge al colosso, il Tiki di Falcon Northwest, con una configurazione variabile non ben specificata e un prezzo che parte dai 1.800 dollari per giungere ai 6.000 verdoni della soluzione con GTX 780 Titanium e 6TB di storage su disco.
Vi sono inoltre numerosi prodotti a cui non è stato assegnato un prezzo, con configurazioni più o meno simili a quelle indicate sopra. Anche Alienware, l’azienda statunitense nota per i suoi PC dedicati al gaming, entrerà nel mercato delle Steam Machine. Al momento, però, Alienware non ha indicato prezzo e specifiche hardware, limitandosi a rilasciare la foto che vedete più in basso.
Tutte le macchine presentate sono accomunate dai prezzi piuttosto elevati. Chi si aspettava una soluzione ultra low-cost in stile Ouya resterà deluso: questi sono PC – pardon, Steam Machines – per giocatori esigenti. Persino i prodotti di fascia più bassa garantiscono i 60fps a 1080p su tutti i giochi del catalogo Steam compatibili con Steam OS (cosa assai credibile, dato che tutti i titoli per Steam OS disponibili al momento girano senza problemi su macchine di fascia piuttosto bassa).
Un altro fattore che accomuna tutti i prodotti presentati è dato dall’aspetto. Sembra proprio che i produttori non si siano sforzati per dare alle proprie Steam Machine un tocco estetico: nella maggior parte dei casi si tratta di parallelepipedi spigolosi o di case microATX o Mini-ITX a cui è stata aggiunta una finestra in plexiglas e qualche LED. Alienware, probabilmente, ha presentato il prodotto esteticamente più interessante, sebbene la sua forma a parallelepipedo con un angolo smussato su cui capeggia il logo di Steam non faccia certo gridare al miracolo. Mettiamola così: il primato di Xbox One quale oggetto esteticamente più brutto del vostro salotto (a parte la gondola di plastica, souvenir di un viaggio a Venezia dei vostri zii) potrebbe presto essere battuto da una Steam Machine.
Infine, è certamente significativa l’assenza di Valve tra i produttori di Steam Machines. Come previsto, Valve non farà da concorrente a chi produrrà oggetti contenenti il proprio marchio. Una scelta che, a nostro avviso, è corretta sia sul piano del marketing che su quello deontologico.
Un controller per ghermirli
Come detto, ogni Steam Machine includerà nella confezione uno Steam Controller. Il pad, annunciato qualche mese fa, vede al centro delle sue caratteristiche la totale rimozione degli stick analogici, sostituiti da due touchpad circolari. La scelta di Valve risiede nella necessità di trovare un efficace sostituto del mouse ai giochi che, nati su PC, dovranno in qualche modo adattarsi al controller.
L’idea ci aveva sin da subito lasciato qualche perplessità, ma i feedback incoraggianti di chi lo provò lo scorso settembre ci fecero ben sperare. Ora che il controller è stato dato in pasto alla mandria di visitatori (e di giornalisti) del CES 2014, le cose sembrano rivelarsi più complicate del previsto. Si confermano molte delle buone sensazioni in merito al grip e alla dislocazione dei pulsanti, ma al contempo si segnalano i problemi derivanti dalla totale assenza di feeling tattile che si prova spingendo la levetta di un controller analogico. Così, pullulano su Youtube i video di chi – pad alla mano – segnala la difficoltà nel mirare con precisione o, peggio, l’impossibilità di controllare il gioco in maniera naturale.
A quanto pare, abituarsi allo Steam Controller richiede del tempo. La sensazione è quella che si prova passando da anni di gaming con mouse e tastiera al pad di una console: all’inizio si rimane spiazzati, quasi sconvolti, certamente impacciati e probabilmente delusi. Una cosa è certa: ci vorranno ben più dei cinque giorni di CES 2014 per metabolizzare questo controller, e un giudizio più obiettivo giungerà soltanto quando avremo trascorso parecchi giorni in sua compagnia. Ma, al momento, il controller di Valve non sembra quella deus ex machina capace di convertire l’esperienza PC in un esperienza da salotto senza compromessi.

A Las Vegas Valve ha messo il suo marchio su di una serie di PC per il gaming, che avranno caratteristiche e prezzi pressoché analoghi a qualunque altro PC per il gaming. Forse Steam OS si rivelerà un sistema operativo tanto ottimizzato da compiere qualche sorta di miracolo, ma al contempo sappiamo già che chiunque potrà installare Steam OS sul proprio PC custom, senza necessità di comprare uno scatolone con impresso il logo di Valve. Al contempo, lo Steam Conroller non si è rivelato quell’oggetto infallibile che speravamo, ed è certo che necessiterà di parecchia pratica per potersi sostituire al nostro fedele mouse. O anche solo a un controller standard.

Insomma: siamo rimasti un po’ delusi, ma in fondo dovevamo aspettarcelo. Valve ha pensato alle Steam Machine come ad una serie di dispositivi aperti, customizzabili, multimarca e per diverse tasche. E il risultato è questo qui. Non c’è nulla di sbagliato, tutt’altro. Ma, al contempo, la rivoluzione non è ancora arrivata. Brutta roba l’hype.

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